Si aggravano i problemi delle aziende pubbliche

Si aggravano i problemi delle aziende pubbliche La "Conferenza nazionale,, a Firenze Si aggravano i problemi delle aziende pubbliche Sono oltre 500 in Italia, quasi tutte "municipalizzate", e forniscono servizi sociali essenziali (acqua, energia, trasporti, igiene urbana) Dal nostro inviato speciale) vede mantenendo queste stesper niente il Cispel propone (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 28 marzo. Le aziende pubbliche nate settant'anni fa con la legge Giolitti per la municipalizzazione dei servizi sociali, hanno avuto un'improvvisa rivalutazione del loro ruolo dall'austerità e dalla conseguente presa di coscienza della supremazia che i consumi sociali debbono avere su quelli privati. Servizi sociali sono appunto quelli che queste aziende forniscono: acqua, energia elettrica, trasporti, igiene urbana. Sono tutti funzionali e funzionanti? Questo è il problema dibattuto dalla « Conferenza nazionale sui problemi economici e finanziari delie imprese pubbliche degli enti locali », aperta oggi nel palazzo dei congressi e che sarà conclusa sabato dal ministro Toros. Le relazioni-base sono state svolte oggi dall'avv. Ferrari, presidente del Cispel (Confederazione italiana dei servizi pubblici degli enti locali) e dal prof. Sterpi per il Centro italiano di ricerche e di informazioni sull'economia delle imprese pubbliche e di pubblico interesse (Ciriecj che ha condotto sull'argomento un'indagine durata due anni. Le aziende pubbliche, quasi tutte « municipalizzate », sono in Italia oltre cinquecento. Offrono e gestiscono servizi, ma poche sono in pareggio o in attivo. Nel 1972, tra le 345 aziende più importanti, i bilanci attivi furono 96, con un utile complessivo di 5 miliardi c 230 milioni; ì passivi 179 con un disavanzo globale di 341 miliardi e 565 milioni. Il deficit maggiore è rappresentato dai trasporti: 315 miliardi 359 milioni. In pareggio invece quasi tutte le aziende elettriche e gli acquedotti. Nel fornire questi dati il presidente Ferrari ha aggiunto che i consuntivi del '73, di fronte ad un utile di 4 miliardi e 300 milioni complessivo, presentano deficit per 416 miliardi, mentre il disavanzo previsto per il '74 sale a 507 miliardi: i trasporti sono presenti con 473. Sono purtroppo cifre destinate a peggiorare. Un esempio: l'Azienda elettrica municipale di Torino. Ha sempre chiuso in pareggio pur offrendo al Comune, con le tariffe preferenziali per la fornitura alla pubblica amministrazione e l'interesse sul capitale di do tazìone, un utile di oltre tre miliardi. Quest'anno, con lo aumento della nafta per le centrali termoelettriche, pre¬ vs4mcddilsdpe2H vede, mantenendo queste stesse condizioni, un passivo di 4 miliardi circa. I trasporti rimangono comunque il punto più delicato: con Milano che annuncia un deficit di 80 miliardi, Torino di 48. La massima incidenza in questi bilanci deficitari l'ha, secondo la Cispel, il costo del lavoro, che incide, ha detto Ferrari, «tra il 70 e 80 per cento nei settori trasporti e nettezza urbana, 45 e 60 negli acquedotti, 30-40 nel gas, 25-35 nelle aziende elettriche». Ha aggiunto: «Nelle aziende municipalizzate il livello retributivo è notevolmente superiore a quello delle private, ma non dobbiamo dimenticare la gravosità di certe prestazioni, ad esempio quelle dei netturbini». E anche la responsabilità sociale dei dipen denti: uno sciopero dei trasporti pubblici o della raccolta rifiuti blocca le città. Non o a i a 0 i , . e , i n per niente il Cispel propone; «Autoregolamentazione dell'uso dello sciopero nei servizi pubblici da parte delle orga nizzazioni sindacali dei lavoratori». Infine affronta il problema delle tariffe: economiche o a prezzi politici? «Il prezzo politico — afferma la relazione della presidenza — trasferisce sul costo di certo servizi rivolti al cittadino-utente una parte r5 a redditi che lo Stato ha pr ivato fiscalmente dal cittadh». -contribuente. Quindi quello che l'utente guadagna oggi con la tariffa politica lo dovrà pagare domani o con un aumento delle imposte o con la rinuncia ad investimenti in opere pubbliche (scuole, ospedali, abitazioni) oppure con la riduzione di altre forme di trasferimento di reddito (pensioni, assistenza sanitaria eccetera) ». Domenico Garbarino

Persone citate: Domenico Garbarino, Giolitti, Toros

Luoghi citati: Firenze, Italia, Milano, Torino