Anche Ventura dopo Freda ricusa il giudice D'Ambrosio

Anche Ventura dopo Freda ricusa il giudice D'Ambrosio Per l'istruttoria su piazza Fontana Anche Ventura dopo Freda ricusa il giudice D'Ambrosio L'istanza di Freda è però già stata respinta - L'editore fascista contesta il magistrato sperando nella scadenza dei termini di carcerazione (Nostro servizio particolare) :tIilano, 16 marzo. Dopo Franco Freda, anch? l'editore di Treviso, Giovanni Ventura, accusato di aver organizzato gli attentati dina- mitardi del 1969 culminati con la strage di piazza Fontana, ha presentato istanza di ricusazione nei confronti del giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio. Respinta dalla corte d'appello come «formalmente inammissibile» la richiesta di Freda, si commenta negli ambienti di palazzo di giustizia, questa e. l'ultima possibilità per i due fascisti della cellula eversiva veneta di ritardare il più possibile la conclusione dell'istruttoria formale, ormai imminente, e continuare a sperare in una liberazione per scadenza (il 21 marzo o il 28 agosto) dei termini di carcerazione preventiva. La ricusazione di Ventura (sei cartelle dattiloscritte) è stata presentata dall'avv. Giancarlo Ghidoni alla cancelleria del tribunale penale milanese questa mattina alle 11. Il legale si è poi allontanato dal palazzo di giustizia senza parlare con i giornalisti. L'editore trevigiano si richiama al cemma due dell'articolo 64 del codice di procedura penale che prevede la possibilità di ricusare il giudice « se ha dato consìgli o manifestato il suo parere sul- l'oggetto del procedimento fuori dell'esercizio delle funzioni giudiziarie ». A sostegno di questa tesi l'accusato cita un numero dello scorso febbraio del settimanale L'Espresso in cui un non meglio specificato « alto funzionario dell'ufficio affari riservati del ministero dell'Interno » afferma che il giudice D'Ambrosio « ha deciso di prosciogliere da ogni sospetto anche i funzionari già indiziati, l'ex dirigente degli "affari riservati" Elvio Catenacci, l'ex capo dell'ufficio politico della questura di Milano Antonino Allegra e il capo dell'ufficio politico di Roma Bonaventura Provenza. Era l'unica macchia che avevano, adesso è caduta anche questa ». L'istanza di ricusazione ora sarà vagliata dalla corte d'appello di Milano, e il suo primo effetto, comunque, sarà quello di interrompere ancora una volta il lavoro di D'Ambrosio. m. f. Giovanni Ventura

Luoghi citati: Milano, Roma, Treviso