Ruolo delle Regioni nel credito agrario
Ruolo delle Regioni nel credito agrario Dibattito al Federagrario Ruolo delle Regioni nel credito agrario Il professor Forte ha sostenuto la necessità di finanziamenti agricoli a tasso agevolato Una delle carenze che gli agricoltori sentono maggiormente in questo momento è quella del credito. La mancanza di denaro a tasso agevolato ha impedito alle aziende agricole di rinnovare le vecchie strutture, proprio quando ne avevano più bisogno, abbandonando l'agricoltura a una sorta di degradazione naturale. L'avvento delle Regioni, quattro anni fa, aveva fatto sperare che il credito agricolo potesse ricevere un vigoroso impulso. Ma non è stato così, anche se le premesse non mancano. Il tema, di grande attualità specie per il Piemonte, è stato dibattuto ieri sera a Torino, nella sede del Federagrario, durante la presentazione del volume: « Credito agrario e Regioni », che Luigi Tabasso ha scritto per li rè nene o iiai, o ii è eae, ra eeehe er o- la società editrice « Il Mulino » di Bologna. Alla manifestazione sono intervenuti l'on. Emanuela Savio, presidente del Federagrario, che ha aperto i lavori; il dott. Aldo Morgando, direitore generale dell'Ente, e l'economista prof. Francesco Forte, che aveva scritto la presentazione dell'opera. Dal dibattito è emerso che di esclusiva competenza delle Regioni dovrebbe essere l'esecuzione dei provvedimenti di credito agrario agevolato, destinati all'ammo dernamento delle aziende, in attuazione delle direttive Cee. Una funzione determinante, è stato osservato, svolgono alcuni istituti speciali, come l'Istituto federale di credito agrario per il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta, cui partecipa tra l'altro, in qualità di Ente federato, la Cassa di Risparmio di Torino. L'opera di questi istituti è ostacolata dalla scarsa considerazione in cui è stata tenuta finora l'agricoltura. « Scarsa considerazione — ha detto Forte — che ora noi scontiamo in crescenti prez- le zi per le derrate agricole e la. in un gigantesco e crescente mbem 12 o la niale ue disavanzo della bilancia alimentare ». Paghiamo, cioè, con elementi di inflazione di origine reale e con gravami nella bilancia commerciale, una politica finanziaria che non tiene nel giusto conto gli investimenti produttivi prioritari. j ^
Persone citate: Aldo Morgando, Emanuela Savio, Francesco Forte, Luigi Tabasso
Luoghi citati: Bologna, Liguria, Piemonte, Torino, Valle D'aosta
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