La "montagna dei miliardari,, di Gigi Mattana

La "montagna dei miliardari,, La "montagna dei miliardari,, (Nostro servizio particolare) Gstaad, marzo. Fino a qualche anno fa sciatore e « snob » erano due termini in completa antitesi; poi, come in una folgazione, la gente-bene ha scoperto che anche lo sci era un'avventura che valeva la pena di essere vissuta, un granello in più nel bagaglio di esperienze che vanno dal polo alla vela d'altura, da Bali a Trinidad. Ma dove sciare? L'Italia, esclusa la superaffollata Cortina, non ha stazioni invernali particolarmente « in », la Francia è troppo ben programmata, lascia solo un minimo spazio all'iniziativa individuale; per l'Austria rispunta in molti casi l'atavico discorso di « non voglio dare soldi a quei tedeschi ». E la Svizzera è lì, pronta, ad aspettare quei turisti che scelgono le calde giornate primaverili per esibirsi nelle loro serpentine, per acquistare quella tinta « bronzo antico » che nessuna lampada ai raggi ultravioletti riesce a dare. Beninteso, è gente che va in Svizzera soprattutto per sciare, ma che è costretta a scegliere soltanto alcune località se, finita l'orgia di neve, vuol ballare nel locale di Gunther Sachs (un milione l'abbonamento annuo) o salire in seggiovia a fianco di Niarchos (gorilla permettendo). Primo nome che salta in testa è Saint Moritz che, sparita la nebbia sportiva e paesanotta dei campionati mondiali, ha potuto riaccogliere la sua clientela abituale, le sue galline dalle uova d'oro. Le discese primaverili dal Piz Nair a Corviglia o dal Corvatsch a Murtel, tutte su plateaux privi di vegetazione sono entusiasmanti, ma per i superappassionati consigliamo di salire lungo la strada ancora qualche chilometro e, giunti a Pontresina, provare le due funivie che raggiungono gli opposti versanti della vallata. Dalla cima del Piz Lagalb e della Diavolezza (entrambi circa tremila metri) si aprono piste eccezionali, quelle discese mozzafiato che soddisfano anche lo sciatore più esigente, «les skieurs d'elite» come dice la pubblicità. Ma dove facciamo alloggiare i nostri amici « bene »? A St. Moritz naturalmente al Palace o, se sono in vena di economizzare qualche franco, al Carlton o al Suvretta (calcolate 50 mila lire al giorno per la mezza pensione, con extra in proporzione e un esercito di camerieri, facchini, lifts e ammiragli guardaportoni pronti a servirvi). Dicono che Gstaad abbia la più alta percentuale invernale nel mondo di divi dello spettacolo e di teste coronate (soprattutto ex coronate). E' un paesone a poco più di mille metri con una valanga di impianti sparpagliati nella valle che non raggiungono grandi quote e non hanno piste particolarmente interessanti, ma l'asso nella manica è costituito dai tremila metri del ghiacciaio dei Diablerets, raggiungibile da una miriade di funivie e seggiovie e dalla cui sommità la discesa per Oldenegg fino a Reusch vale già la pena del viaggio. Naturalmente alloggeremo in un albergo (ma non vi diciamo il nome, lo scoprirete facilmente da voi) dove il solo pernottamento costa 75 mila lire. Molte altre stazioni svizzere sono il paradiso dello sciatore primaverile, di quel fanatico che cerca sole bruciante e larghi spazi vergini su cui lasciare il suo marchio: da Andermatt alla regione della Jungfrau, da Saas Fce a Zermatt, dove l'auto è sconosciuta, ma sono tutti centri che possono andar bene per noi, non per chi vuol fare l'ingresso nel « jet set ». Salvo poi, distrutto dalle feste interminabili, dallo sci e dal whisky, ritornare il prossimo anno a Sestriere. Gigi Mattana

Persone citate: Gunther Sachs, Nair, Niarchos, Trinidad

Luoghi citati: Austria, Cortina, Francia, Italia, Sestriere, Svizzera