Urtano l'auto di un impiegato, la spingono in un fosso, sparano e rapinano 5 milioni

Urtano l'auto di un impiegato, la spingono in un fosso, sparano e rapinano 5 milioni Tre banditi mascherati sull'autostrada per Aosta al casello di Settimo Urtano l'auto di un impiegato, la spingono in un fosso, sparano e rapinano 5 milioni La somma era stata appena ritirata, doveva servire per le buste paga - Altra rapina: aggredito con mitra e pistola un portavalori all'uscita dal Banco Ambrosiano in corso Giulio Cesare - Due risse sanguinose in locali pubblici L'impiegato di una ditta di elettronica è stato rapinato Ieri pomeriggio da tre banditi che lo hanno bloccato nel pressi del casello dell'autostrada di Aosta: dopo averlo tamponato, hanno esploso un colpo di pistola. Sono fuggiti con circa 5 milioni, che la vittima aveva appena ritirato da una banca di Settimo. Ore 13,25. Franco Brengetto, 28 anni, via Pisa 59, stava tornando in fabbrica al volante di ima «128». Racconta: «Avevo ritirato alla Banca Commerciale il denaro che doveva servire per le buste paga». Lo stabilimento, la «Società Brandi», si trova a dieci metri sulla destra del casello di Ivrea. Per raggiungerlo il Brengetto ha imboccato il cavalcavia che supera l'autostrada. «Sono stato affiancato da una "125" verde scuro. C'erano tre giovani, tutti con passamontagna sulla faccia. Mi hanno stretto sulla destra, per costringermi a fermarmi». Con prontezza l'impiegato ha frenato, poi ha fatto una lunga retromarcia. «Speravo di sganciarmi — spiega —. Sono tornato indietro di un centinaio di metri, ho svoltato su una stradina laterale che porta al casello dell'autostrada. Ma mi hanno inseguito». Un contadino, Gian Battista Bonellis 45 anni, è stato testimone della rapina. Stava lavorando in un campo lungo la provinciale. Dice: «Ho visto le due auto che si inseguivano a folle velocità. Poi quella del rapinatori ha tamponato la "128", che è uscita di strada, finendo in un fosso. Sono scesi due banditi: uno aveva una grossa pistola in pugno. Sono corsi all'auto dell'impiegato, hanno cominciato a gridare di aprire». In quel momento è passato un camion. Uno dei rapinatori ha fatto segno al conducente di andare via. Il figlio del Bonellis, Giorgio, 13 anni dice: «Ero con mìo padre. Quando ho sentito gridare sono corso credendo fosse successo un incidente. Ho visto uno dei banditi sparare un colpo di pistola contro l'auto uscita di strada». Il prolettile ha Infranto il parabrezza. «Ho capito che non potevo di ssefendermi — conclude Brengetto ] Allora ho aperto una portiera. Uno dei banditi ha afferrato la borsa col denaro». I due sono risaliti di corsa sull'auto, che è scomparsa verso Settimo. * Due giovani armati di mitra e di pistola hanno rapinato alle 16,30 di ieri un portavalori del Banco Ambrosiano in corso Giu- Ho Cesare 17. L'aggressione è sta ta fulminea. L'uomo, Giovanni Augeri, di 54 anni, era appena uscito dal retro della banca con due cartelle contenenti 600 mila lire. I banditi gli si sono fatti incontro puntando le pistole e minacciandolo di morte: «Fuori i soldi, zitto o spariamo». Gli hanno strappato le borse e sono fuggiti su una «124» verde, guidata da un terzo complice. Qualcuno ha assistito al cambio macchina: li ha visti scendere in via Pesaro dalla «124» e salire su una «500», che non risulta finora rubata. * Un uomo è stato ferito a una gamba in una lite. Si chiama Giuseppe Limuti, meccanicodentista, 39 anni; abita in via Cilea 7. Un prolettile di pistola, calibro 7,65 l'ha colpito mentre si trovava in un bar di via Tartini 8, al Regio Parco. Nel locale in quel momento c'erano parecchi avventori. Sembra che uno di loro si sia lamentato col cameriere per il servizio, provocando l'Intervento di altri presenti. In breve la discussione degenera, si formano due fazioni che si affrontano fuori. Pacieri improvvisati riescono a placare la lite che riprende tuttavia più violenta nel bar. Tra le urla un colpo di pistola e un gemito, mentre il locale si svuota in un baleno. Un uomo resta a terra. Altri spari risuonano all'esterno: tre, a giudicare dai bossoli trovati dalla polizia. Il ferito viene portato all'ospedale, guarirà in venti giorni. In base alle sue indicazioni gli agenti perquisiscono la casa di tre fratelli, Pasquale, Salvatore e Antonio Sciurba, di 27, 25 e 20 anni, In corso Regio Parco 133. Trovano pugnali e pistole dello stesso calibro di quelle usate nella sparatoria. I tre sono arrestati, psr porto abusivo d'arma. * Identificati tre dei quattro giovani che l'altra sera hanno aggredito e sfregiato un infermiere in un bar di Grugliasco. Sono Lucio Di Tommaso, 19 anni, c. Kennedy 7, Enrico Albanese, di 22, via Consolata 2 e Bartolomeo Ferro, di 31, via San Lorenzo 12. Tutti di Collegno. Sono stati denunciati per rissa, il Di Tommaso anche per lesioni. La rissa è avvenuta nel bar «Stazionetta», sulla Torino-Pianezza, gestito da Vincenzina Cantalupo, 43 anni, dopo che un avventore, Antonio Camino, 36 anni, aveva colpito con un pugno il Ferro. Quest'ultimo è uscito ed è tornato insieme a tre amici, con l'intenzione di sistemare l'affronto. La peggio è toccata all'infermiere Giuseppe Zaia, 35 anni, intervenuto con la fidanzata per calmare gli animi. Il Di Tommaso con un coccio di bicchiere l'ha colpito sulla guancia procurandogli una ferita lunga 12 centimetri e profonda tre. Rimarrà probabilmente sfigurato. Franco Brengetto: "Sono stato costretto a fermare" - Il testimone Gian Battista Bonellis - Giovanni Augeri, aggredito

Luoghi citati: Aosta, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Pianezza