La colf è malata

La colf è malata SojpGI* SpGnd01?0 La colf è malata Come ci si deve comportare, agli effetti del salario, per essere in regola con la legge - Il prossimo contratto nazionale Non sono molte le donne che possono usufruire di un aiuto in casa. • // lavoro di una collaboratrice costa caro — scrive la signora Maria R. —; una madre di famiglia che lavora tutto II giorno In fabbrica o In negozio sarà ben presto costretta a scegliere: o il posto o la cameriera. Altrimenti il suo stipendio, che dovrebbe servire al mantenimento della famiglia, andreobe tutto e direttamente alla preziosissima "Colf". A parte queste considerazioni generali vorrei un chiarimento. Sono stata contestata. La ragazza che mi aluta nelle faccende, tre ore al mattino 650 lire l'ora e regolari contributi, è rimasta ammalata per quindici giorni. Al suo ritorno io le ho dato il 50 per cento della normale retribuzione, perché mi pareva che questo fosse suo diritto. Lei mi ha risposto, certificato medico alla mano: "Sono stata malata, non è stata un'assenza volontaria o un dispetto. Devo ricevere il salario intero". Che ne dice la legge? '. ** Non è la cattiva volontà che spinge la signora Maria a contestare le richieste della sua • Colf >, ma una lacuna del legislatore su questa materia. Ci ha detto il signor Gottero, presidente dell'Api-colf di Torino: « Non esiste per ora un articolo di legge che imponga al datore di lavoro il pagamento della retribuzione completa alla collaboratrice domestica rimasta a casa per malattia. La lacuna è però stata colmata da un'Indicazione espressa in proposito dalla Commissione prefettizia di Torino. Questa ha stabilito che in caso dì infermità di breve durata (massimo 15 giorni), il lavoratore ha diritto a percepire la retribuzione completa. "Se non è a servizio intero — si precisa — deve esibire un certificato medico per averne diritto" ». Perciò a Torino, oggi come oggi, sulla base di questo articolo la cameriera insoddisfatta potrebbe rivolgersi al tribunale per ottenere ciò che le compete: cioè 15 giorni pagati per intero, malgrado l'assenza per malattia. Maggiore chiarezza in materia si avrà fra poco. A Roma sta per essere firmato II primo contratto nazionale per le « Colf ». « Nel contratto — spiega il signor Gottero — si stabilisce anzitutto per quanto tempo deve essere conservato il posto di lavoro in caso di malattia: dieci giorni per lavoratori conviventi o con orario superiore alle 24 ore settimanali e con anzianità da 3 a 6 mesi; un mese per anzianità tra I 6 mesi ed i 2 anni; tre mesi oltre t 2 anni ». • Quanto ai lavoratori domestici con orarlo di lavoro inferiore alle 24 ore settimanali il periodo di garanzia del posto di lavoro è più breve: otto, dieci, quindici giorni rispettivamente per I casi Indicati In precedenza ». Anche la retribuzione durante un breve periodo di malattia (massimo 15 giorni) è prevista dal nuovo contratto delle « Colf »: « Sarà il 50 per cento del compenso normale per un massimo di 8-10-15 giorni complessivi in un anno per le anzianità già indicate — dice il presidente — salve restando però le condizioni di miglior favore previste dalle singole commissioni prefettizie ». In un caso analogo a quello della signora Maria la datrice di lavoro dovrà corrispondere alla collaboratrice l'intero compenso di normali giornate lavorative, se dopo una malattia di non più di 15 giorni esibirà un certificato medico. (Nella foto: particolare dì un quadro di Jean E. Lidard). Olive schiacciatene per i mariti golosi Maria Teresa ci considera amici al punto che s'intristisce «quando Saper spendere manca all'appuntamento trisettimanale (il che. per fortuna, capita ora più raramente] ». Le slamo grati per le sue cortesi parole e per gli auguri che porge a tutta Véquipe della rubrica, ma ancora più per il suo intervento in aiuto della signora Carla B. che ci aveva chiesto: « Come si preparano le olive schiacciatene? Mio marito ne è ghiotto ». La sua curiosità può essere finalmente soddisfatta. ** • Occorrono olive verdi, belle e sane — spiega la signora Maria Teresa — meglio se fresche di raccolto. Si devono snocciolare e poi raccogliere in un recipiente capace e coprire con acqua fredda. Si lasciano così 24 ore, poi si lavano e si rimettono di nuovo In acqua fredda pulita che si rinnoverà ogni 12 ore. Si continua l'operazione per dieci giorni consecutivi. Le olive perderanno il sapore amarognolo e allappante e diventeranno più dolci ». - A questo punto si devono scolare e asciugare comprimendole in un panno. Si dispongono in un vaso di vetro o di coccio a strati ben ordinati, premendo via via con le mani In modo da far uscire il liquido eccedente. Su ogni strato si cosparge un po' di aglio tritato con peperoncino rosso piccante, origano, sale in abbondanza, un filo d'olio di oliva, una spruzzatina di aceto. Ricoprire il tutto con olio quando il vaso sarà colmo e dopo 24 ore chiudere e riporre in luogo fresco e asciutto. Ogni tanto sarà opportuno controllare che lo strato superficiale di olio sia intatto ». Piccola posta * « Sono locatario dì un alloggio di proprietà di una società Immobiliare — scrive un lettore —; // mìo contratto copriva il periodo 1 ottobre '72, 30 settembre 73. // 6 luglio scorso mi convocarono chiedendomi un aumento del canone di affitto. Accettai e firmai un nuovo contratto. Qualche giorno dopo fu pubblicato un decreto legge che bloccava l'atfitto di tutti i contratti In corso. E' valido il mio contratto oppure c'è stata qualche Irregolarità? Tenete conto anche del latto che la società non mi ha ancora fatto avere il contratto di registrazione pur avendomene latte già pagare le spese ». Tutto regolare dal momento che il suo alloggio risultava escluso dal blocco degli affitti nel momento In cui lei ha accettato di rinnovare il contratto su altre basi. Se avesse atteso qualche giorno avrebbe potuto appellarsi al decreto legge da lei stesso citato. Ora purtroppo non può più fare nulla. In quanto al contratto di registrazione da lei già pagato lo richieda alla società. * La signora Argia non ha avuto una vita facile: « Sono stata 18 anni in Sud Africa ed ora sono ritornata nella mia città natale, Torino — scrive —. Devo ritarmi una casa e provvedere al mio sostentamento. Ma i soldi non sono molti. Se avessi una macchina da cucire potrei lare qualche lavoretto che mi permetterebbe di Integrare II mio magro bilancio. Tra I lettori di Saper spendere c'è qualcuno disposto a vendermene una usata, ma ancora In buone condizioni, a un prezzo ragionevole? Gliene sarei grata ». Teniamo a disposizione il numero di telefono della lettrice. Simonetta

Persone citate: Carla B., Gottero, Maria R., Maria Teresa

Luoghi citati: Roma, Sud Africa, Torino