La Stampa - Consultazione Archivio

L'industriale liberato "Sono felice è L'industriale liberato "Sono felice è (Segue dalla 1" pagina) era buio e si sentiva solo un leggero ronzio. Più tardi abbiamo scoperto che si trattava di un impianto di ventilazione. Un finanziere si è calato dentro il cunicolo e quando è stato sotto ha visto che nel muro c'era un altro buco protetto da una porticina di legno con un piccolo spioncino chiuso da un chiavistello. Aperta questa seconda botola ha trovato il Montelera: era sdraiato su un lettino e aveva addosso una coperta. Non ha accennato la minima sorpresa a vedere un agente della finanza: è rimasto come incantato, abulico ». « Lei chi è? » gli ha domandato il militare. L'altro non ha risposto, si è limitato a fare un cenno col capo. Nella botola si è calato poi il dott. Turone, si è presentato al Montelera ma questi non si fidava e ha voluto vedere i documenti. « Ma non sembrava ancora convinto che io fossi un magistrato — ha detto il dott. Turone —. Mi ha fatto alcune domande di diritto penale, e solo allora dopo che avevo risposto ha detto di chiamarsi Rossi di Montelera e di essere stato rapito a Torino ». C'è un motivo perché il conte si comportasse in questo modo: i banditi gli avevano detto che avrebbero anche potuto fargli uno scherzo e presentarsi come poliziotti o carabinieri. Se lui si fosse mai azzardato a dire chi era, anche solo per scherzo, lo avrebbero punito. Ecco perché il Montelera era diffidente: aveva paura. Il dott. Turone ha immediatamente informato con le dovute precauzioni la famiglia del conte che abita a Pianezza. Poi l'uomo è stato portato nella caserma della Finanza e rifocillato. I due carcerieri sono stati interrogati e portati in prigione. Di loro, almeno per il momento, si sa poco. Comunque è certa una cosa: hanno avuto a che fare col rapimento Torielli. E' molto probabile, anzi sicuro, che nel cunicolo sotterraneo dove, è stato trovato il Montelera siano stati tenuti prigionieri altri rapiti: la camera è attrezzata con tutti i servizi igienici. Aldo Popaiz