Un mandato d'arresto per l'armatore Piaggio

Un mandato d'arresto per l'armatore Piaggio L/indagine sulla "Rosa dei venti" Un mandato d'arresto per l'armatore Piaggio Date le condizioni di salute, è stato lasciato in clinica - Incarcerato un suo collaboratore (Dal nostro corrispondente) Genova, 30 marzo. Il giudice istruttore Tamburino, di Padova, ha emesso oggi un mandato di cattura nei confronti dell'armatore genovese Andrea Mario Piaggio, 73 anni, per «concorso in associazione sovversiva», accompagnando, però, il provvedimento con un decreto che ne sospende l'esecuzione. L'anziano industriale, che attualmente è ricoverato, per una trombosi, nella Clinica neurologica dell'Università di Genova, ha finanziato, secondo l'accusa, il movimento sovversivo di estrema destra «La rosa dei venti». Un altro mandato di cattura, questo per «favoreggiamento», è stato emesso, sempre da Tamburino, nei confronti di un consigliere d'amministrazione della società «La Gaiana», di proprietà di Piaggio, l'avvocato Goffredo Vernarecci di Fossombrone, 48 anni, vedovo e padre di due ragazzi. Il professionista, che è stato anche consulente legale della «Mira Lanza», la società che Piaggio ha ceduto, due anni fa, al gruppo Bonomi-Bolchini, è stato arrestato dagli agenti della squadra politica della questura oggi a mezzogiorno, nel suo studio. Domani mattina sarà portato a Padova. L'avvocato Vernarecci aveva già ricevuto, come, del resto, tutti i componenti del Consiglio d'ammini¬ strazione de «La Gaiana», una comunicazione giudiziaria ed era stato privato del passaporto. L'ingegner Piaggio, date le precarie condizioni di salute, accertate qualche giorno fa dal direttore dell'istituto di medicina legale della Università di Genova professor Aldo Franchini, non è stato arrestato. Neppure è stato piantonato. Si ritiene che i due mandati di cattura siano la conseguenza delle rivelazioni contenute nel «memoriale» di Attilio Lercari, l'ex braccio destro di Piaggio, anch'egli consigliere d'amministrazione de «La Gaiana», contro il quale è stato emesso, circa un mese fa, un mandato di cattura, sempre per «La rosa dei venti». Il Lercari, però, fuggì in Svizzera; i componenti il Consiglio della società e lo stesso Piaggio, interrogati successivamente da Tamburino, scaricarono su di lui ogni responsabilità dei finanziamenti al movimento neofascista. Non ha mai accettato di fare il capro espiatorio e, tramite il suo difensore, l'avvocato Francesco Marcellini, il quale, tra l'altro, tutela anche ii consigliere provinciale missino De Marchi, ha fatto pervenire al giudice istruttore un memoriale nel quale sarebbero illustrate le responsabilità dello staff di Piaggio. p. 1.

Persone citate: Aldo Franchini, Andrea Mario Piaggio, Attilio Lercari, De Marchi, Francesco Marcellini, Goffredo Vernarecci, Lercari, Tamburino, Vernarecci

Luoghi citati: Fossombrone, Genova, Padova, Svizzera