È grave il missino colpito con sbarre

È grave il missino colpito con sbarre È grave il missino colpito con sbarre (Nostro servizio particolare) Milano, 12 marzo. Sono ancora molto gravi le condizioni di Sergio Frittoli, l'attivista missino di 24 anni, selvaggiamente picchiato da estremisti di opposta fazione politica. Secondo la ricostruzione compiuta dalla polizia in base ad alcune testimonianze, i fatti sarebbero avvenuti ieri sera poco prima delle 20 a poche decine di metri dalla federazione del msi. Il giovane, insieme a compagni di partito ed alcuni aderenti ad «Avanguardia nazionale» stava distribuendo un giornale di destra, Riscossa ideale. Improvvisamente, provenienti da piazza Cinque Giornate, hanno affrontato i missini una ventina di giovani, la maggior parte con i volti coperti da sciarpe o passamontagna. I neofascisti sono fuggiti verso la loro sede, ma gli aggressori hanno cominciato a lanciare sassi, poi con fionde, anche biglie di ferro; probabilmente una di queste ha raggiunto Sergio Frittoli al capo facendolo cadere a terra. I suoi amici si sono allontanati e lo studente è rimasto in balia degli aggressori, Sergio Frittoli, subito dopo gli incidenti del 12 aprile scorso, durante i quali dimostranti di destra uccisero con una bomba a mano l'agente di p.s. Antonio Marino, ebbe una parte rilevante nell'inchiesta giudiziaria condotta dal sostituto procuratore Guido Viola. Il giovane missino, infatti, testimoniò a favore del responsabile milanese del «Fronte della gioventù», Gianluigi Radice, che a seguito delle sue dichiarazioni venne rilasciato dopo un breve arresto per reticenza. Secondo quanto emerse successivamente dall'istruttoria, il Frittoli, subito dopo l'uccisione dell'agente, si incontrò col Radice al quale confidò i nomi dei fascisti che avevano lanciato le bombe. Il Radice, dopo essersi consultato con il commissario straordinario della federazione missina di Milano, onorevole Servello, telefonò all'ufficio politico della questura denunciando le persone che gli erano state indicate dal Frittoli: Vittorio Loi e Maurizio Murelli. Un episodio, che, solo per caso, non ha avuto conseguenze tragiche, è avvenuto la scorsa notte. Un gruppo di teppisti, transitando su un'auto in corsa davanti al «Centro sociale» di via Ugo Betti, nel quartiere Gallaratese, ha sparato una decina di colpi di pistola contro la sede nella quale era in corso una riunione politica cui partecipavano iscritti al psi, al pei, alle Acli e a gruppi cattolici del quartiere. f m. r.

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