Macario "sprecato,,
Macario "sprecato,, LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Macario "sprecato,, Tre soli film, in ora sbagliata - Stasera "Rischiattitto", torna la maga Rievocazione per rievocazione, tanto si sa che la tv vive di recuperi e di ricordi, perché si è sciupato così malamente il ciclo cinematografico di Macario? Per Imputato alzatevi, passi. Lo si è collocato sul «secondo», in apertura di canale. Ma non dimentichiamo che tale collocazione è avvenuta in extremis, non prevista dalla programmazione ufficiale e decisa all'ultima ora, in un raptus di ripensamento e pentimento. Poi, subito, sì è ripiombati nell'illogico. Lo vedi come sei? è finito alle 19 e così pure il terzo e conclusivo film della serie, Il fanciullo del West, trasmesso l'altra sera. A parte il piccolo particolare che per poter stare dentro lo spazio di un'ora (dalle 19 alle 20) assieme, anche, ad una postilla di commento, le due pellicole hanno dovuto subire robusti tagli, a parte questo fatto, ripetiamo, che ci sembra assurdo, c'è da chiedersi ancora una volta: qualcuno la vede, questa « fascia » pre-serale delle 19? Le statistiche della Rai tacciono e noi abbiamo veramente l'impressione — interrogando assidui spettatori del video — che alle 19 davanti al secondo canale non ci sia nessuno, o che comunque si tratti di una platea estremamente esigua (tra l'altro la faccenda della «fascia» pre-serale ci riporta alla questione àeU'austerity televisiva: è un'austerity che deve durare in eterno? Va benissimo che il Telegiornale sia anticipato, va benissimo che i programmi non finiscano troppo tardi per favorire la maggioranza che si alza presto alla mattina, ma non esageriamo: il momento che gli spettacoli cominciassero con puntualità alle 21 sarebbe più che ragionevole come più che ragionevole ci pare, di quando in quando, per determinate trasmissioni, il superamento dell'estrema barriera delle 23 che non esiste In nessun'altra tv europea). Tornando al ciclo di Macario, rileviamo che è stato inconcepibile non piazzarlo dì sera, al lunedì o al mercoledì, e non aggiungergli due o tre film dal '45 in poi («Come persi la guerra», «L'eroe del a , e a a e a i a o e i , , a ì o e la strada» e forse «Adamo ed Eva») che avrebbero dato un panorama interessante del cinema comico italiano tra fascismo e dopoguerra. Per esempio II fanciullo del West è una curiosa caricatura del western americano e con la sua dimensione farsesca anticipa di trent'anni — in qualche modo — il recente western all'italiana d'intonazione umoristica e barzellettistica. Non privo di sequenze sostenute e drammatiche il film di ieri, Duello nel Pacifico, episodio bellico tra il reale e il simbolico che si risolve in una singolare tenzone di bravura non sempre esente da gigionismo tra i « duri » Lee Marvin e Toshiro Mifune. Il regista John Boorman troverà più tardi una sua personalità in « Un tranquillo weekend di paura ». Sul Nazionale, in luogo dell'ultima puntata del documentario « Le Americhe nere », è andato in onda un dibattito sulla morte di Pompidou e sulle prospettive politiche in Francia, con la partecipazione di giornalisti italiani e stranieri. Un passo indietro e rammentiamo, della serata di martedì, / discorsi che restano dedicato ad Antonio Gramsci (una rubrica che avrebbe meritato un maggiore sviluppo: ma anche così, ben da seguire), il documentario Perché l'America che rivelava la presenza di un autore di gran prestigio, Rossif, e Jazz in conservatorio a cura di Lilian Terry. * ★ Stasera il pezzo di richiamo è il Rischiatutto con il ritorno della « maga » eliminata e poi riammessa; sul « nazionale » il romanzo giapponese La storia dì un uomo. u. bz.
Persone citate: Antonio Gramsci, John Boorman, Lee Marvin, Lilian Terry, Macario, Pompidou, Rossif, Toshiro Mifune
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