Il Saclà In Coppa delle Coppe affronta mezza nazionale cèka

Il Saclà In Coppa delle Coppe affronta mezza nazionale cèka Basket: stasera semifinale al Palasport (ore 21) Il Saclà In Coppa delle Coppe affronta mezza nazionale cèka I "pericoli" dello Spartak Bino - Petr gigante giovane (18 anni, due metri e sette) Diceva due settimane fa il professor Nikolic, trainer della Stella Rossa: « Secondo me lo Spartak Bmo è la squadra più forte tra quelle in gara quest'anno nella Coppa delle Coppe ». Dice oggi Lajos Toth, allenatore del Saclà: « Secondo me Nikolic ha ragione: ma spero che il Saclà possa farcela lo stesso a battere lo Spartak ». Stasera i giganti di Bmo dimostreranno se è più esatto Il giudizio (freddo e disinteressato) di Nikolic o quello (sentito e interessatissimo) di Toth: e, per conseguenza, se sono tutte valide le aspirazioni del Saclà che è giunto con discreta autorità sino alla semifinale di Coppa delle Coppe e deve ora superare l'ostacolo cecoslovacco per entrare in finale e tentare II colpo grosso di far suo il trofeo. Sia chiaro che le speranze di successo in Coppa non sono solo un sogno di Toth: il rinforzo dei due americani (che le squadre dell'Est non possono sfruttare), un buon telaio di squadra (che è un grosso merito per una formazione al debutto nei tornei internazionali) sono per il Saclà armi che non dovrebbero incepparsi nemmeno nelle partite più battagliate. E' altrettanto chiara comunque la consistenza dello Spartak, una squadra che da lustri fa sentire la sua presenza nei vari tornei di Coppa: nel 1969. ad esempio, eliminò l'Oransoda Cantù nei « quarti » di Coppa dei Campioni e ancora oggi si merita una certa quotazione europea proprio per la sua esperienza, la sua struttura tecnica, la sua » classe » insomma, rimasta in dosi consistenti malgrado un certo calo nella classifica cecoslovacca che vede lo Spartak lontano dalla vetta. Dicono gli esperti di basket che mai si è vista una squadra qualunque di Cecoslovacchia non far leva sul gioco, sulla tecnica, sull'organizzazione collettiva: le rudezze, le « deviazioni » di basket — come dire? — ruvido non trovano seguito né in Boemia né in Moravia. Dicono però gli stessi esoerti — e agli europei di Barcellona se n'è avuta una prova desolante — che la pallacanestro cèca si è fermata, che il suo attuale livello tecnico è in ritardo di almeno cinque anni risnetto ai paesi più « avanzati ». Comunque questo Spartak Brno si presenta con credenziali ragguardevoli: in pratica è una mezza nazionale, magari qualcosa di più, avendo 7 giocatori convocati più o meno recentemente nella rappresentativa ceca. I giocatori più noti sono Pospisil, un'ala potente, dal repertorio un po' limitato (ad esempio gioca prevalentemente a sinistra quando deve muoversi da quella zona si trova a disagio come un Gigi Riva obbligato a far un cross dall'ala destra) ma cannoniere temibile (di lui si occuperà stasera l'agile Kirkland): Novicki, pivot esperto, d'aspetto ascetico, molto positivo, che duellerà con Merlati, barbuto come lui; Bobrovski, uno dell? vecchia guardia, gran tiratore dall'angolo; Brabenec e Balastik, esterni giovani, buoni propulsori di gioco. L'allenatore è Konvicka. che ha smesso da poco dì segnare canestri in serie e che sicuramente non avrà tolto dal repertorio tattico dello Spartak il famoso « schema cecoslovacco », quello che nelle rimesse laterali fa pervenire subito il pallone ad un tiratore « nascosto » dietro Jjn doppio blocco, sulla parte opposta. Schema questo che proprio Konvicka rese famoso (a spese degli azzurri, tra l'altro). La partita — che si gioca al Palasport, inizio ore 21 — chiederà al Saclà un impegno costante, una concentrazione assidua. Toth è ottimista: domenica scorsa a Cagliari la squadra ha giocato ottimamente. Caglieris è stato completamente «recuperato», Riva gli è stato pari per positività e lucidità. Anche stasera Caglieris e Riva avranno non poca parte nei gioco del Saclà, visto che proprio sul piano del ritmo si può provocare fastidi allo Spartak. soprattutto quando sarà in campo il lungo ed elefantesco Petr (18 anni, 207 centimetri di statura). Laing e Kirklard. il «tandem Usa», dovranno fare le pentole e i coperchi (cioè prendere i rimbalzi e segnare i canestri) com'è indispensabile per vincere la lotta sotto i tabelloni. Toth conta su una vittoria netta, su un vantaggio che faccia da scudo sufficiente per il «retour match» di mercoledì prossimo a Brno. Quindici punti andrebbero bene? -Se non si può averne venti, sì». Antonio Tavarozzi qdd

Luoghi citati: Barcellona, Cagliari, Cecoslovacchia