Altri quattro mandati di cattura dopo la liberazione di Montelera di Vincenzo Tessandori

Altri quattro mandati di cattura dopo la liberazione di Montelera Le indagini estese in Lombardia, Piemonte e Sicilia Altri quattro mandati di cattura dopo la liberazione di Montelera Due riguarderebbero personaggi già coinvolti nel rapimento Torielli -1 due fratelli Taormina, bloccati nella cascina-prigione, rifiutano di parlare in carcere - Il terzo fratello, Giacomo, sfuggito all'arresto, viene descritto come un "pezzo da novanta", ma si suppone che non sia lui il "cervello" dell'organizzazione, che muoverebbe anche le fila del contrabbando e della droga (Dal nostro inviato speciale) I Milano, 15 marzo. Si cerca di sgominare l'or- ' ganizzazione criminale che I terrorizza il Nord. Oltre ai fratelli Francesco e Giusep-1 pe Taormina carcerieri di Luigi di Montelera, quattro j persone sono colpite da man-1 dato di cattura: due di esse sarebbero già implicate nel rapimento Torielli. Stamani a Treviglio il giudice istruttore dott. Turone, che conduce l'inchiesta, ha fatto capire che le indagini stanno affrontando un mo- ì mento delicato: « Abbiamo spiccato tre mandati di cattura: due sono stati eseguiti, il terzo che riguarda un altro fratello Taormina, Giacomo, non ha potuto essere eseguito ». Anche la posizione di Giovanni Taormina, bloccato la notte scorsa a Palermo dai carabinieri, è stata chiarita: per ora è « fermato per le indagini ». Gli inquirenti lo sospettano comunque di aver scritto alcune lettere giunte a Villa Lydia sulla cui busta spiccava il timbro del capoluogo siciliano. Anche se non è facile credere che le donne del « clan » Taormina ignorassero la presenza del prigioniero, per il momento gli inquirenti le considerano solo « testimoni utili alle indagini ». Si fruga fra i presunti mafiosi spediti al Nord, si cerca di individuare personaggi nuovi ma soprattutto quelli vecchi: sette di questi da ieri alle 14 sono introvabili. Indagini vengono svolte nelle province di Milano, Bergamo, Mantova. Non sono trascurati, naturalmente, neppure i probabili agganci con le cosche che prosperano a Torino e nella sua cintura. Perquisizioni sono state fatte in varie cascine. A Fara d'Adda, per ore, e pare con scarsa fortuna, si è cercato in una fattoria « segnalata ». In mattinata un'auto con un magistrato è partita per Mantova. Sull'esito dell'operazione viene mantenuto il segreto. Dalle indagini è venuto alla luce che, più o meno due anni fa, in una fattoria di Fara d'Adda era stato ospitato certo Caruso, « picciotto » a suo tempo coinvolto nella scomparsa del giornalista Mauro De Mauro: Caruso venne colpito da ordine di cattura, ma qualcuno lo avvertì e quando i carabinieri bussarono alla porta della cascina era scomparso. Da Caruso l'attenzione degli inquirenti si spostò su Giacomo Taormina, sospettato da tempo di spaccio di denaro falso. Ex sorvegliato speciale, Giacomo Taormina si Vincenzo Tessandori (Continua a pagina 2 in settima colonna) Treviglio. Finanzieri dinanzi alla botola che conduce alla cantina dov'era stato nascosto Rossi di Montelera (Moisio)