Giro italiano, una sorpresa
Giro italiano, una sorpresa Dalla Città del Vaticano a Milano: 3929 chilometri in 22 giorni Giro italiano, una sorpresa Torriani ha dovuto rinunciare alla conclusione a Monaco di Baviera - Ci sarà un solo sconfinamento a Mendrisio - Molte salite (parecchie novità) soprattutto nella tappa ligure - Un arrivo anche in Piemonte, a Valenza - Ancora incerta la presenza di Merckx (Dal nostro inviato speciale) Milano, 29 marzo. // Giro d'Italia non avrà la sua estrema punta sud a Pompei, ma scenderà fino a Taranto; non si concluderà a Monaco di Baviern ma, più prosaicamente, a Milano. Sono indubbiamente da encomiare per la loro solerzia gli « 007 » del giornalismo che hanno cercato di anticipare di un giorno I disegni di Torriani. Ma a volte Indovina di più (o sbaglia di meno) chi è stato ad aspettare che gli servissero i tartufi in tavola, senza andarseli a cercare di persona, per accorgersi poi, a gioco latto, che si trattava di patate. E' chiaro che Vincenzo Torriani non si è divertito molto con questo scherzo a sorpresa. Avrebbe senz'altro preferito tradurre in realtà il sogno di far approdare il Giro nella sede dei campionati del mondo di calcio a tre giorni dal loro inizio, ma questo progetto è naufragato per obiettive difficoltà pratiche. Il « patron » del Giro non ha voluto scendere nei particolari ed ha parlato genericamente di un « sacco di ragioni ». Monaco, a tre giorni dal vìa del mondiali, sarebbe già stata psicologicamente e logisticamente pronta ad ospitare il calcio ed avrebbe considerato il ciclismo come un intruso. Sarà dunque, salvo la breve divagazione in Svizzera del 2 giugno, un Giro tutto italiano, ma non per questo meno Interessante. Torriani ha fatto tesoro di due successi agonistici ed organizzativi dell'edizione 1973, decidendo un bis dell'arrivo In salita al Monte Carpegna, nelle Marche e della tappa di Iseo, con il Colle del Gallo ed il San Fermo. E' inoltre andato alla ricerca, su un territorio come il nostro che offre Infinite possibilità, di altre piccanti novità, di altre salite inedite. La terza tappa da Pompei a Sorrento, con l'Agerola e con la novità del Monte Fatto, potrebbe dar subito un volto alla classifica, così come potrebbe avere importanza determinante la semitappa dell'undicesimo giorno di corsa, che si conclude sull'Inedita salita del Ciocco, sull'Appennino toscano, e che segue di un giorno la tappa di Carpegna, precedendo a sua volta dì un giorno la « cronometro » di Forte dei Marmi. Dalla Toscana il Giro si trasferirà in Liguria per trovarvi altre novità soprattutto nella Pietra Ligure-Sanremo, che si snoderà sulle salite dell'entroterra, affrontando le salite del Monte Ceppo (1505 metri) e del Monte Bignone (1080 metri). Una tappa in Piemonte, con traguardo a Valenza, la città degli orafi, e poi il Giro sconfinerà in Svizzera per concludere la sua sedicesima giornata in vetta al Monte Generoso (m. 1209) sopra Mendrisio. Se si considera che alla tappa di montagna elvetica seguono quella di Iseo e quella con arrivo in salita a Sella Valsugana, si può concludere che il consueto finale sulle Dolomiti — due tappe con complessive otto colli, tra cui le Cime di Lavaredo, Cima Coppi del Giro 1974 — potrebbe anche arrivare a corsa già decìsa. Un Giro non troppo lungo — 3929 chilometri in 22 giornate di corsa — abbastanza agile, con una lunghezza media giornaliera di km. 178,500, ma più duro che in passato, con 26 mila e 700 metri di dislivello complessivi in confronto ai 22.300 del 1973. Un Giro più che mai per scalatori, insomma, anche se la scelta di un tracciato interamente nazionale ha eliminato ogni fatica supplementare cancellando del tutto i trasferimenti che costituivano una piaga delle precedenti edizioni della corsa. E' stato cancellato anche il consueto prologo a cronometro: il Giro partirà direttamente giovedì 16 maggio con la prima tappa dalla Città del Vaticano — omaggio all'Anno santo — a Pompei e si concederà invece un sontuoso epilogo, con programma da stabilirsi, domenica 9 giugno al Velodromo Vigorelli. Dal terreno della corsa al suoi protagonisti. Vincenzo Torriani, nel breve discorso di presentazione del Giro, ha dato come scon¬ tata la presenza, oltre che di tutte le squadre italiane, anche di tre formazioni straniere: la Bic con Luis Ocana, la Kas con Fuente e la Moltenl con Eddy Merckx. A proposito di quest'ultimo Giorgio Albani, vice-presidente della Molteni, non ha mostrato la stes¬ sa sicurezza: ■ Prima della malattia che lo ha costretto a disertare la Milano-Sanremo — ha detto Albani — ogni scoglio circa la partecipazione di Merckx al Giro sembrava superato. Adesso la situazione è ridiventata fluida ». Gianni Pigliata
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