I trasporti sono problema aperto a Chieri, piccola città di pendolari

I trasporti sono problema aperto a Chieri, piccola città di pendolari I trasporti sono problema aperto a Chieri, piccola città di pendolari L'80 per cento della popolazione attiva si sposta giornalmente fuori comune; i mezzi sono insufficienti - Sovraffollato il centro storico - Che cosa si è fatto per scuola, sport, anziani Chieri sembra un'oasi di pace, ed In parte lo è. Ha pregi ma anche difetti. Il sindaco Egidio Olla (de), origine veneta, spigliato e dinamico, dice: « Affrontiamo 1 problemi con volontà e tenacia. CI preoccupiamo del giovani e degli anziani, del lavoratori nelle piccole Industrie e nell'agricoltura. Abbiamo avuto fortuna: la popolazione, formata da chleresl, da Immigrati meridionali e veneti è bene Integrata. Le difficoltà principali? I trasporti interni, 1 collegamenti con la città e 1 centri limitrofi; c'è carenza di alloggi; l'ospedale non basta più ». Fattori positivi e negativi si profilano riassumendo la città in cifre. I chieresl sono 31.500 suddivisi in 9,860 famiglie. La popolazione attiva sfiora le 12 mila unità. Immigrati ed emigrati si compensano sulle mille unità all'anno; l'aumento degli abitanti è dato dal saldo attivo dei nati sui morti (642 contro 321 nel *73). Il territorio comunale si estende su 5430 ettari. A Chieri ci sono 39 esercizi pubblici, 522 dettaglianti e 34 grossisti, 102 ambulanti. Il censimento delle attività industriali denuncia 578 industrie del settore manifatturiero, edilizio ed estrattivo, 651 aziende agricole. Dice il sindaco: « Chieri da un lato rappresenta la "dependance" residenziale di Torino, dall'altro ha ancora una sua tradizione rappresentata dagli agricoltori e dagli artigiani locali. La sua industria tessile (circa 250 aziende) è a conduzione familiare, eppure è tra le più famose nel mondo. La crisi è dovuta soprattutto alla concorrenza estera e poco ai motivi interni che hanno travolto il settore nelle vallate di Susa e del Canavese ». Chieri non ha avuto un boom della popolazione, ma un aumento graduale. La causa probabilmente «è da ricercarsi nella sua posizione geografica: al di là della collina, c'è stato uno scarso svtluppo della rete viaria ». In- fatti, dopo il traforo del Pino (1952), non si sono fatte altre opere per il rapido collegamento con la città. Quello delle comunicazioni è uno dei problemi più scottanti. « L'iO per cento della popolazione maschile attiva — asserisce Olia — è rappresentato da pendolari. Anche parecchie donne lavorano fuori Chieri: da due a tre ore di viaggio al giorno per pochi chilometri perché la rete filoviaria è insufficiente e quella ferroviaria non è cambiata dal 1874 ». E' lunga 22 chilometri, per percorrerla gli orari indicano 35 minuti, con cambio a Trofarello, ma nella realtà 1 ritardi raddoppiano sempre questo tempo. Or- ! mai su 100 viaggiatori che si spo I stano da Chieri a Torino, 75 si i servono dell'auto, 18 del filobus e soltanto 7 del treno. Dice il sindaco: « Speriamo che la ferrovia possa diventare prima o poi un ramo della metropolitana. Per la filovia c'è un programma a più breve scadenza. E' allo studio un consorzio tra l'Atm, l'amministrazione provinciale e regionale, i comuni di Chieri, Pino e Torino che dovrebbe garantire un servizio migliore ». I trasporti urbani, per ora, non esistono. C'è soltanto un servizio di scuolabus che funziona nove mesi all'anno ed è gratuito. Afferma il sindaco Olia: « Questa iniziativa ci costa 40 milioni l'anno. Abbiamo appurato che con poca spesa in più si può ampliare il servizio in modo da trasformarlo in collegamento interno. Speriamo di poterlo realizzare presto ». Problema casa — Gli affitti sono simili a quelli di Torino: per due camere e cucina si chiedono 40 mila lire. CI sono persone disposte a sborsare questa cifra, ma non esistono alloggi liberi. Tutte occupate sono le case recenti nella zona residenziale, che ospita professionisti ed impiegati (parecchi i torinesi); occupate le case di periferia; sovraffollate le vecchie abitazioni del centro storico che, umide e malsane, vengono concesse a basso prezzo. Sono accaparrate dalla nuova immigrazione, con famiglie numerose. Per risanare almeno in parte la situazione, che appare assai deteriorata, sono stati creati cento alloggi Gescal; altrettanti sono in fase di avanzata costruzione. E' in progetto un nucleo di case da costruirsi con sovvenzione regionale, ma deve ancora essere reperita la zona. Scuola — Chieri ha una densità scolastica doppia di quella nazionale. I ragazzi che frequentano le scuole di ogni ordine e grado sono circa 8 mila, parecchi del quali provengono dal centri vicini perché la città offre quasi tutti i tipi di corso. « Non abbiamo mal avuto t doppi turni — afferma il sindaco — e continuiamo ad intervenire per migliorare il settore. Ad esempio, quattro anni fa, esistevano soltanto 40 postt di scuola materna statale, oggi sono 700. In totale, con gli Istituti privati, i posti nelle materne sono 1086. Nelle elementari sono 3374, nelle medie inferiori 1503. CU altri posti sono destinati al liceo classico e scientifico, agli Istituti tecnici per ragionieri e geometri, vari corsi professionali diurni e serali ». Anche allo sport viene dedicata «parecchia attenzione». Sono sorte 6 palestre negli ultimi tre anni, è in costruzione una piscina, campi di calcio. L'appalto per un centro sportivo completo è andato deserto nel giorni scorsi e sarà ripetuto nelle prossime settimane. Per gli anziani è sorto un servizio di assistenza a domicilio. Vi collaborano un geriatra, un'assistente sociale e alcune infermiere. E' stato aperto un centro di incontro ed il successo è stato cosi lusinghiero che si pensa di aprirne alcuni decentrati. L'ospedale con i suoi 300 posti non è più sufficiente perché vi fanno capo anche i malati del circondario. Tuttavia possiede uno dei laboratori più attivi di ricerca per il diabete e tra breve entrerà in funzione un centro di emodialisi con tre reni artificiali offerti da Specchio del tempi. Settore lavoro — La tradizionale industria tessile occupa 3700 unità (in prevalenza donne); alla Cartotecnica ci sono oltre 600 dipendenti, all'Aspera Frigo 1800. Altri sono impiegati nel commercio e nell'artigianato. Oltre 800 nuclei familiari sono dediti interamente all'agricoltura. Chi non lavora a Chieri si sposta a Torino (Fiat) e altre industrie meccaniche, a Chivasso (Lancia) e verso le industrie di Settimo. Il sindaco, che da anni è capo di un'amministrazione monocolore, conclude: « In sostanza a Chieri si vive senza scosse. Una prova? Da un anno e mezzo non si registra uno scippo e la malavita in pratica non esiste ». a JkiSAN TE/VA a^ MIT na^x

Persone citate: Egidio Olla, Olia