La Stampa - Consultazione Archivio

Azienda municipalizzata è industria o servizio? La "Conferenza nazionale,, a Firenze Azienda municipalizzata è industria o servizio? Su questo e sugli altri problemi delle imprese pubbliche si vota oggi un documento da presentare al ministro Toros - Un ampio dibattito ( Dal nostro inviato speciale i Firenze, 29 marzo. Il contrasto tra i sostenitori delle aziende municipalizzate come vere e proprie industrie che debbono avere quindi una gestione economica e Quelli che, identificandole in pure e semplici fornitrici di servizi, sostengono che non debbono preoccuparsi del bilancio, è esploso oggi nella riunione del settore trasporti. La presidenza del Cispel ha riconosciuto che i trasporti pubblici sono un servizio per il quale non si può parlare di costo economico bensì di prezzo politico, ma ha sostenuto che « il loro rapporto deve essere stabilito preventivamente e ia copertura della differenza altrettanto preventivamente assicurata dall'ente municipalizzatore ». Sistema questo adottato a Parigi per il metrò, dove la gestione riceve in anticipo dal Comune la differenza. Non è stata compiuta un'indagine analitica, comunque questo sistema porterebbe inevitabilmente un ritocco delle tariffe: le 50 lire di Torino potrebbero passare almeno a 60 o 70, le 70 di Milano sfiorerebbero le 100. La risposta degli oppositori è stata vivace: « Con questo ragionamento noi continuiamo a parlare di servizi pubblici dimostrando di non capire nulla. L'illuminazione pubblica funziona sia per il nottambulo, sia per chi va a letto dopo Carosello, la nettezza urbana e le fognature sono eguali per tutti. Perché ci ostiniamo a non seguire questa strada anche per i trasporti? ». In linea teorica si può anche accettare una tariffa anti-abuso di poche lire per evitare che ci sia chi, sfrattando la gratuità, passa le giornate sul tram; ma « oc¬ corre assolutamente rivedere U criterio che fin qui ha dominato, cioè di esigere un bilancio almeno in pareggio per queste aziende ». Non è stato nemmeno fatto il calcolo di quanto potrebbe costare il biglietto a prezzo economico. Ma il relatore della sezione, ingegner Sibilla, di Genova, ha ricordato un'indagine recente svolta nei principali Paesi d'Europa dall'Unione delle Banche Svizzere. Il costo del biglietto per otto chilometri di percorso su autobus o metrò è il seguente: Stoccolma lire 350, Londra 215, Parigi 175 (e ha la sovvenzione municipale), Copenaghen 150, Dusseldorf 140, Zurigo 135, Bruxelles 125. Amsterdam 110. La sezione di studio dedicata ai trasporti è stata oggi la più affollata del convegno. Il motivo è evidente: il problema dei movimenti di massa, già portato all'estremo nelle grandi concentrazioni urbane, è stato esasperato dairausterity. Le aziende pubbliche non hanno, come ha detto Sibilla, « la mistica vocazione a divenire il capro espiatorio dell'austerity », ma debbono prepararsi ad affrontare il futuro. Non da sole ovviamente; è indispensabile la collaborazione di Stato, Regioni e Cornimi con uno sforzo coordinato e che parta subito. Il piano quinquennale di sviluppo 1975-1979 prevede per i trasporti 2 mila miliardi e l'acquisto di 30 mila autobus con una spesa media di circa venti milioni per mezzo. Sono stati promessi inoltre 1500 miliardi per la costruzione di ferrovie metropolitane tra cui quella di Torino. Bene, si è detto, ma chi costruirà gli autobus e dove? E quando si comincerà a par¬ latdqzqptaledcrqspptpllaTBanp lare concretamente, cioè in termini di progetto esecutivo, delle metropolitane? Sono questi i momenti dell'esaltazione della spesa pubblica su quella privata, ma non basta parlarne, bisogna realizzare. E' probabile che su questi tempi e sui problemi delle altre aziende pubbliche: dell'acqua, gas, igiene urbana, elettricità, farmacie, si voti domani un documento da consegnare al ministro Toros. Questa notte ì circa cinquecento pubblici amministratori si sono riuniti non più secondo i settori di competenza, ma secondo i partiti d'origine appunto per preparare questo documento. Domenico Garbarino