Libera la circolazione dei capitali nella Cee?

Libera la circolazione dei capitali nella Cee? Libera la circolazione dei capitali nella Cee? Se ne discute al convegno economico italo-francese che si è aperto a Ventimiglia (Dal nostro inviato speciale) Venvimiglia, 21 marzo. Fra il 1973 e il 1974, l'Europa si è trovata a dover fronteggiare un susseguirsi continuo di difficoltà, che in pratica hanno posto i Paesi aderenti alla Comunità dei Nove in una situazione di crisi, specialmente in considerazione del fatto che, nello scorso anno, il processo di consolidamento unitario ha segnato il passo. Da queste considerazioni generali ha preso lo spunto il convegno italo-francese che si è aperto oggi a Villa Hanbury, a Ventimiglia, e al quale hanno presenziato autorità, esponenti del mondo politico, economico e turistico dei due Paesi e del Principato di Monaco. Il tema del convegno riguarda la libertà di circolazione nella Cee di capitali, beni, persone e servizi, un argomento vasto e complesso che coinvolge molteplici interessi e situazioni di fatto esistenti nei vari Stati che partecipano alla Comunità europea. Impegnato a Roma per la presentazione alle Camere del nuovo governo Rumor, l'onorevole Giuseppe Machiavelli, sottosegretario alle Finanze, ha inviato al convegno la sua relazione (letta dal sindaco di Ventimiglia, cavalier Albino Ballestra) concernente la libertà di circolazione di capitali nell'ambito della Comunità europea. Una libertà, questa, che, a parere del relatore, postula l'esigenza di realizzare un mercato europeo dei capitali che riproduca le condizioni analoghe a quelle di un mercato nazionale. Occorrerebbe, in sostanza, integrare i singoli mercati, finora rigidamente separati. Che cosa dovrebbe assicurare questo mercato europeo dei capitali? Risponde l'onorevole Machiavelli: «Condizioni di equilibrio migliori fra domanda e offerta dei capitali rispetto a quelle realizzabili in mercati più ristretti. Dovrebbe, inoltre, consentire agli operatori economici, sia pubblici che privati, più ampie possibilità di scelta eliminando distorsioni e ostacoli e rendere più basso il costo del denaro». All'interno della Comunità europea si notano squilibri tra Paesi industrializzati e al¬ tri a minor tasso di industralizzazione, squilibri che la libera circolazione di capitali potrebbe aggravare. Da qui, secondo l'onorevole Machiavelli, la necessità di politiche comuni perché « vengano eliminati gli effetti di un impatto tra economie strutturalmente diverse e di un conseguente impoverimento delle regioni meno dotate, per l'attrazione che esercitano, in materia di investimenti, le regioni più sviluppate ». L'onorevole Machiavelli ha accennato anche al finanziamento del settore pubblico, il quale «non può essere escluso dal diritto di ricorrere ai mercati dei capitali degli altri Paesi, sia pure con i dovuti controlli affinché non accentui situazioni di squilibrio in precedenza esistenti». Il sottosegretario afferma anche che, in un'area d'economia integrata, s'impone un processo di armonizzazione dei regimi fiscali applicati ai dividendi e agli interessi quali utili di capitali investiti: «L'adozione di adeguate misure dirette a individuare i percettori di tali redditi s'impone soprattutto come tratto significativo della società degli ordinamenti tributari». Quali le conclusioni dell'onorevole Machiavelli? «La libera circolazione è vitale per l'integrazione europea, non meno di quella delle persone, dei beni, dei servizi. Occorre superare gli ostacoli attraverso un efficace rinnovamento delle legislazioni che presentano una diretta incidenza sul funzionamento del Mercato comune in questo settore». Domani, il convegno si trasferisce a Mentone e a Montecarlo. Vittorio Preve

Persone citate: Albino Ballestra, Giuseppe Machiavelli, Hanbury, Machiavelli, Vittorio Preve

Luoghi citati: Europa, Montecarlo, Principato Di Monaco, Roma, Ventimiglia