L'Italia sottoterra di Sabatino Moscati

L'Italia sottoterra L'Italia sottoterra Sabatino Moscati: « Italia archeologica », Ed. De Agostini, 2 voi., pag. 428, lire 18.000. L'interesse per l'archeologia, e non solo da parte degli specialisti, è antico quanto l'umanità, e non deve stupire quindi il numero di libri, inchieste giornalistiche, conferenze che si susseguono con un ritmo che altre discipline non conoscono. Tempo fa, conversando con un signore siciliano che archeologo non è, ma che conosce tutto dell'archeologia, gli ho rivolto l'ingenua domanda sui motivi che spingono tante persone, ad incominciare dai ladri di tombe che scavano nottetempo per cercare le vestigia delle civiltà sepolte, a collezionare reperti archeologici. Per i ladri, l'interesse è evidente, li attrae il denaro che trarranno dalla vendita di ciò che hanno trovato; ma gli altri, quelli che comperano, da quale molla sono spinti? La risposta e stata piuttosto singolare. « Spesso, mi ha detto, il collezionista è un frustrato, con interessi morbosi, ai limiti, direi, di una paranoia ad alto livello. Inoltre, c'è un'inconscia volontà di tornare indietro nel tempo, a cercare le nostre origini. Vuol sapere quali categorie profes¬ sionali sono più appassionate a collezionare reperti archeologici? I medici ». Il discorso continuò su altri binari, di un'archeologia preistorica, e di scarso interesse per il collezionista, finché arrivammo a parlare dell'ultimo volume apparso sul mercato i librario, appunto « Italia archeologica », di Moscati, perI sonaggio complesso, anche un po' discusso dagli specialisti, perché anch'egli non è archeologo. Insegna filologia semitica all'Università di Roma, presiede la sezione archeologica del Cnr, ma archeologo non è, anche se ha diretto alcune missioni di scavi. Questa attività egli non potrebbe svolgerla se non avesse una precisa conoscenza della materia che lo appassiona, e senza una annosa preparazione non avrebbe potuto scrivere la ponderosa opera da poco apparsa, appunto questa Italia archeologica che gli specialisti guardano con una certa sufficienza. Eppure, si tratta di un libro di altissimo impegno culturale anche se non nasconde le sue intenzioni divulgative. Sabatino Moscati non ha scritto per farsi leggere solo dagli archeologi, ma per accostare alla materia dotta il maggior numero di persone. Basterebbe il dizionarietto posto alla fine del volume per far comprendere che egli intende rivolgersi ad un pubblico vasto e non specializzato, e le carte geografiche con segnati gli itinerari archeologici, anche i meno noti, fanno capire che si tratta di una guida quasi turistica, sia pure ad alto livello. Sabatino Moscati prende per mano il lettore e gli fa percorrere la storia della Penisola attraverso la descrizione degli antichi insediamenti e monumenti, dalla preistoria alla protostoria, alla civiltà etnisca, a quella ellenica, a quella romana, e lo fa col garbo dell'uomo dotto che però non sale in cattedra, ma usa un linguaggio accessibile anche a chi è fornito di modesta cultura. E questo, mi pare, è un grosso servizio che Moscati rende non soltanto alla scienza archeologica, ma anche a chi tenta di accostarsi ai grandi problemi dell'umanità che ci ha preceduto. Stupendamente e riccamente illustrato, il libro può diventare un utile compagno durante le visite ai monumenti delle civiltà antiche, agli scavi poco spettacolari, ma interessantissimi, degli insediamenti urbani e delle necropoli di popolazioni che hanno lasciato labili tracce di sé, ai musei in cui sono raccolte preziose testimonianze del grado di civiltà e raffinatezza cui erano giunte quelle popolazioni italiche. Francesco Rosso

Persone citate: Francesco Rosso, Moscati, Sabatino Moscati

Luoghi citati: Italia