A Bergamo l'Inter torna in crisi Segna Scirea, Boninsegna fuori

A Bergamo l'Inter torna in crisi Segna Scirea, Boninsegna fuori Colpo grosso di Heriberto Herrera con la sua Atalanta A Bergamo l'Inter torna in crisi Segna Scirea, Boninsegna fuori Il gol decisivo del "libero" atalantino dopo F30" di gioco - Evanescente manovra dei milanesi - Sorprendenti decisioni dell'arbitro Mascali (Dal nostro inviato speciale) Bergamo, 27 marzo. Basta un passo falso in Coppa per far tornare la burrasca nell'Inter, a conferma che i recenti successi di campionato non hanno ancora ristabilito il necessario equilibrio psicotecnico. E' indubbio che la sconfitta odierna di Bergamo ha bruciato assai all'ambiente nerazzurro, al presidente Fraizzoli innanzitutto, perché può significare l'eliminazione dalla Coppa e in secondo luogo — a parte la modesta prova offerta dalla squadra dopo l'esaltante successo nel derby — perché Boninsegna ingiustamente espulso dall'ineffabile arbitro Mascali potrebbe essere squalificato per il turno di campionato con la Fiorentina. Una modesta Inter, dicevamo, al punto tale che l'Atalanta non ha mai corso seri pericoli giocando la sua onesta gara fatta di puntiglio e di aggressività e rischiando nel finale addirittura di raddoppiare il vantaggio, ancora con Scirea, un libero tuttofare che sa anche segnare. Forse, il bottino raccolto nel derby ha illuso più di un giocatore inducendolo oggi a prendere sottogamba l'appuntamento con l'Atalanta. Le attenuanti in verità non mancano per l'Inter, come il gol a freddo subito dopc 130 secondi di gioco, nonché l'espulsione di Boninsegna al 41' (con Vlanello) così che nella ripresa, pur arrovellandosi con esperimenti vari (Masiero ha finito col togliere entrambi i terzini, inserendo prima Oriali e poi Moro), è venuto a mancare il peso di un elemento decisivo come il centravanti. Mascali ha scontentato tutti ammonendo a vanvera, fischiando a sproposito, culminando le sue imprese con l'espulsione di Boninsegna. Aveva già ammonito Mariani e Percassi nel periodo critico della gara, quando cioè qualcuno cercava di trasformare la partita in un match di pugilato: non si era accorto, però, di una plateale testata di Leoncini a Boninsegna e di altri falli di reazione fra le due parti. Al 41' invece, quando Vlanello si rese autore di un'entrata piuttosto cattiva su Boninsegna, ha estratto con decisione il cartellino rosso indicandolo però non soltanto al difensore, ma anche all'attaccante reo, a suo avviso, di aver scalciato l'atalantino mentre crollava a terra. Impresa peraltro dilficile, essendo Boninsegna caduto rivolgendo la schiena a Vlanello. Da quel momento, l'Inter, che non era mai esistita (il suo primo tiro in porta si è avuto al 63' con Bertinl), è sparita del tutto Secondo Fraizzoli, la colpa è sfarà dell'arbitro « anche se — ha ammesso — l'Inter si è sve gliata improvvisamente, credendo forse di essere ancora quella di due mesi fa ». Chiaro riferimento all'Inter di Herrera, assai disslmile da quella dell'aspirante ma go Masiero. • Certo — ha conti nuato infuriato il presidente — si sono visti fatti strani: tutti falli de II 'Atalanta sono passati inosservati, l'espulsione di Boninsegna è stata assurda. Quando un risultato oscilla sul filo del rasoio, le sviste dell'arbitro sono determinanti. Anche la presun zione. probabilmente, ha giocato un brutto scherzo alla squadra. Cosa volete farci, anche spaccando la testa ai giocatori e mettendoci dentro qualcosa, non li si distoglie dalla loro euforia. E pensare che ieri sera li ave¬ vo invitati a giocare sul serio ». Masiero non è stato d'accordo col suo presidente: « L'Atalanta — ha detto — ha giocato come si deve. La verità è che è stata l'Inter a mancare all'appuntamento: ora speriamo nel Milan ». In questo pomeriggio di scarso calcio e di generose pedate, c'è dunque da ricordare II gol di Scirea, un libero appetito da molte società e per il quale VAtalanta ha sparato una richiesta di 550 milioni: un ragazzo « lormidabile », come l'ha definito Fraizzoli, che dopo un minuto e trenta secondi di gioco, sulla corta respinta di un difensore nerazzurro, ha sparato da venti metri un autentico bolide (un tiro slmile a quello con il quale Oriali, domenica, portò in vantaggio l'Inter nel derby) che Bordon ha visto depositarsi in rete. Sua, nella ripresa, verso la mezz'ora, l'altra grande occasione capitata all'Atalanta, ma stavolta il libero ha calciato sul portiere. Se avesse fatto centro, chissà a quest'ora cosa vorrebbe l'Afalanta per cederlo. Giorgio Gandolfi

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