Oggi si svolgerà il giuramento dei 25 ministri di Luca Giurato

Oggi si svolgerà il giuramento dei 25 ministri Oggi si svolgerà il giuramento dei 25 ministri (Segue dalla 1" pagina) entrare Mancini nel governo. L'ex ministro non si è mostrato molto convinto delle spiegazioni, e il dialogo è andato avanti sempre più teso. « Rumor mi aveva dato assicurazioni — ha detto Donat-Cattin —. Questo significa la fine della collaborazione nella giunta del partito e la rottura dell'accordo di palazzo Giustiniani ». « Ti offro la Sanità — ha risposto Fanfani — che tu puoi far diventare un vero ministero ». « Sarebbe il terzo ministero che io faccio diventare un vero ministero, dopo il Lavoro e la Cassa, e che poi bisogna cedere a qualche altro » gli ha replicato l'ex ministro assai risentito. Fanfani ha subito telefonato a Palazzo Chigi al presidente incaricato: «Guarda che non c'è stato niente da fare. Provaci tu ». Un'ora dopo, Donat-Cattin veniva ricevuto da Rumor. Il colloquio è sta¬ to meno teso; il presidente ha avuto parole di elogio per l'opera di Donat-Cattin alla Cassa e ha insistito per la sua presenza al governo; il leader della sinistra è stato irremovibile, ma alla fine c'è stato un compromesso: « Io resto fuori, ma entrano Vittorino Colombo alla Sanità e Toros rimane alle Regioni ». « Se hai proprio deciso, va bene cosi » ha detto Rumor. In serata, riunione della corrente di « Forze Nuove ». Donat-Cattin ha giustificato il suo «no» al governo con queste parole: « Insufficiente garanzia per quanto riguarda la posizione della corrente nel partito ». Nel dibattito, qualcuno ha detto che « la linea politica generale e soprattutto la decisione per il referendum non possono essere condivise »; alcune prospettive, hanno precisato altri, appaiono « oscure e incomprensibili ». Tutto chiaro per Andreotti e Forlani, che Fanfani ha ricevuto dopo Donat-Cattin. Sul colloquio tra l'ex presi¬ dente del Consiglio e il segretario politico i dettagli non sono molti. Fanfani non era d'accordo per la Difesa, ma Andreotti sembra gli abbia detto: « O vado li o non entro » e alla fine ha ottenuto quello che voleva. Torna alla Difesa dopo 8 anni; l'ultima volta che ottenne quel posto fu sotto il secondo governo di Aldo Moro. Forlani non è entrato, ma ha assicurato la sua piena solidarietà all'azione cha il governo si prepara a svolgere. Sembra che il colloquio tra l'ex segretario e il suo antico maestro sia stato assai cordiale, anche se è noto a tutti che i rapporti, dopo il brusco « cambio della guardia » del maggio scorso alla segreteria, non sono buoni. « Non ho sollevato alcun problema sul tipo di ministeri che mi venivano offerti — ha spiegato Forlani ai giornalisti —. «Ho ricordato a Fanfani di aver assunto impegni nell'Unione europea dei partiti democratici cristiani, di cui sono segretario generale. Continuerò a dare il mio contributo alla maggioranza, ma non desidero rinunciare al mio compito ». Mentre i de erano impegnatissimi nei loro problemi, si sono svolte la direzione del pri e del psi; due riunioni abbastanza tranquille, i repubblicani non vanno al governo e i socialisti, con l'entrata di Mancini e la sua nomina a capo della delegazione, parlano di « situazione nuova » e, dopo tanti scontri e tensioni, di « saldatura tra i demartiniani e i manciniani ». « Molte cose sono cambiate con l'accordo che ha consentito l'entrata del nostro gruppo al governo » ha commentato il manciniano Caldoro. « Abbiamo fatto un compromesso non storico » ha detto Bettino Craxi, della corrente di Nenni. I lombardiani, che si sono rifiutati di entrare nel governo, hanno commentato duramente il nuovo accordo. « Il cartello delle sinistre, nato al congresso di Genova, ha fatto la fine del carciofo; è saltata una foglia dopo l'altra » ha detto l'on. Achilli, lombardiano. Nessuna polemica tra i repubblicani, che hanno confermato il loro appoggio a Rumor. La direzione ha fissato il consiglio nazionale per il 29-30; verranno respinte le dimissioni di La Malfa da segretario politico. Luca Giurato

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