Il medico "contagiato" ricoverato ad Amburgo di Tito Sansa
Il medico "contagiato" ricoverato ad Amburgo Il medico "contagiato" ricoverato ad Amburgo Non è stata necessaria la capsula "Apollo" - Meticolose misure profilattiche adottate per il trasporto (Dal nostro corrispondente) Bonn, 21 marzo. Con un quadrigetto « Boeing 707 » della compagnia « Condor » è giunto stasera all'aeroporto di Amburgo, chiuso « ermeticamente », il medico tedesco Bernhard Mandrella, di 33 anni, da dodici giorni ricoverato all'ospedale di Ibadan, in Nigeria, perché alletto da una rarissima malattia epidemica, la « febbre lassa », mortale nel 40 per cento dei casi. Dopo uno scandaloso scaricabarile delle responsabilità tra le autorità tedesche, durato più di dieci giorni, il volo per salvare la vita al medico in pericolo è stato deciso la notte scorsa, in seguito all'intervento personale del cancelliere Willy Brandt che aveva chiesto al governo degli Stati Uniti di mettere a disposizione una cabina di isolamento della centrale spaziale della «Nasa». Brandt era stato sollecitato anche dal presidente della Repubblica Gustav Heinemann, al quale un alto prelato berlinese aveva fatto notare che il padre del medico, il magistrato Rudolf Mandrella, era morto per una Germania migliore, assassinato dai nazisti nel 1943. Per accogliere il malato in Germania sono state prese misure di sicurezza eccezionali. Non soltanto l'aeroporto di Amburgo (che fino a ier l'altro si rifiutava di far atterrare l'aereo con l'infermo) è stato chiuso al traffico, ma nella zona è stato dichiarato lo stato di allarme ed è stato costituito uno sta¬ to maggiore per il trasporto del dottor Mandrella in una clinica completamente isolata tra i boschi. Questa clinica, nuovissima, costata oltre un miliardo e mezzo di lire, è stata sgomberata di tutti i degenti e ospiterà nelle prossime settimane soltanto il febbricitante, uno specialista amburghese di malattie tropicali, due infermiere e un tecnico, che si sono presentati volontariamente. Per il trasporto di Mandrella da Lagos ad Amburgo, nel « Boeing 707 » è stata impiantata una cabina di vetro separata dall'equipaggio mediante una parete. Come condizione per accettare il volo, i piloti avevano chiesto che venissero accompagnati da un funzionario del ministero della Sanità. Ad Amburgo poi è stato varato un piano « top secret » per il trasferimento del malato e dei suoi accompagnatori dall'aeroporto alla clinica, attraverso strade di campagna. Si sa soltanto che esso è avvenuto con un automezzo dei vigili del fuoco, sul quale si trovavano due pompieri muniti di maschera antigas, e indossanti abiti di tela a loro volta ricoperti da una plastica impermeabile, che verranno tutti bruciati. La « febbre lassa », che ha il suo nome da un villaggio nigeriano dove la prima epidemia scoppiò nel 1969, causando la morte di due suore europee, contagia in forma grave soltanto i bianchi, i negri ne guariscono dopo pochi giorni. Tito Sansa
Persone citate: Bernhard Mandrella, Brandt, Gustav Heinemann, Rudolf Mandrella, Willy Brandt
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