Per il carbone

Per il carbone Saper spendere Per il carbone Causa i rincari occorre un conguaglio Un calcolo onesto sulla base di un consumo di otto-dieci chili per metro cubo Purtroppo sì, signora Bosco, anche per il carbone saranno chiesti conguagli dalle ditte di riscaldamento. Lei desidererebbe conoscere come e quando è aumentato il prezzo del coke metallurgico. Le rispondiamo con la lettera di un titolare di una ditta il quale, dal canto suo, lamenta le difficoltà che incontra a far capire ai clienti « che il carbone è rincarato, e parecchio, nella campagna invernale '73-'74, malgrado i giornali non ne parlino mai ». La Stampa, a dire il vero, ne ha parlato, ma certamente assai meno degli altri combustibili, molto più diffusi. Ecco comunque i costi: carbone coke metallurgico, franco stazione partenza: Aprile '73 L. 33.050 la tonnellata; Giugno '73 L. 35.900; Dicembre '73 L. 46.600; Marzo '74 L. 60.950. « A questi prezzi di listino — precisa il sig. Luciano Oberto — vanno sommati: il nolo ferroviario; il trasporto dalla stazione al domicilio delle ditte; il trasporto dalle ditte al domicilio cliente e l'Iva 12% ». E aggiunge: « Come sarebbe possibile mantenere i prezzi iniziali pattuiti alla stipulazione dei contratti senza correre il rischio di non farcela poi a pagare I nostri fornitori? Il conguaglio è pertanto giustificato ». Giustificato sì, ma anche qui bisognerebbe conoscere i consumi. Cioè i quantitativi e l'importo delle forniture corrispondenti ai singoli scaglioni di prezzo. Soltanto così chi ha ottenuto calore contro combustibile potrebbe essere certo di aver speso bene i suoi soldi. « Un ragionamento ineccepibile — afferma il signor Oberto —. lo posso dire in proposito che i consumi ammontano a circa 8-10 chili di carbone per metro cuboambiente secondo la posizione e la struttura dello stabile. Non sono però in grado di fornire una documentazione precisa dei consumi, perché la prassi è che la ditta smisti subito le forniture di carbone, appena giunte in sede, senza pesarle ». D'accordo, ma perché non prendere spunto dalle contestazioni sorte quest'anno per cambiare abitudine? Coltivare i funghi nel prato in collina Tra i vari tentativi per evitare sprechi e rendere produttiva ogni attività il desiderio della signora Annamaria G. di Torino non è certo il più nuovo. Oggetto della sua attenzione sono i «funghi prataioli », che da qualche anno sono stati accettati dalle massaie italiane come una verdura di buon sapore e di elevato rendimento, soprattutto se consumati crudi in insalata. Non costano certo poco (circa mille lire il chilo) e se la loro coltivazione non richiedesse un forte investimento di denaro potrebbe risolversi in un guadagno per chi l'ha intrapresa. Domanda la lettrice: « Si pos¬ sono coltivare in un prato In collina? lo ne avrei uno e vorrei provare. Ho bisogno però del vostro consiglio: esistono semi di buona qualità sul mercato? Occorrono riporti dì terra speciale e letame? Sono necessari accorgimenti particolari per favorirne la crescita e lo sviluppo? Sarei lieta se un vostro esperto potesse darmi queste spiegazioni ». ** Ci siamo rivolti ad un'esperta qualificata che ha già pubblicato sull'argomento un libro specializzato, la dott. Jole Ceruti Scurti dell'Istituto Botanico Universitario. « // prataiolo — spiega — si può coltivare in piena aria, ma i rendimenti sono molto inferiori rispetto a quelli ottenuti in un ambiente chiuso. Il prato comunque deve essere ben concimato con letame, foglie ed altre sostanze organiche decomposte, simili a quelle usate nelle fungaie artificiali. Qui e là lo si dovrà anche "sacrificare"; nelle fenditure si inocula poi in autunno o in primavera un po' di micelio del fungo, volgarmente chiamato " seme ", e si ricopre con terriccio ben compresso ». Secondo la prof. Ceruti Scurti « Il prato non deve essere esposto a sud ». - Nei periodi di siccità — continua — sarà opportuno bagnarlo e coprirlo con foglie o paglia tritata. La produzione si avrà verso la fine dell'estate-inizio dell'autunno, quando la temperatura Incomincia ad abbassarsi ». L'importante è trovare il micelio di buona qualità. L'esperta ci ha fornito un elenco di ditte specializzate, presso le quali si può fare l'acquisto. Sono tutte straniere (francesi, svizzere e tedesche); una sola ha anche un recapito a Roma. Se la lettrice continua a nutrire i suoi propositi di coltivazione, saremo lieti di farle avere tutti gli indirizzi in nostro possesso. Ancora due precisazioni: > Se lo strato di terra fosse molto sottile, come accade spesso nelle zone collinari, sarà bene aumentarlo riportando terra concimata. Inutile però attendersi risultati strepitosi; da questo tipo di coltura non si può pretendere troppo. Attenzione anche ai funghi velenosi: possono crescere In mezzo ai prataioli anche se non sono stati seminati ». Evitarne la raccolta è senza alcun dubbio consigliabile. * Da Arma di Taggia scrive il signor Ugo B.: « Sono proprietario dì un appartamento in un condominio a Milano affittato per 600 mila lire l'anno, comprese tutte le spese ed anche il riscaldamento. Ora l'affitto è bloccato, ma le spese di condominio e specialmente quelle pur il riscaldamento si sono triplicate. Posso rivalermi sull'inquilino oppure sono costretto a pagare tutto io? ». Se la clausola che precisa che la somma dovuta per l'affitto è comprensiva delle spese e del costo del riscaldamento è nel contratto, non esiste altra soluzione, a meno che lei non riesca a trovare un inquilino comprensivo. Facendogli vedere le pezze documontative degli aumenti potrebbe convincersi egli stesso che la sua richiesta è onesta. + « Nella mia gioventù — scrive il dott. Mario Bergonzini di Bergamo — quando frequentavo l'istituto Pasteur di Parigi ed ero ricco di speranze, ma non di denaro, pranzavo in un piccolo ristorante del Quartiere Latino e tra I piatti che ricordo con nostalgia c'era una "tripe à la mode de Caen ", cotta in bianco in un denso e gustosissimo brodetto. Forse qualche lettore può fornirmi la ricetta di questa specialità ammesso che dopo circa quarant'anni (tanti ne sono trascorsi) questa trippa sia ancora di moda ». * «Sono un pittore dilettante — scrive il signor Enrico Lenzi — ed In tale qualità sto tacendo una serie di ricerche per ottenere materiale che offra le massime garanzie. Ho acquistato olio di lino da una ditta importante, ma non ho ancora trovato la genuinità che io esigo dal prodotto. Vorrei quindi conoscere con l'aiuto dei lettori della vostra rubrica l'indirlz- I zo di un frantoio che produca olio di lino a mezzo della sola spremitura senza l'uso di solventi. Posso sperare di ottenere una risposta?». Non lo sappiamo, possiamo soltanto augurarcelo. Simonetta

Persone citate: Annamaria G., Ceruti Scurti, Enrico Lenzi, Jole Ceruti, Luciano Oberto, Mario Bergonzini, Oberto, Scurti

Luoghi citati: Bergamo, Milano, Parigi, Roma, Taggia, Torino