Voto in Consiglio comunale sul discusso "piano servizi"
Voto in Consiglio comunale sul discusso "piano servizi" Ieri sera dopo una settimana di incontri Voto in Consiglio comunale sul discusso "piano servizi" Vincola terreni per 2250 ettari - I quartieri denunciano 1' "ambiguità" del documento - Il pei contrario alla "variante 17" e al metrò che "interferisce su molte aree" In Consiglio comunale è proseguita ieri sera la discussione sul piano dei servizi, incominciata lunedi scorso con la relazione dell'assessore all'urbanistica Carli e con l'intervento del capogruppo psdi Lodi. Durante la settimana c'erano state altre riunioni tecniche e politiche, per ulteriori esami del documento. Infine ieri mattina era stata convocata una Giunta straordinaria, per gli ultimi ritocchi alla cartografia annessa al piano. Come abbiamo già riferito, la variante 17 nella sua edizione definitiva e con raggiunta delle aree libere richieste dal quartieri, comprende terreni vincolati per 2250 ettari, rappresentanti il 17 per cento dei 13.016 ettari di tutto il territorio cittadino. La parte maggiore, cioè 1500 ettari, servirà ai servizi interzonali (parchi, ospedali, scuole superiori), gli altri 750 ai servizi di quartiere. L'operazione si svolgerà in tempi diversi o con obiettivi vari. Si cercherà di integrare la dotazione di aree per servizi pubblici a livello zonale, interzonale e comunale, mentre se ne recupereranno altre per l'edilizia economica. Si provvedere a tutte le trasformazioni necessarie per rinnovare, ristrutturare e risanare il tessuto urbano a tempi brevi, medi e lunghi. Particolare importanza assume l'articolo 4: «In tutto il territorio comunale sia a levante sia a ponente del Po, l'esecuzione del piano regolatore generale e, conseguentemente, ogni intervento edilizio, dovrà avvenire esclusivamente attraverso piano particolareggiato di iniziativa pubblica. I piani particolareggiati rideflnlranno le destinazioni d'uso delle singole aree con l'individuazione delle aree ancora occorrenti in ogni zona per la completa dotazione dei servizi sociali pubblici in misura non interiore ai minimi fìssati dal decreto ministeriale del 2 aprile 1968 e delimiteranno le mìnime unità di intervento. Sono ammissibili piani dì lottizzazione esclusivamente -nel contesto della disciplina del piano particolareggiato regolarmente approvato». Nei giorni scorsi il coordinamento dei quartieri aveva esaminato anch'esso il documento, esprimendo «insoddisfazione sia per la cartografia, sia per la parte normativa, ricca di ambiguità», che denuncerebbero scelte politiche «che con i servizi non hanno niente a che fare». Un esempio sarebbe costituito dalla destinazione di una parte della zona E 14, già riservata all'edilizia popolare, su cui sarebbe previsto il passaggio di una «superstrada» per l'aeroporto di Caselle. Lo stesso vale per le aree del «centro direzionale», destinate dalla variante a «servizi urbani e metropolitani» senza specificare se pubblici o privati. Su tutte le aree, infine, interferisce la scelta della ferrovia metropolitana, che le sinistre non approvano, e per la quale sono previsti terreni destinati alle singole stazioni. Questi, in sintesi, gli argomenti presentati dai comunisti nella discussione in Consiglio in corso mentre scriviamo. Per motivi differenti, sarebbero contrari all'approvazione della variante 17 anche 1 liberali. Prima del dibattito, era stata discussa un'interrogazione della prof. Massucco Costa (pei) sullo stato di abbandono e di sporcizia del centro storico, dove abitano in condizioni incivili numerosi gruppi di immigrati. Conclusi gli interventi sul piano dei servizi, si passerà alla votazione. Verrà quindi ripresa la discussione sul piano dei trasporti e sul progetto della metropolitana, iniziata quindici giorni or sono.
Persone citate: Carli, Massucco Costa
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