Sequestrati documenti alla Shell per l'inchiesta sui finanziamenti

Sequestrati documenti alla Shell per l'inchiesta sui finanziamenti Intervento della Guardia di Finanza a Genova Sequestrati documenti alla Shell per l'inchiesta sui finanziamenti (Dal nostro corrispondente) Genova, 16 marzo. Un ufficiale della Guardia di Finanza di Roma e alcuni agenti hanno compiuto ieri un sopralluogo nella direzione della società petrolifera « Shell » di Genova e hanno sequestrato alcuni documenti. Secondo indiscrezioni, il « dossier » rientrerebbe nell'inchiesta dei finanziamenti a partiti politici compiuti nel 1972. Secondo quanto risulterebbe alla Guardia di Finanza, che ha agito su ordine della procuri .'ella Repubblica di Roma, la Shell italiana, recentemer.ce caduta dalla società anglo-olandese all'Eni, avrebbe versato ai partiti di governo circa 2 miliardi di lire nel periodo che va dall'aprile al dicembre del 1972. I partiti finanziati sarebbero la de, il psi, e il psdi. La Shell aveva di questi pagamenti una contabilità ordinata e accurata: pagava con fatture regolari, sulle quali veniva versata la tassa Ige (allora vigente) al 4 per cento, tanto è vero che i « finanziamenti » venivano scaricati dalla contabilità del¬ la società petrolifera ai fini fiscali. Nel periodo indicato, che è quello che corrisponde alla legislazione « favorevole » alle società petrolifere italiane, l'agenzia di stampa « Pubbliprop » della de avrebbe incassato fatture per circa 800 milioni per « servizi giornalistici » com'è indicato nelle fatture; l'« Avanti! » di Roma circa mezzo miliardo, sempre con la medesima motivazione; e l'ex quotidiano del psdi « Umanità » circa 200 milioni. La Guardia di Finanza avrebbe riscontrato anche una serie di pagamenti effettuati attraverso l'Italcasse, l'istituto finanziario al centro dell'inchiesta promossa dai tre pretori genovesi Sansa, Almerighi e Brusco, due mesi e mezzo fa. Attraverso l'Italcasse, l'Upi (l'Unione dei petrolieri italiani) avrebbe effettuato i versamenti agli enti, ai partiti e agli uomini politici. I finanzieri che hanno compiuto l'operazione improvvisa ieri pomeriggio sono rientrati a Roma in tarda mattinata. Il materiale sequestra¬ to è stato consegnato alla procura di Roma. Sempre per ordine della procura della Repubblica della capitale, ieri pomeriggio un sottufficiale e un gruppo di carabinieri hanno sequestrato documenti e lettere nella sede genovese della Isab (Industria siciliana asfalti e bitumi) una società che doveva costruire a Melilli, in Sicilia, una raffineria capace di lavorare oltre 14 milioni di greggio all'anno. Anche della raffineria siciliana si parlò agli inizi delle indagini: i tre pretori avevano sequestrato, negli uffici del petroliere Riccardo Garrone, uno degli azionisti della Isab, e dell'Upi documenti e lettere che dimostravano l'esistenza d'una certa «azione» nei confronti dei partiti e del governo per ottenere la licenza per costruire l'impianto. I carabinieri hanno anche sottoposto a perquisizione gli uffici dell'armatore Filippo Cameli, anch'egli azionista della Isab, sequestrando documenti. Anche la villa a Paraggi di Cameli è stata perquisita. p. 1.

Persone citate: Almerighi, Brusco, Cameli, Filippo Cameli, Riccardo Garrone

Luoghi citati: Genova, Melilli, Roma, Sicilia