Il richiamo delle "sirene" di Doi Malingri

Il richiamo delle "sirene" // giro del mondo in barca a vela Il richiamo delle "sirene" (Nostro servizio particolare) Da bordo dello Cserb Koala, 25 marzo. Sveglia improvvisa, stamane, con grida di saluto del nostro timoniere alla «Burton Cutter», che ci incrocia a 300 metri. E' piuttosto inconsueto un incontro così in mare aperto. Generalmente si riesce a vedere qualche barca il giorno dopo la partenza, poi più nulla. Abbiamo lasciato Rio de faneiro da diciotto giorni. Marco Chiara, figlio dello scrittore, che è a bordo dalla nave inglese, mi ha detto per radio che erano rimasti delusi quando hanno saputo che si trattava dello Cserb. Vedendoci in lontananza avevano pensato al Sayula, la barca messicana in lesta alla classifica. Infatti il Burton Cutter è lo scafo più grosso della regata ed è una delle due barche di punta inglesi. Abbiamo sentito commenti piuttosto sfavorevoli sul Great Britain. Ha dato una posizione evidentemente falsa e la cosa non è piaciuta. La prova di Blith è comunque la più grossa delusione della regata. Questa barca di paracadutisti è senz'al- tro la più bella e la più competitiva. Dopo l'incidente al Pen Duick era la naturale vincente e invece la troviamo solo a metà classifica. Altro grande « incriminato » è /'Adventure, c/i<? sta facendo una rotta estremamente a destra. Il fatto suscita mormorii, soprattutto tra i francesi, che insistono col dire che deve avere delle informazioni meteorologiche speciali trasmesse solo per questa barca inglese. La cosa mi sembra molto improbabile, ma rende l'idea dell'atmosfera eli competizione e di sospetto che s'è sostituita a quella di grande collaborazione vissuta durante le prime tappe. Quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli, quando il mare non spaventa nessuno, la rivalità viene fuori, soprattutto tra francesi ed inglesi, accaniti rivali in queste regate e in genere nelle moderne imprese veliche. E' divertente, e per noi lusinghiera, rilevare che questo Ciro del inondo, caratterizzato da una battaglia aperta tra francesi ed inglesi, sarà, se tutto procede così, vinto da una barca messicana e da una squadra italiana. Il passaggio dell'Equatore non lo abbiamo festeggiato tradizionalmente con costumi o battesimi, ma con una battuta di pesca subacquea. Il fondale in questo punto è di duemila metri circa. Naturalmente... non facciamo pesca in scoglio: i pesci se ne stanno sotto la barca. Sono dorados, che gironzolano intorno senza aver paura di noi, che sguazziamo in acqua pulendo la carena. Carla prende il fucile e ne colpisce due, che le sfuggono dall'arpione. Sandro invece ne infila uno di una decina di chili, però sfugge portandosi via il fucile. Rimangono solo alcuni pesci molto curiosi che gironzolano intorno a lui per nulla spaventati e che arrivano al punto di mordere l'arpione. Gli manca il cuore di sparare, anche se la prima intenzione era quella di catturarne uno piccolo per Lulì, la nostra scimmietta, che abbiamo scoperta ghiottissima di pesce. Ora si sta mangiando del tonno in scatola. Come tutti noi, oggi, deve accontentarsi di cibo conservato. // 21 marzo siamo passati molto vicini all'arcipelago Ferdinando da Noronha, un gruppo di isolelte vulcaniche veramente stupende. Sono posti stupendi, isole sperdute, e non possiamo fermarci. La regata ci spinge avanti. Ci siamo consolali con il fatto che, probabilmente, non avremmo avuto una buona accoglienza. Questo arcipelago, infatti, è utilizzato dal governo brasiliano come luogo di confino per gli avversari politici. Il mio equipaggio invece aveva insistito, una settimana fa, per visitare Trindade, un'isola più a Sud, luogo di confino femminile per reati contro il buon costume. Il motivo da cui nasce la richiesta non è sentito solo da noi, a quanto ci è parso di capire da una conversazione scherzosa tra il Grand Louis e il Kriter. Le due barche francesi discutevano via radio se ere più opportuno fermarsi a Madera, dove pare che le ragazze siano molto graziose, oppure alh Azzorre, dove sembra siano molto più gentili. Ho preferito non riferire agli altri questa conversazione. Il mio potere è abbastanza solido a bordo, dopo essere passato, durante la terza tappa, vicino all'isola degli ammutinati del « Bounly » senza problemi. Doi Malingri

Persone citate: Britain, Madera

Luoghi citati: Azzorre