Nel 1990 l'atomo fornirà in Italia l'80 per cento dell'energia elettrica di Bruno Ghibaudi

Nel 1990 l'atomo fornirà in Italia l'80 per cento dell'energia elettrica Nel 1990 l'atomo fornirà in Italia l'80 per cento dell'energia elettrica Inaugurata ieri da Leone la rassegna elettronica, nucleare e aerospaziale - Il programma nucleare dell'Enel per i prossimi anni - La gara d'appalto vinta dall' "Elettronucleare italiana" (Nostro servizio particolare) Roma, 12 marzo. Il presidente della Repubblica Giovanni Leone ha inaugurato stamattina a Roma la 21° rassegna internazionale elettronica, nucleare ed aerospaziale. La difficile situazione energetica ripropone l'urgente necessità di trovare alternative valide al petrolio. Cosa può fare l'Italia in questo delicato settore? Nei grandi stands dell'Enel, del Cnen, della Finmeccanica, dell'Elettronucleare italiana e della Nira ci sono già molte risposte a questo interrogativo. Nel 1990 l'atomo dovrebbe fornire l'SO per cento dell'energia elettrica prodotta dall'Enel. E osservajido i pannelli dell'ampio settore espositivo si intuisce anche quali saranno le tappe intermedie. Dai 600 megawatt elettrici di potenza installata nel 1973 si passerà ai 1450 Mw nel 1975, ai 5500 I Mw nel 1980. | L'obiettivo più vicino è il completamento della quarta centrale elettronucleare italiana, che sta sorgendo sulla sponda destra del Po a Caorso (Piacenza) e che sarà completala nel 1975. La potenza elettrica netta dell'impianto sarà di S40 Mw. L'energia prodotta annualmente pari ad oltre 5 miliardi di Kwh, coprirà da 1/30 a 1/25 del fabbisogno italiano totale di energia elettrica nel 1975. Altre due centrali (la quinta e la sesta) sono già state ordinate dall'Enel, mentre la settima e l'ottava sono state autorizzate dal Cipe. Grazie a queste nuove iniziative, che portano la potenza elettronucleare ordinata a 3426 Mwe, l'Italia risale al settimo posto nella graduatoria europea, preceduta dalla Germania Occidentale (14 mila 192). dall'Inghilterra (11 mila 823), dalla Francia (9557). dalla Spagna (8128), dalla Svezia (6570) e dalla Svizzera (3709). Delle 62 centrali elettronucleari ordinate nel 1973 in tutto il mondo ben quarantasette sorgeranno negli Stati Uniti, per una potenza complessiva di 64.760 Mwe. Se lo paragoniamo con quanto è avvenuto nel resto del mondo, lo sforzo italiano appare quindi ancora più apprezzabile. In questi programmi di sviluppo l'industria italiana si è inserita con pieno diritto. La Finmeccanica, per esempio, può oggi contare su 9 aziende del settore termoelettromeccanico (10 stabilimenti e 16.000 dipendenti) e con esse soddisfare le commesse di 4 centrali elettronucleari da 1000 Mwe all'anno. Ognuna di queste centrali richiede un investimento dì capitali di circa 600 miliardi, cioè circa il doppio di quanto è richiesto da una centrale termoelettrica tradizionale. L'imponenza e la complessità dei lavori richiesti dalle nuove realizzazioni ha imposto alle industrie di unirsi in consorzi. Sono nate così la Elettronucleare italiana (formata da Breda Termomeccanica, Fiat, Franco Tosi ed Ercole Marelli) che ha già vinto la gara per la costruzione di una centrale elettronucleare dell'Enel. Invece la Nira (Nucleare italiana reattori avanzati) realizzerà i due reattori prototipi Pec (Prova elementi combustibile) e «Cirene » nell'ambito dei programmi del Cnen. La Nira è inoltre impegnata nella cocostruzione delle due centrali dimostrative con reattori veloci auto fertilizzanti nell'ambito della collaborazione recentemente instauratasi fra l'Enel, la «Electricité de France » e la società. Il Cnen documenta invece le ricerche sullo sviluppo dei generatori di vapore, che costituiscono un componente | essenziale delle centrali elettronucleari. Per svilupparli è { necessario risolvere problemi complessi tanto nel settore della metallurgia quanto in quello della termoidraulica dei fluidi. Le documentazioni fornite alla rassegna dimastrano che i progressi in que-1 sto campo sono stati notevoli e che l'esperienza raggiunta può essere vantaggiosamente sfruttata dall'industria italiana. Lo sviluppo dei generatori di vapore per le centrali elettronucleari sarà comunque ampiamente discusso nel congresso nucleare che si svolgerà nei prossimi giorni. Bruno Ghibaudi Alla Fondazione Agnelli

Persone citate: Breda Termomeccanica, Ercole Marelli, Franco Tosi, Giovanni Leone