La burocrazia bloccherà gli arretrati agli statali?

La burocrazia bloccherà gli arretrati agli statali? Ritardo nelle operazioni di conteggio La burocrazia bloccherà gli arretrati agli statali? L'intralcio — che interessa 400 mila dipendenti — dovuto a difficoltà frapposte dalla Corte dei conti (Nostro servizio particolare) Roma, 2 aprile. (g.f) Oltre quattrocentomila dipendenti statali rischiano di non ricevere prima di Pasqua gli arretrati dell'assegno perequativo per il periodo 10 gennaio-30 novembre 1973. Il ritardo nelle operazioni di conteggio sarebbe determinato dal tentativo di alcune amministrazioni di ripristinare «con motivazioni speciose» alcune indennità che invece la recente legge aveva conglobato nell'assegno perequativo. La Corte dei conti, in particolare, avrebbe deliberato di non sopprimere uno speciale compenso di cui beneficiavano i lavoratori statali da essa dipendenti «in palese contrasto con l'articolo 32 della legge 734 che ha appunto istituito il nuovo assegno ». L'iniziativa della Corte e di altre amministrazioni è giudicata «inammissibile in via di principio» dalla segreteria della Federazione statali CgilCisl-Uil, riunitasi per esaminare la situazione sindacale nel settore. «Qualora la notizia della decisione della Corte dei conti trovasse conferma ) orima semebe di rini tà ge no ei be re ui aalo pedi didi ia ilmile ite a — aggiunge la Federazione —, emergerebbe un problema politico di enorme rilevanza, che reclamerebbe una ferma presa di posizione dei pubblici poteri». Non si tratta di un problema interpretativo della legge, rileva poi la Federazione, ma di una modifica nei fatti di una legge esistente: «E' indubbia la pericolosità di un fatto di tal genere perché in altre amministrazioni con motivi di carattere specioso ci si potrebbe appellare a questo precedente, applicando forzature interpretative della legge nel calcolo del conguaglio per il pagamento degli arretrati dell'assegno perequativo, con la conseguenza di determinare nuovamente trattamenti economici discriminati all'interno delle amministrazioni. Cioè proprio quello che la legge 734 vuole chiaramente e definitivamente eliminare». La Federazione ha segnalato le «tendenze disgreganti e i responsabili» al ministro della Riforma Gui, che è subito intervenuto presso il presidente del Consiglio per sollecitare disposizioni tassative a tutte le amministrazioni.

Persone citate: Gui

Luoghi citati: Roma