Quando Vycpalek vede granata

Quando Vycpalek vede granata Francesco La Neve, dieci anni con i bianconeri Quando Vycpalek vede granata "L'esperienza aiuta nei momenti difficili" afferma il dottore - "Gli atleti ora sono migliori" Niente pipa, niente tabacco inglese, svanito quel profumo intenso e gradevole del » Baikan Sobranie » che solitamente l'accompagna: Francesco La Neve si presenta con una sigaretta, leggera, fra le labbra. E' scaramanzia, dottore, l'approssimarsi del derby — gli chiediamo — la cambiare abitudini? Sorride: « No, ogni tanto nella giornata alterno. Questa me l'hanno offerta. Il derby si sente nell'aria, ma non ci fa diversi. Al massimo un po' più attenti ». // dottor La Neve da dieci anni segue i giocatori bianconeri, è l'uomo che li conosce meglio e ne custodisce I segreti. « Saranno ormai venti, venticinque — dice — le stracittadine che mi hanno trovato in panchina. Mi sento ormai vaccinato a certe emozioni. Certo, il tifo anche se contenuto c'è, ma credo che tutti i medici di società voglio. io vedere vincere gli atleti che seguono. E' come se andasse bene un esame ad un figlio, ad un caro amico. E' un riconoscimento del proprio lavoro, anche se ovviamente II gol non è tutto nel calcio. Si può essere a poi sto fisicamente e non riuscire I a segnare ». — Avverte un'attesa diversa, nei giocatori, in questa vigilia? « Qualcosa si nota, particolarmente negli ultimi giorni della settimana. I calciatori hanno ormai raggiunto, tutti, una notevole maturità, ma non possono non avvertire il condizionamento causato dai discorsi degli altri. Se incontrano un amico, se vanno dal barbiere, se entrano in un caffé, se si fermano ad un semaforo, nove volte su dieci si sentono porre domande sulla imminente sfida con i granata. E' umano sia cosi da parte dei tifosi, è comprensibile che qualcosa rimanga negli atleti ». — SI può fare una classifica Ira ì bianconeri di ieri e di oggi, in base alla loro sensibilità in questi momenti particolari della stagione? " Difficile scendere ai casi particolari. Di certo sentono maggiormente Il derby i juventini più anziani, quelli che da anni militano nel club. Per un giovane che si inserisce, per un nuovo che arriva, il confronto con il Torino vale un match con il Milan o con l'Inter. Dopo, con il passare delle stagioni, respirando una certa aria, anche questi verranno contagiati. Ricordo Tino Castano, atleta e tifoso, per lui questa era la gara più sentita dell'anno. Adesso sono più o meno tutti sulla stessa _ linea di emotività, anche se c'è chi si controlla più di un altro. Zoff è considerato da tutti un giocatore di ghiaccio, ebbene anche per lui il derby è un incontro da non fallire assolutamente ». • Vista dalla panchina, Juventus-Torino è una partita diversa? « Non molto, ma c'è un po' più di tensione. Per quanto mi riguarda, quando riesco cerco di calmare gli animi, di far da contrappunto ai più accesi. Tifo anch'io, ma riesco a nasconderlo abbastanza ». — Vycpalek come si comporta quando vede granata? « Beh, per lui tutte le grandi partite sono uguali. Cestmir prima che un tecnico di calcio è un uomo intelligente ed equilibrato, inoltre ha dalla sua una tale esperienza del mondo del pallone da saper ormai filtrare stati d'animo ed emozioni ». — Per il medico il derby è un lavoro duro, c'è maggior bisogno dei suoi interventi? •< Un tempo sì, nelle ultime stagioni la stracittadina si è avvicinata sempre più ad una gara normale. Merito precipuo degli atleti stessi, di una sempre più profonda coscienza professionale. Molti scontri, poca cattiveria. Anche prima e dopo la partita, nei corridoi che portano ai rispettivi stanzoni, noto che c'è sempre minor acredine, che gli sguardi torvi vanno scomparendo. Segno di maturità, un progresso che conforta. Mi pare che in questo, se mi è consentito, i giocatori siano senza dubbio migliori dei tifosi ». — E prima del match, in queste ultime ore dì attesa, il medico deve seguire in modo particolare gli atleti, c'è chi ha bisogno di una assistenza diversa? « No, assolutamente. I nostri giocatori hanno ormai assimilato i sistemi di allenamento, il tipo di alimentazione, le regole di vita privata utili al mantenimento della miglior condizione. Non ci sono varianti, anche se il Torino li aspetta... » — Si dice che lei studi per I bianconeri una particolare alimentazione. Quando si parlò della cura-ovetto imposta ad Mailer ci fu chi sorrise, per poi ricredersi. Adesso ci sono nuovi menù? " Nessuna scoperta particolare, anche se non nego che considero, in pieno accordo con i dirigenti e l'allenatore, molto im¬ portante il tipo di alimentazione, Insisto sul fatto che il calciatore deve essere un atleta, e come tale è una macchina delicata che necessita di benzina adatta. Può darsi che arrivando alla Juve qualcuno nmanga sorpreso, pen- si che se ha sempre mangiato e bevuto in un certo modo non ha motivi di cambiare, ma poi si convince. Se il corpo "gira" meglio, in campo si rende di più ». — Insomma, dottor La Neve, cosa mangeranno i juventini do- manica mattina, prima di andare In campo contro il Toro? „ Non certo i classici riso in bianco e filetto, magari ingurgi- tati aMe undici di mattina. Nes- segreto, preferiamo sem- p|iceme^e cibiH assimi|abili più facilmente. Magari la carne non fa ingrassare, ma si digerisce in quattro ore. Meglio il miele e la marmellata. Ma è ormai una consuetudine di ogni domenica, il Torino non c'entra ». Bruno Perucca La Neve, Vycpalek e Voglino all'Olimpico nel momento dello scudetto (foto Calciofilm)

Persone citate: Bruno Perucca, Mailer, Tino Castano, Voglino, Zoff

Luoghi citati: Torino