Roma: gli studenti si difendono dai fascisti, scontri nelle scuole
Roma: gli studenti si difendono dai fascisti, scontri nelle scuole Continuano le violenze dei gruppi di destra Roma: gli studenti si difendono dai fascisti, scontri nelle scuole Provocazioni e aggressioni nei licei "Virgilio", "Azzarita" e "Giulio Cesare" - Il documento di un gruppo di insegnanti (Nostro servizio particolare) Roma, 27 marzo. Le violenze e le provocazioni fasciste nelle scuole romane proseguono. Gli squadristi alimentano la tensione in coincidenza con l'inizio della campagna elettorale per il referendum sul divorzio. I fatti più gravi sono accaduti al liceo «Virgilio», dove, da tre giorni, i fascisti aggrediscono o provocano gli studenti democratici. Ieri una ragazza, colpita con un casco, era stata medicata all'ospedale e dichiarata guaribile in 8 giorni; oggi i fascisti hanno attuato un piano di provocazioni per fare intervenire la polizia. Per quindici minuti gli agenti hanno rincorso gli studenti nei corridoi e nelle classi dell'istituto. Verso le 8 una ventina di fascisti, armati di bastoni e caschi, hanno cominciato a diffondere volantini provocatori. Gli studenti per evitare che si ripetessero le aggressioni dei giorni scorsi, hanno circondato il liceo. La polizia ha intimato ai giovani di entrare a scuola. Entrati, si sono fermati nel cortile per tenere un'assemblea. La polizia è intervenuta con una dura carica colpendo una cinquantina di studenti. Un giovane, Edoardo Turi, che ha resisti¬ to agli agenti, è stato fermato. Altre aggressioni, con la medesima meccanica della provocazione e della sorpresa da parte dei fascisti, sono avvenute al liceo «Azzarita» e al «Giulio Cesare». Questa sera, un gruppo di professori del «Virgilio» hanno approvato un documento per esprimere il loro sdegno per i fatti di questi giorni. «E' inammissibile — dice il documento — che i giovani siano costretti ad ascoltare e a leggere volantini fascisti, ed è inconcepibile che i picchiatori, di cui si conosce l'identità, continuino indisturbati la loro opera, mentre la polizia ritiene d'intervenire solo contro la massa degli studenti indignati». I professori dissociano «la propria responsabilità da quella della presidenza qualora abbia effettivdmente chiesto l'intervento della polizìa e ritengono che una presa di posizione antifascista avrebbe evitato gli incidenti». I senatori socialisti Cipellini e Arfè hanno presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro dell'Interno in merito «al piano preordinato di violenze fasciste in atto nella capitale contro lavoratori e studenti». Chiedono se il governo ritenga ammissibile che gli aggres- sori «i cui nomi la polizia conosce, possano operare impunemente sotto gli occhi di funzionari e di reparti di polizia in servizio di ordine pubblico, com'è avvenuto recentemente davanti ai licei "Croce", "Mameli" e "Manara"». L'interrogazione termina chiedendo « quali misure il governo intenda prendere per porre fine alle violenze e agli atti teppistici del cosiddetto "Fronte della gioventù"». f. f.
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