I "soffisticatori" di vino non hanno ancora nome

I "soffisticatori" di vino non hanno ancora nome La polemica sullo zuccheraggio ad Asti I "soffisticatori" di vino non hanno ancora nome Sarebbero elencati in un "dossier" consegnato da un grossista della zona alle autorità competenti - Enormi profitti (Dal nostro corrispondente) Asti, 11 marzo. Chi sono i sofisticatori del vino e dove hanno le loro «centrali»? E' questa la domanda che produttori vinicoli e consumatori si pongono in questi giorni in seguito alla polemica iniziata con le dichiarazioni del vice presidente della Provincia Pietro Beccuti, il quale ipotizzava che milioni di chilogrammi di zucchero sarebbero stati destinati alla produzione artificiale del vino. La polemica da ieri si è fatta più vivace in seguito alle affermazioni di un grossista zuccheriero, il dottor Giorgio Bramafarina, di Asti, il quale ha preso la parola nel corso di un convegno sui problemi agricoli indetto a Costigliole d'Asti dal partito repubblicano, presente l'onorevole Giorgio La Malfa. Si dice che il Bramafarina avrebbe preparato addirittura un dossier contenente cifre e nomi dei sofisticatori. Il dossier sarebbe già nelle mani delle autorità competenti. I nomi di questi sofisticatori e le loro basi sono però ancora un mistero. «Sono stato invitato, per il momento, a non rendere pubblici i nomi — ha detto Bramafarina —, ma presto verranno a galla. Sarebbe opportuno fare un'indagine patrimoniale su queste persone che ieri erano sul bollettino dei prolesti cambiari e oggi sono milionarie perché hanno realizzato grossi guadagni con la sofisticazione ». Secondo Bramafarina, la «centrale» di Callianetto d'Aj sti, scoperta il 28 gennaio ' scorso dai funzionari della sezione repressione frodi di Asti e in cui hanno trovato 1080 ettolitri di acqua zuccherata concentrata, non è un fatto isolato. «Se i funzionari I antifrodi non fossero giunti I in tempo, con i 1080 ettolitri i | sofisticatori avrebbero potuto produrre diverse migliaia di ettolitri di vino artificiale, che avrebbe reso un guadagno netto di 40 milioni». Ha poi spiegato i rapporti che esistono tra alcuni grossisti di zucchero e i sofisticatori o loro intermediari, i quali riescono ad avere ingenti partite di zucchero senza la prescritta bolletta di accompagnamento. Per correre il rischio, il grossista aumenta il prezzo, che viene però accettato dal sofisticatore perché il suo utile è sempre ingente. Bramafarina, pur concordando con le tesi del vice presidente della Provincia, ha riconosciuto che esistono centinaia di produttori onesti e che devono essere a tutti i costi difesi. Sulle dichiarazioni del Bramafarina, il presidente dell'ente per la valorizzazione dei vini astigiani, geometra Borello, ha detto testualmente: «Chi sostiene di avere i nomi dei sofisticatori abbia il coraggio di pronunciarli, noi faremo tutto il nostro dovere per neutralizzarli, ma fino a quando non esistono prove sicure è bene non mettere a repentaglio l'intero settore vitivinìcolo», v. m. La lirenza contestata verso la sentenza. Com'è noto, al dibattimento erano imputati il cav. Angelo Alfieri, di 59 anni, ex sindaco di Ivrea, accusato di abuso in atti d'ufficio, l'ex assessore comunale ai Lavori Pubblici Renzo Giachino, di 41 anni, e i coniugi Giovanni e Lucia Gelli, rispettivamente di 34 e 28 anni, questi ultimi tre imputati di interesse privato in atti d'ufficio. Il p.m. nella sua requisitoria ne aveva chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione ciascuno per il Giachino e i Gelli e ad una multa di duecentomila lire per l'Alfieri. Venerdì sera il Tribunale ha assolto tutti e quattro gli imputati con la formula dubitativa. « Riteniamo di dover essere assolti con formula piena — ha dichiarato l'ex sindaco di Ivrea Angelo Alfieri —. Per questo abbiamo deciso di presentare appello ».

Luoghi citati: Asti, Ivrea