I carabinieri temono che Fazio Longhi sia morto abbandonato dai carcerieri di Vincenzo Tessandori

I carabinieri temono che Fazio Longhi sia morto abbandonato dai carcerieri Inchiesta in tutta Italia per le imprese dell'Anonima sequestri I carabinieri temono che Fazio Longhi sia morto abbandonato dai carcerieri E' il diciassettenne rapito in casa a Meda il 12 febbraio - I magistrati di Milano, Torino e Bergamo hanno unito le indagini per Montelera, Torielli e Panattoni - Si parla anche del giornalista De Mauro - Il problema dei "confinati" Il nostro inviato ci telefona da Bergamo: La guerra alla « onorata società » sembra senza quartiere. A Milano proseguono le indagini sui sequestri Tortelli e Montelera; a Bergamo 11 giudice istruttore Gaimozzi non si separa dalle trecento pagine del rapporto sul rapimento dl Mirko Panattoni. L'altra sera il magistrato ha interrogato il padre del ragazzo, poi ha ascoltato anche il racconto di Mirko. Sull'utilità del racconto il giudice ha avanzato qualche perplessità: « E' pur sempre un ragazzo. Non ha detto niente che già non sapessimo, compresa la descrizione della famosa stanza con le pareti tappezzate con i giornali, e il lavabo di granito ». Il giudice Galmozzi si trova ora ad affrontare la difficile ricerca della cella in cui fu tenuto Mirko. « Il ragazzo ha parlato di una piccola stanza senza finestre, dalla quale si udiva il rumore del treno e di una segheria ». Una palazzina che potrebbe corrispondere alle caratteristiche sarebbe stata individuata a Farabiago, cinquanta chilometri da Bergamo. Apparterrebbe a Giacomo Taormina, che l'avrebbe acquistata per interposta persona. E' possibile che il dott. Gaimozzi al più presto faccia una « ricognizione » al villino, come, a quanto si dice, nei giorni scorsi ha fatto alla cascina di Nerviano dl proprietà di Maria Taormina, sorella di « don Giacomo », scomparso «per impegni urgenti» dalle 13,30 di giovedi 14 marzo, giorno della liberazione di Montelera. A Bergamo si parla anche con insistenza della ripresa delle indagini sul rapimento del giornalista De Mauro. Gli inquirenti ammettono solo: « E' logico che dopo fatti del genere si torni ad esaminare tutti i più grossi casi. E' preoccupante che per riesaminare i vecchi fatti sia necessaria la spinta di qualcosa di clamoroso ». Dagli ultimi episodi la città ha ricevuto una scossa. Molti non vorrebbero più i « confinati ». Il disagio era avvertito anche tempo fa, ma ora è esploso in modo clamoroso. Il 5 marzo il prefetto dott. Campennì inviò una lettera al ministero degli Interni per segnalare la situazione, sottolineando come fatti negativi soprattutto la vicinanza di Milano e l'insufficiente numero di agenti di polizia. Il prefetto chiedeva la sospensione degli invii di presunti mafiosi a Bergamo e provincia. Una risposta da Roma era ancora attesa quando è stato trovato Luigi di Montelera. Dalla pre- ettura è stato mandato un seondo messaggio. Il giorno 20 si hiedeva anche un provvedimento he « liberasse » la zona dai « sogiornanti obbligati ». In questo momento sono 36 i mafiosi, o resunti tali, costretti a risiedere ella provincia; altri sette erano ttesi a giorni con scarso entuiasmo. Fra i 36, tuttavia, solo 1 sono presenti: due In carcere, ove scontano pene varie per eati commessi dopo il loro inìo al Nord, altri nove nei centri ella provincia. Nel telegramma, mandato anche ai tribunali competenti, son suggerite le nuove destinazioni: da Zogno a Torchlaolo (Brindisi); du Calcinate ad Andretta (Avellino); da Grumello del Monte a Greci (Avellino); da Sarnico a Migliarino (Ferrara); da Calolziocorte a Villamagna Chieti); da Cisano ad Ateleta L'Aquila); da Gazzanlga a Perico di Romagna (Forlì); da Dalmine a Calimera (Lecce). Impossibile sapere cosa ne penano gli interessati e soprattutto Comuni che dovrebbero accolierli. Tuttavia, in città si è sotolineato da più parti che molti ra 1 « confinati » nel passato anno saputo accettare la nuova ituazione. Diceva un sostituto procuratore: « Lo stesso Genco Russo, nel suo soggiorno a Loere, dimostrava dl essere solo n buon vecchietto ». Il « buon ecchietto » riceveva padrini e apifamiglia tutti 1 giorni. Notizie dagli scavi dicono che ggi il giudice Turone tornerà nella cascina Cerro di Cassolnoo, con sterratori, equipaggiati on martelli pneumatici, picconi « spilloni » per saggiare il tereno. Il magistrato non ha anora perso le speranze di trovae una cella interrata dove forse u tenuto prigioniero l'industriae Pietro Torielli. Farà scavare ncora nei cortili, nella stalla e ei campi vicini. Ricerche sempre più angoscioe vengono fatte per Fazio Lonhi, il diciassettenne di Meda rapito il 12 febbraio. C'è il timore diffuso che il ragazzo, se è priioniero della stessa organizzaione, come gli inquirenti ritenono, possa essere stato ucciso ppure possa essere morto di ame abbandonato dal suoi carerieri. Vincenzo Tessandori • ''lai, •"^ÀÀmKi Vis BSSSjMB Luigi Montelera così apparve quando uscì dalla cella