Tra le donne di Updike

Tra le donne di Updike Undici nuovi racconti dell'autore di "Corri coniglio,, Tra le donne di Updike John Updike: « Donne e Musei », Ed. Feltrinelli, pag. 170, lire 2700. Si danno non infrequenti, nel panorama dell'odierna letteratura, raccolte narrative che, accogliendo senza apparente organicità componimenti conchiusi e in ogni modo autonomi, rielaborano tuttavia sotto diverso pretesto gli stessi temi, talora ripropongono perfino i medesimi personaggi. In breve. Paiono, certe attuali scelte di racconti, sottintendere a ogni momento il romanzo. Magari un romanzo realizzato a rate, sopra spunti diversi eppure in qualche modo concertati. Siamo frattanto a ragionare degli undici racconti, alcuni assai pregevoli altri solo di buona confezione, ordinati nel presente volume dall'americano Updike, autore quaranI taduenne che, nella memoria | del grande pubblico, lega il suo nome all'imponente successo d'un recente romanzone, Coppie. Epicentro di queste nuove pagine, di questi impietosi spaccati domestici e bi- lanci coniugali sono i malumori, quelle crisi d'assestamento, che precedono i primi acciacchi dell'età. Protagonisti spesso ricorrenti, in vari momenti emblematici o cruciali dell'esistenza, incontriamo il signor Marple e signora. Lei, Joan, bionda ancora e ben disegnata, in qualche momento attraente, sembra con ogni gesto commemorare la propria giovinezza fascinosa, calda e senza ghiribizzi intellettuali. Lui si chiama Richard, lavora sodo e gioca con impegno fanatico il golf. Intorno a questi due esempi di rassegnata mediocrità si muovono numerosi i figli, impegnati nelle varie stagioni dello sviluppo. Come vadano concretamente le cose dei Marple, leggiamo nel racconto Ha telefonato il tuo amante, forse il pezzo migliore e più robusto del volume. Motivo centrale della narrazione è certa gelosia inaridita, sciatta e senza dignità di passione, che proprio nulla conserva di dolibatamente proustiano. A ora insolita, quando d'abitudine Richard si trova fuori a lavorare, qualcuno telefona. Subito, a sentire inaspettata la voce del padron di casa, interrompe però la comunicazione. Lo scherzo, a così chiamarlo, si ripete. Sarà o non sarà un amante della moglie, della bella Joan ormai prossima a sfiorire? Il sospetto matura assieme a un brutto raffreddore, prende sostanza nella noia e nell'indifferenza di fondo. Persino davanti a una prova che accusa manifestamente, Richard tentenna, porgendo orecchio alle improbabili giustificazioni della consorte. I problemi sessuali del diciottesimo anno di matrimonio, le chiacchiere della prole danno vita a Sublimazione, altro raccomandabile componimento da antologia. Di matrimoni storti, appassiti o scricchiolanti sono purtroppo piene le cronache e i libri. Nelle pagine dell'Updike, che si conferma ancora ima volta scrittore di grande rilievo, non si lascia tuttavia spazio a rimasticature. Talune miserie apparentemente scontate trovano nei suoi quarantenni e cinquantenni espressione di autentico squallore. Intelligentissimo, come si avvertì subito nel giovanile Corri coniglio, Updike non si limita qui a sceneggiare un mondo intimo e privato, fra il fruscio degli aspirapolvere e qualche tarlo impertinente Uno sfondo di storici avveni menti, spesso a loro insapu ta, preme e condiziona i per- sonaggi. Dall'America ancora eisenhoweriana, nella quale affonda la giovinezza dei Marple (si veda a riguardo il monologo intitolato Quando tutte erano incinte), siamo passati all'era di Nixon, degli sbarchi lunari e della protesta giovanile. Senza imporre i propri punti di vista, ben attento a non trasformare questi racconti in altrettante predicazioni o comizi, l'autore si sforza in tal senso attraverso i discorsi delle sue immaginarie creature di restituire un complesso clima sociale, politico e culturale. Peccato, a tutto dire, che si lasci talvolta prendere troppo la mano dalla letteratura. Antonio Debenedetti John Updike

Persone citate: Antonio Debenedetti, John Updike, Nixon, Updike

Luoghi citati: America