In Occidente si discute sulla crisi dell'energia di Renato Proni

In Occidente si discute sulla crisi dell'energia In Occidente si discute sulla crisi dell'energia Riunito a Bruxelles il gruppo di coordinamento uscito dalla conferenza di Washington - Assente la Francia, che non volle l'istituzione del comitato (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 13 marzo. Il gruppo di coordinamento per l'energia (creato alla Conferenza di Washington dello scorso febbraio) si è riunito oggi al Palazzo D'Egmont di Bruxelles, sotto la presidenza del belga Roger Ockrent, ed ha impostato la sua attività futura. Del gruppo fanno parte gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone, la Norvegia e otto Paesi della Comunità europea, cioè tutti meno la Francia che è ostile alla costituzione di un fronte dei Paesi ricchi consumatori di petrolio. Questo gruppo di coordinamento è la risposta occidentale alla crisi dell'energia, si propone di collaborare per imporre un ribasso dei prezzi del petrolio ai Paesi produttori, evitare la concorrenza nel settore dell'energia tra le nazioni occidentali e fare fronte ai problemi comuni, come quello monetario, che scaturiscono dalla nuova situazione. I Paesi europei si propongono, nonostante l'irritazione di Washington, di avviare per proprio conto un dialogo con i Paesi arabi sul problema della collaborazione industriale, oltre che sul petrolio. Gli americani, capeggiati dal sottosegretario William Donaldson, sono apparsi però flessibili alla riunione odierna. Una proposta dell'Inghilterra, del Belgio e dell'Italia per avviare al più presto il dialogo con i Paesi produttori è stata però osteggiata dall'America e dagli altri Stati, in quanto non esistono ancora le basi comuni per iniziare con possibilità di successo questo negoziato. E' stato così convenuto che ciascun Paese si metterà in contatto con i Paesi produttori di petrolio per accertare le loro intenzioni e poi riferirà tra qualche settimana al gruppo di coordinamento. La Francia e la Commissione europea, comunque, non saranno del tutto escluse dal coordinamento sui problemi dell'energia. Infatti, è stato deciso di trattare in seno all'Ocse tre aspetti della crisi, cioè il risparmio dell'energia, la ripartizione delle scorte in caso di penuria e la collaborazione per lo sviluppo delle fonti tradizionali di energia. Sei altri aspetti del problema i energetico, invece, saranno trattati direttamente in seno al gruppo di coordinamento. E' già stato deciso di costituire tre comitati di lavoro per la ricerca, per l'uranio arricchito e per le questioni monetarie. Si dovranno poi esaminare i problemi relativi al ruolo delle società petrolifere, i rapporti tra Paesi produttori e consumatori e le relazioni con i Paesi in via di sviluppo. La ccoperazione tra Europa e Stati Uniti nel settore dell'energia è giudicata a Washington e altrove la chiave di volta della strategia per rafforzare i vincoli atlantici. Questo spiega l'irritazione del segretario di Stato americano Henry Kissinger davanti ai tentativi della Francia di comprometterne gli sviluppi. Renato Proni

Persone citate: Henry Kissinger, Roger Ockrent, William Donaldson