Aumento dell'Iva per i prodotti di lusso Rincari quasi eerti per i biglietti ferroviari di Giulio Mazzocchi

Aumento dell'Iva per i prodotti di lusso Rincari quasi eerti per i biglietti ferroviari Aumento dell'Iva per i prodotti di lusso Rincari quasi eerti per i biglietti ferroviari L'imposta non sale per le auto e le moto di media cilindrata - Certo un aumento di 7-8 punti della contingenza (Nostro servizio particolare) Roma. 26 marzo. Stasera il ministro delle Finanze, Tanassi, fa sapere che non sarà aumentata l'Iva sulle auto e le moto di media cilindrata. Resta confermato che il governo è deciso ad aumentare l'Iva su quei generi di lusso che vengono soprattutto importati. I tecnici del ministero delle Finanze ne hanno preparato un lungo elenco. Da esso si possono estrarre con certezza solo alcune e poche voci: per esempio champagne, pellicce di lusso, auto di cilindrata superiore a 2000 centimetri cubi. Neppure per l'aumento dell'Iva sulla carne si può avere certezza: è sicuro che Colombo dubita che tale manovra sia utile, Giolitti è piuttosto contrario e altrettanto pare possibile dire per Tanassi, data l'avversione che ha già dimostrato per quelle tasse indirette che riducono solo i consumi dei meno abbienti. Nessuno dei tecnici che periodicamente si riuniscono all'Istat per valutare la contingenza ha ogsi voluto esprimersi sulla misura del futuro scatto perché, si fa osservare, si conoscono solo i dati di gennaio (un sesto del periodo sul quale si deciderà in maggio). Una previsione per la contingenza, che non sia pura profezia, sarà possibile solo tra qualche giorno, coi dati di febbraio: 7-8 punti di aumento, si ribadisce, già da un mese vengono dati per certi. Di più non è possibile dire, anche se è lecito nutrire timori per 8 e forse 9 punti di aumento. La «notizia» diffusa stamane che il prossimo aumento sarebbe di 10 punti ha avuto come immediato effetto di suscitare, in sede di commissione consultiva prezzi, la richiesta da parte dei rappresentanti del commercio di accogliere le loro domande di aumento dei prezzi. Il Cip, stamane, non s'è riunito e non ha quindi respinto alcuna richiesta di aumenti di prezzi al consumo, contrariamente a quanto affermato da una notizia d'agenzia. Il Cip si riunirà solo la prossima settimana: ma nessuna delle richieste di aumento che vagherà potrà essere accolta, perché esse non sono ancora motivate secondo i dettati del Cipe. Il Cip dovrà, inoltre, pronunciarsi sulla richiesta di aumento delle tariffe ferroviarie: ma solo in sede consultiva, poiché per questo prezzo è competente poi direttamente il Consiglio dei ministri. Se la decisione per le Ferrovie, quindi, non sarà presa prima d'un'altra decina di giorni almeno, c'è da registrare il parere favorevole della Commissione consultiva per i prezzi, questa riunitasi stamane. Ha concordato con la richiesta di aumento presentata dalle Ferrovie, ma riducendone gli importi. Le nuove proposte sono per un aumento del 30 per cento del prezzo dei biglietti in generale, del 12 per cento per i biglietti usati dai lavoratori e studenti pendolari, del 20 per cento per i percorsi di seconda classe tra 700 e mille chilometri e nessun aumento per oltre mille chilometri in seconda classe. La discussione della Commissione prezzi è stata vivacissima, con l'opposizione dei rappresentanti sindacali. Le Ferrovie hanno fatto presente che in Francia i biglietti costano oltre due volte che in Italia, e più ancora negli altri Paesi. In Italia non si fanno aumenti ferroviari da 10 anni: le Ferrovie preferirebbero aumenti più contenuti ma frequenti. Il deficit ferroviario del '73 è stato di 800 miliardi, pagato dal bilancio di Stato con le tasse. Dopo i nuovi aumenti il deficit si ridurrebbe appena di 135 miliardi. Quanto all'olio combustibile per le industrie le difficoltà di approvvigionamento vengono definite «normali» dati i tempi: una decisione positiva per garantirne il livello in aprile sarà presa la prossima settimana. Si apprende invece che stamane il segretario del Cip, Menegatti, ha invitato con lettera circolare le compagnie petrolifere a non farsi pagare l'olio industriale al momento dell'ordine, bensì come sempre al momento della presentazione della fattura. Altrimenti, ha avvertito, si sfalsa il conto economico sulla cui base viene stabilito il prezzo. E' implicita la minaccia di ridurre i prezzi se le compagnie pretenderanno di farsi pagare il combustibile in anticipo. Giulio Mazzocchi

Persone citate: Giolitti, Menegatti, Tanassi

Luoghi citati: Francia, Italia, Roma