La grande crociera è finita

La grande crociera è finita La grande crociera è finita Trasbordati su altra nave i passeggeri della "Queen Elizabeth" in avaria Hamilton, 3 aprile. Dopo il «breakfast» di addio i 1700 passeggeri della Queen Elizabeth 2 il transatlantico di lusso in avaria nell'Atlantico, hanno cominciato le operazioni di trasbordo. La nave da crociera norvegese Sea Venture ha raggiunto la Queen Elizabeth 2 alle prime ore di oggi, nell'Atlantico occidentale, e il suo capitano ha detto che l'imponente piano d'emergenza sarebbe durato «nella migliore delle ipotesi» cinque ore. Le lance e le scialuppe hanno cominciato a fare la spola fra le due enormi imbarcazioni poco prima che sul mare sorgesse l'alba. Una vera flotta di navi minori ha percorso più volte il tragitto (meno di un chilometro) fra l'unità britannica e quella norvegese, appositamente noleggiate dalla compagnia «Cimarci», proprietaria del transatlantico, orgoglio della flotta mercantile di sua maestà. Il capotecnico della radio di bordo, Peter Waterson, ha annunciato più volte «tutto sta procedendo per il meglio». La Sea Venture ha in programma di ripartire alla massima velocità, 22,5 nodi, puntando su Hamilton, nelle Bermude, dove conta di arri¬ vare entro la giornata, senza però approdare fino a giovedì mattina. La nave norvegese aveva impiegato un tempo record di dieci ore per il tragitto da Hamilton. Il capitano Hauge, comandante della Sea Venture ha diffuso un dispaccio per informare che aveva dato ordine di fermare le macchine a circa mezzo miglio dalla nave in «panne». Il secondo fra i più grandi transatlantici del mondo (stazza 65 mila tonnellate) era partito sabato scorso da New York per la «crociera del football». I passeggeri, quasi tutti americani, molti giocatori di calcio e allenatori, avevano in programma una settimana di sole e divertimento, con puntate a San Juan di Portorico e a San Thomas, nelle isole Vergini. D'improvviso si era trovata in panne. Tutte le tre caldaie ferme, l'aria condizionata e le lampade, prima dell'alba di lunedì, si erano bloccate. Anche i frigoriferi di bordo erano senza energia, e per un'interminabile mezz'ora si era temuto che le enormi stive dovessero essere buttate a mare, per non appestare, marcendo, l'aria. Poi i generatori di emergenza e le ghiac¬ ciaie hanno ricominciato a funzionare, la luce, in parte, è ritornata. Per rassicurare i passeggeri e i 940 uomini dell'equipaggio, il capitano della Queen Elizabeth ha deciso di offrire champagne e liquori gratis a tutti. Ma le caldaie hanno fatto cilecca: martedì hanno dato un'illusione: mezz'ora di vita, e poi ferme di nuovo. Non si riusciva a raggiungere la pressione sufficiente a salpare. Oggi il mare era calmo, le lance e le scialuppe non hanno incontrato altra difficoltà, se non un'eccessiva impazienza, da parte di qualcuno fra i passeggeri, d'abbandonare la Qe2. Il capitano ha ripetuto più volte che non esiste alcun pericolo di affondare, ma non tutti erano tranquilli. Una volta sbarcati alle Bermude, i passeggeri saliranno su quadrireattori giganti, appositamente noleggiati dalla Cunard, e a bordo dei Boeing 747 raggiungeranno nuovamente New York. La Cunard ha fatto sapere che la Queen Elizabeth, su cui restano tutti i membri dell'equipaggio, conta di poter riprendere al più presto il cammino, con mezzi suoi, e a velocità ridotta ( Ansa-Reuter )

Persone citate: Cunard, Hauge, Peter Waterson, Queen Elizabeth, Sea Venture

Luoghi citati: New York, Portorico, San Juan, San Thomas