Da oggi rapporti ufficiati fra i due Stati tedeschi di Tito Sansa
Da oggi rapporti ufficiati fra i due Stati tedeschi Firma del protocollo nella capitale federale Da oggi rapporti ufficiati fra i due Stati tedeschi I rappresentanti che le due Germanie si scambieranno sono "quasi ambasciatori" - La de vuole impedire l'attuazione dell'accordo (Dal nostro corrispondente) Bonn, 13 marzo. Lo scambio di rappresentanze « quasi diplomatiche » fra le due Germanie — fissato in un protocollo di otto punti accompagnato da sei appunti protocollari — verrà firmato domani a Bonn, tra l'indifferenza dell'opinione pubblica della Germania federale. Per arrivare a questo « quasi » ci sono voluti mesi di tenace negoziato e il risultato è un compromesso che non ha precedenti nella storia della diplomazia: la rappresentanza permanente di Bonn a Berlino Est sarà accreditata presso il ministero degli Esteri della « Ddr » (a sottolineare la tesi della Germania comunista che la Germania federale è « estero»), la rappresentanza permanente di Berlino Est nella capitale federale sarà invece accreditata presso la Cancelleria (perché Bonn e la Corte costituzionale di Karlsruhe riconoscono la Germania orientale come Stato ma non come «estero»). Il testo del protocollo elaborato pazientemente da Guenter Gaus (che sarà primo «quasi ambasciatore » di Bonn a Berlino Est, con l'obbligo di risiedervi) e dal vice ministro degli Esteri della «Ddr» Kurt Nier è ancora segreto, ma si sa grosso modo che esso contempla — grazie a quanto il ministro Egon Bahr è riuscito a strappare la settimana scorsa, a Mosca, durante i suoi colloqui con Breznev e con Gromyko — la garanzia scritta della competenza della rappresentanza di Bonn a Berlino Est a curare gli interessi di Berlino Occidentale. Questa concessione fatta dalla Germania comunista dovrebbe servire — così almeno si spera negli ambienti governativi di Bonn — a far cadere le ultime riserve della opposizione democristiana all'accordo. Oggi, dinanzi al Parlamento a banchi quasi vuoti (a confermare il disinteresse generale per il problema delle relazioni tra le due Germanie), il ministro per le relazioni intertedesche Egon Franke ha annunciato la firma di domani, dicendo che gli interessi di Berlino occidentale « sono garantiti ». L'opposizione democristiana parlando, sempre a banchi vuoti, ha definito l'accordo « un insuccesso » e ha preannunciato « che lotterà per impedire che esso entri in vigore » e che il primo maggio le «quasi ambasciate» vengono aperte a Bonn e a Berlino Est. L'opposizione democristiana ha infatti la possibilità di bloccare l'apertura delle due rappresentanze permanenti, benché la firma di domani formalmente la permetta. Può farlo al « Bundesrat » ( la camera dei « Laender », dove ha la maggioranza dei voti, 21 contro 20), e ha già bocciato la settimana scorsa la proposta governativa di introdurre un limite di veloci¬ tà sulle autostrade. L'opposizione può farlo a causa di una singolare complicazione in base alla quale, per motivi costituzionali, i rappresentanti di Berlino Est e il personale della « quasi ambasciata » a Bonn non potranno avere lo status di diplomatici. Per fare ottenere loro qualcosa di analogo è necessario varare un'ordinanza che garantisca loro alcune libertà, per esempio quella doganale e fiscale, e una sorta di immunità diplomatica. E questa ordinanza, competenza delle Regioni, deve passare sotto le forche caudine del « Bundesrat », che si riunirà a Bonn il 5 aprile. Quel giorno, dopo tre settimane di attento studio da parte di esperti, le Regioni democristiane decideranno indirettamente se vi sarà o no lo scambio di rappresentanze tra le due Germanie. Comunque, anche se esse dovessero dare la lóro' approvazione agli accordi intertedeschi e rinunciare a un ricorso alla Corte Costituzionale di Karlsruhe, non si potrà parlare di « normalizzazione » tra i due Stati tedeschi. Proprio oggi da Lipsia, dove si sta svolgendo la tradizionale fiera, i cronisti riferiscono che l'atmosfera è peggiorata rispetto al 1973. Tito Sansa
Persone citate: Breznev, Egon Bahr, Egon Franke, Gromyko, Guenter Gaus, Kurt Nier
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