Rottura della sospensione per questo Revson è morto

Rottura della sospensione per questo Revson è morto I primi risultati dell'inchiesta Rottura della sospensione per questo Revson è morto Johannesburg, 23 marzo. Peter Revson, noto corridore automobilistico ed ex fidanzato di miss mondo, Mariane Wallace, è rimasto ucciso sul colpo durante l'impatto della sua vettura, ieri, contro il guard-rail di protezione del circuito di Kyalainl. E' quanto rivela oggi l'inchiesta ufficiale. L'inchiesta ha inoltre confermato la prima constatazione fatta ieri da Graham Hill, dopo un rapido esame dei rottami, cioè che l'auto era uscita di pista proprio in una delle curve più difficili del circuito, in seguito ad un improvviso guasto, in discesa, della sospensione anteriore sinistra della vettura. E' pertanto certo che Peter Revson non ha conosciuto, contrariamente a quanto si poteva pensare in un primo momento, le atroci sofferenze del pilota che soccombe lentamente alle ustioni subite. Questa prima versione dell'incidente era dovuta al fatto che Revson era una vera torcia umana quando Graham Hill, Emerson Fittipaldi ed il primo gruppo dei soccorritori giunti sul posto, dopo sforzi sovrumani, erano riusciti a liberare il corridore americano dai rottami della sua vettura, letteralmente ridotta ad un ammasso di lamiere incastrate Cuna nell'altra e calcinale in seguito al violentissimo urto e al calore del susseguente incendio. Peter Revson è il 53° pilota di formula uno che paga con la propria vita, negli ultimi dieci anni, la passione per le corse. Nel 1967 suo fratello Douglas Revson era rimasto ucciso, in circostanze analoghe, su una pista olandese. Questa mattina il direttore tecnico della squadra « U.O.P. Shadow », Tony Stuthgate si rifiutava ancora di precisare le cause dell'incidente che è costato la vita del suo « pupillo ». « Noi — ha detto Stuthgate — potremo pronunciarci solo quando avremo esaminato nei particolari tutte le circostanze ». Ha tuttavia ammesso, dando per acquisito, il fatto che la vettura di Revson ha urtato in piena velocità il guard-rail messo a protezione della pericolosa curva, battezzata « Barbecue », della pista di Kyalami e che il bolide si è incendiato subito dopo il fortissimo urto. L'inchiesta tecnica, condotta dal presidente del club delle corse automobilistiche del Sud Africa, Alex Blignaut, e da un altro tecnico della stessa associazione, proprietario del circuito di Kyalami, Francis Tucker, è giunta alla seguente conclusione ufficiale: la sospensione anteriore sinistra della vettura di Revson ha improvvisamente ceduto nel momento stesso in cui il pilota affrontava, in discesa, la curva che i concorrenti prendono, normalmente, a 220 chilometri orari di velocità. (Ansa)

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