Meno rigide del previsto le restrizioni valutarie di Emilio Pucci

Meno rigide del previsto le restrizioni valutarie Meno rigide del previsto le restrizioni valutarie La circolare esplicativa prevede che si potrà andare all'estero con 500 mila lire in valuta anche con la carta d'identità - La disponibilità potrà essere raddoppiata per soggiorni di lunga durata (Nostro servizio particolare) Roma, 11 marzo. L'Ufficio Italiano Cambi ha diramato oggi telegraficamente alle banche alcune disposizioni che apportano modifiche alla circolare dell'8 scorso riguardante l'applicazione delle restrizioni sull'importazione e l'esportazione di valuta italiana. Le modifiche riguardano soprattutto i punti più controversi delle misure. Sulla base delle nuove direttive, per chi intende recarsi in imo dei numerosi Paesi dove come documento di espatrio è sufficiente la carta d'identità, la banca che assegna la valuta estera esportabile (per un valore massimo di 700 unità di conto, pari a circa a mezzo milione di lire), in luogo dell'annotazione sul passaporto, dovrà rilasciare un foglio di negoziazione. Questo foglio dovrà essere presentato in frontiera insieme al documento personale. Un'altra novità contenuta nelle disposizioni riguarda la richiesta alle banche di segnalare il nominativo di tutti coloro che chiedono valuta este- ra e che non sono abituali clienti della banca stessa. Per i clienti, invece, l'ufficio Cambi chiede che vengano segnalati i nominativi di coloro che cambiano valuta con troppa frequenza. Questa richiesta ha lo scopo di controllare e limitare eventuali abusi, senza però stabilire limiti nella frequenza del prelievo di valuta. Alle banche resta anche confermata la possibilità, in casi particolari, di maggiorare la dotazione massima di valuta dalle 500 mila lire a 1 milione di lire, per venire incontro a viaggiatori che, per un itinerario particolare o per una lunga durata del soggiorno all'estero, abbiano bisogno di maggiore valuta. La lettura del documento consente di conoscere maggiori particolari sulle misure valutarie predisposte venerdì. Per esempio, in una norma è precisato che anche le quote di pagamento in lire versate dai viaggiatori ad agenzie turistiche e ad organizzazioni similari (per la parte che verrà trasferita all'estero come spesa di soggiorno) «rappresentano a tutti gli effetti assegnazioni di valuta in utilizzo consentito per ciascun viaggio, e devono essere annotate sul passaporto a cura degli organizzatori stessi». In pratica, questa norma significa che il turista che si avvale delle agenzie per un viaggio all'estero potrà chiedere un cambio di valuta a una banca per una cifra inferiore al mezzo milione di lire, per una cifra, cioè, decurtata delle spese di soggiorno che avrà eventualmente pagato all'agenzia turistica per il viaggio. Non dovrà invece decurtare la richiesta di valuta per il costo del viaggio se per la cifra relativa non è previsto un trasferimento all'estero. Nella circolare viene precisato, poi, che anche il rilascio di carte di credito per l'estero deve essere fatto tramite banca, su esibizione del passaporto. Sul documento i funzionari dell'istituto dovranno scrivere «rilasciata carta di credito» e la stessa annotazione deve essere fatta per le carte di credito già emesse, per gli «eurocheques» e per titoli di credito similari. Il limite delle 20 mila lire sta suscitando una lunga serie di polemiche. In genere chi partiva per l'estero ha avuto finora la possibilità di dosare in valuta e in lire italiane la somma che gli era consentito esportare, in modo da disporre, al rientro in patria, del denaro sufficiente per raggiungere la propria residenza. Il problema si pone ora soprattutto per coloro che abitano in zone molto distanti dalle frontiere. Con sole 20 mila lire, infatti dati i costi del carburante, dei ristoranti e degli alberghi, non è che si possa fare gran che. L'unico sistema è quello di rifornirsi di assegni circolari, che, essendo validi solamente in Italia, possono cambiarsi con relativa facilità. Emilio Pucci

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