La Torino Anni Venti

La Torino Anni Venti Immagini inedite alla Fondazione Agnelli La Torino Anni Venti Ritratta da Mario Gabinio, fotografo (e ferroviere) - Una eccezionale documentazione sulla città vecchia - La mostra si apre domani Mario Gabinio, di professione funzionario delle ferrovie, di mestiere fotografo; nato a Torino nel 1871, morto nel 1938. Chi ne ha mai sentito parlare? Pochi, certamente. Eppure, dopo la sua morte, il Comune acquistò circa 4500 « lastre » che gli appartenevano. L'archivio fotografico del Museo civico ne conserva il nucleo più importante. Con un paziente lavoro di lettura e di stampa si potrebbe ricostruire, grazie a questo materiale, una storia della Torino d'altri tempi come mai nessuno ha fatto. Era così meticolosa la tecnica fotografica di Gabinio, talmente ossessiva la sua ricerca di tanti aspetti della città in cui viveva, che a volerne riesumare l'opera di documentazione ci si troverebbe di fronte a un lavoro improbo per quantità di « reperti », non per le loro qualità intrinseche, tutte eccellenti. Una ricerca parziale dell'opera di questo fotografo è stata compiuta dall'architetto Giorgio Avigdor per conto della Fondazione Agnelli. Settantotto immagini « registrate » da Gabinio sono state scelte per una mostra (gli ingrandimenti sono di Luigi Amerio) che si inaugurerà domani alle 18 in via Giacosa 38. La rassegna è intitolata « Torino Anni Venti ». Segue di qualche mese un'altra iniziativa, « Entrare a Torino », prima documentazione fotografica di immagini per un dibattito, e ne continua il discorso. « Queste fotografie si prestano — scrivono Giorgio Bertoldi ed Enrico Nori nella presentazione — a letture molteplici: belle fotografie, come mostra d'autore; •cartoline illustrate, riscattate da una tecnica scrupolosa; documento di lavoro senza possibilità d'essere distribuito; taccuino d'appunti per un romanzo incompiuto; reperto di un linguaggio nazional-popolare più invocato che reale. Ne emerge, comunque, l'immagine di una città sospesa, incerta di sé... Si verifica in quegli anni, un mutamento decisivo nel modo di essere della industria torinese. Fino ad allora, industria aveva voluto dire soprattutto estrosità e improvvisazione, piccole officine, illuminazione elettrica per le strade. Ora, invece, assume un volto duro, soli¬ do, grigio; diviene l'elemento preponderante nel clima sociale e culturale della città ». Ha saputo cogliere, Mario Gabinio, questa nuova realtà degli Anni Venti? C'è nelle sue foto la prova d'una capacità critica, di analisi almeno cronlstica? La mostra e il fascicolo che la presenta cercano di rispondere a queste domande. Stimolano veramente un dibattito su un periodo decisivo di storia recente della città. Via Leopardi: la Torino che non c'è più e che pochi ormai sono in grado di ricordare

Persone citate: Enrico Nori, Gabinio, Giorgio Avigdor, Giorgio Bertoldi, Luigi Amerio, Mario Gabinio

Luoghi citati: Torino