Se almeno migliorasse il servizio

Se almeno migliorasse il servizio Se almeno migliorasse il servizio Da due giorni costa di più inviare cartoline illustrate, biglietti di visita e d'auguri, partecipazioni, espressi, telegrammi e vaglia; insomma: mantenere minimi rapporti sociali con amici e parenti lontani, dare o chiedere saltuarie notizie a chi si vede di rado. Fra circa un mese e mezzo, alla vigilia delle ferie, rincareranno le tariffe dei treni. Quelli che si chiamano "inasprimenti fiscali" sono stati decisi sabato scorso dal Consiglio dei ministri per ridurre il deficit di due servizi essenziali: le poste e le ferrovie. Obiettino sacrosanto. Contropartite? Purtroppo, la prospettiva resta incerta. Forse per gli utenti non ci sarà alcun vantaggio. Ogni giorno ci giungono lettere che lamentano il disservizio delle poste. « Almeno po¬ tessimo contare su una consegna più rapida della corririspondenza! », è stato il commento dell'uomo della strada di fronte agli aumenti. Una reazione rassegnata, quasi fatalistica. Oggi tutto costa di di più; i rincari sono all'ordine del giorno. La gente li accetta nella speranza che un giorno la situazione possa cambiare. Invece, amarezza chiama amarezza. Un esempio: ieri un lettore che spediva un telegramma d'auguri per le nozze d'un amico si è sentito dire: «Si ritenga fortunato se arriverà entro una settimana». In linea d'aria l'ufficio postale dista meno di 800 metri dalla casa degli sposi. Il discorso, nella sostanza, vale per ì treni. Dopo l'ennesimo aumento del prezzo della benzina c'era chi guardava con più simpatia la strada ferrata. C'era la possibilità di risparmiare qualcosa tanto nei viaggi brevi quanto in quelli lunghi. Questo vantaggio sta per venire meno. Di contro assumono maggiore rilievo i mali che si rimproverano al treno: scarsa puntualità, lentezza, insufficiente collegamento con altri mezzi di trasporto. Per queste ragioni chi può è costretto a scegliere ancora il guaio minore, cioè l'auto. Soltanto un miglioramento del servizio potrebbe richiamare una maggiore utenza e consentire allo Stato di ripianare i deficit per le poste e le ferrovìe. Ma se non cambia nulla, salvo le tariffe, i rincari potranno influire solo negativamente sui bilanci delle due grandi aziende dissestate- re. ro.