Perché le nuove norme valutarie di Renato Cantoni

Perché le nuove norme valutarie Movimento dei capitali Perché le nuove norme valutarie o a o o a . o 3 o , , e o Le misure adottate nei giorni scorsi dalle nostre autorità monetarie per limitare l'uscita di capitali erano attese da tempo. La differenza fra il cambio ufficiale della lira e quello «nero» era diventata così sensibile da indurre una moltitudine di mini-speculatori a chiedere franchi svizzeri, dollari ecc., presso un Istituto bancario dietro presentazione del passaporto o della catta d'identità, per cambiarli immediatamente in valuta italiana sul mercato nero senza nemmeno dover uscire dai nostri confini. Su 500.000 lire — importo massimo concesso ai turisti italiani per ogni operazione — ne venivano guadagnate 50.000 e più, a seconda del cambio al momento dell'operazione. Ora non sarà più possibile fare colpetti del genere perché assegnazione di valuta — sempre per un importo non superiore alle 500.000 lire, comprese le banconote italiane — sarà registrata sul passaporto, in modo da controllare eventuali speculazioni. In quanto alla carta d'identità, è possibile ottenere divisa estera soltanto in casi eccezionali, per chi non abbia ancora il passaporto e abbia assoluta urgenza di recarsi oltre confine. Vi sarà ancora un notevole traffico differenziale, ma in misura assai più modesta che in precedenza. Vi era però da chiudere un altro corridoio di evasione, la libera importazione in Italia di banconote nazionali. Le disposizioni ministeriali, mentre limitavano a 500.000 lire per volta l'esportazione di nostri biglietti di banca, non prevedevano restrizione alcuna in senso contrario. Accadeva così che il mercato della lira all'estero era ufficiale anche per le banconote. Chi ne beneficiava largamente erano le compagnie di viaggio e i turisti isolati che prima della partenza per l'Italia potevano munirsi di nostra valuta a corsi assai convenienti. Inoltre le centinaia di migliaia di nostri emigrati potevano inviare i loro risparmi alle famiglie in patria, in modo assolutamente legale, acquistando banconote nazionali presso le banche estere, anch'essi a un cambio che era ragguagliato a quello «nero» italiano. Per dare un'idea basta questo esempio. Il turista straniero e il lavoratore italiano all'estero potevano cambiare franchi svizzeri a 260 lire per franco anziché a 215 (quotazione «ufficiale» della lira dello stesso giorno). Naturalmente non è pensabile che tutta la valuta proveniente dall'estero prenda ora la via ufficiale. La differenza fra i diversi cambi è troppo grande e favorirà un immenso mercato clandestino. Finora quest'ultimo aveva come sede principale il Canton Ticino perché era in quella località che venivano compensate le banconote italiane (in buona parte esportate illegalmente dal nostro Paese) con altre valute più pregiate. Ora queste compensazioni avverranno in forma diversa perché le nuove disposizioni ministeriali hanno ridotto a sole 20.000 lire le banconote italiane che possono essere introdotte o esportate ogni volta. Ritorneremo indietro di più di 20 anni, quando fiorivano le compensazioni « nere » di valuta. Si formeranno organizzazioni bene attrezzate che incetteranno valuta estera ed eseguiranno i relativi pagamenti ai beneficiari italiani che potranno essere famiglie emigranti oppure agenzie di viaggi o alberghi. Il giro sarà più lungo e costoso e non mancheranno gli imbroglioni che trufferanno quei malcapitati che si saranno a loro affidati per ottenere un cambio migliore e che non potranno rivolgersi alle autorità competenti per non correre il rischio di vedersi appioppare una multa per traffico non autorizzato di valuta. La Banca d'Italia è ben conscia di quanto succederà dopo la drastica riduzione del movimento di banconote italiane, ma obbiettivamente non aveva nient'altro da fare, considerando le poco rosee prospettive dei nostri conti con l'estero. L'emorragia di valuta sembra inarrestabile, anzi sta aumentando di volume. Cosi continuando, altre misure, purtroppo, dovranno essere prese per cercare di contrastarla. In questi giorni non sono mancate le proteste per gli intralci e le formalità burocratiche ai nostri posti di confine. Occorrerà aver pazienza e pensare che gli italiani hanno tuttora maggiori possibilità nell'assegnazione e nei movimenti di valuta estera di quella concessa negli scorsi anni ai francesi, e soprattutto agli inglesi. Sarà però opportuno che le diverse disposizioni valutarie modificate più volte negli ultimi anni vengano raggruppate e divulgate il più possibile, allo scopo di impedire che molti nostri connazionali caschino in buona fede in illeciti amministrativi e perciò in lunghe e costose controversie con gli uffici preposti al controllo dei cambi. Renato Cantoni

Luoghi citati: Canton, Italia