Treni ci società che assicurano indiziate di truffa aggravata di Giuseppe Alberti

Treni ci società che assicurano indiziate di truffa aggravata Forse illecite le polizze delle "mutuo soccorso" Treni ci società che assicurano indiziate di truffa aggravata Sono trenta le « società di mutuo soccorso» indiziate per il reato di truffa aggravata dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma: «Lloyd continental», «Lloyd italiani riuniti» (Velletri), «San Remo» (Colleferro), «Lloyd Tirreno)!, «Tevere», «Fenicia», «Italia e progresso», «Lloyd centauro», «La Jonica», «Labor et securitas», «Mondial», «Eurosicurtà», «Mida», «Lloyd italiano», «Unione europea», «Federazione Europea», «Assicuratrice», «Colombo», «Colombo europea», «Euroitalica», «Cosmopolitan», «Lloyd ligure» (Velletri), «La Saturno» (Velletri), «Leuromec», «Somal», «Mia», «La popolare», «Sapal», «Lloyd Italia» e «Lloyd universal». Da qualche tempo, la polizia stradale romana denunciava gli automobilisti in possesso di «contrassegno» assicurativo rilasciato da una di queste società non ritenendolo conforme a quanto stabilito dalla legge, n. 990 del 24 dicembre 1969. La decisione del magistrato si basa sull'articolo 32 della legge stessa («Chiunque pone in circolazione veicoli o natanti per i quali a norma della presente legge vi è obbligo di assicurazione o consente alla circolazione dei medesimi senza che siano coperti dell'assicurazio- \ tal modo, l'illegittimità dell'o- ne, è punito con l'ammenda fino a 300 mila lire e con l'arresto fino a 3 mesi»). Il caso di Roma non rappresenta una novità in assoluto. Da oltre due anni centinaia, forse migliaia di automobilisti che in buona fede hanno stipulato polizze «r.c. auto» presso alcune «mutue soccorso», vengono denunciati e processati, con alterni verdetti. La questione venne alla ribalta quando fu varata l'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore. Subito si dedicarono al nuovo «ramo» quasi 150 «mutue soccorso», spesso disposte a «sfondare» il mercato assicurativo con tariffe che il più delle volte rasentano il 30 per cento in meno di quelle autorizzate dal ministero dell'Industria. Il più autorevole parere, contrario alle «società di mutuo soccorso» è stato dato dal Consiglio di Stato che, nella sua sentenza, ha però «auspicato» che dette società potessero venire autorizzate, a condizioni ben precise, a svolgere anche operazioni per ora vietate dalla legge. Nello stesso senso sono andati molti magistrati, taluni condannando i «malcapitati» automobilisti, altri assolvendoli ma solo in considerazione della buona fede e quindi ribadendo, in perazione. Non mancano tuttavia sentenze in senso contrario. L'iniziativa della procura di Roma sposta, giustamente, l'imputazione da chi circola dopo essersi assicurato in buona fede a chi ha emesso le polizze. Il procedimento è appena all'inizio: non è certo possibile prevederne l'esito. Sembra inoltre che presto si avranno le prime decisioni della Cassazione in materia. Ciò potrebbe finalmente troncare ogni polemica. Le incertezze fra gli assicurati non sono soltanto alimentate dalla «liceità penale»: ciò che più preoccupa è che queste «società di mutuo soccorso» (da non confondere con le «Mutue di assicurazione», di cui alcune, notissime, hanno avuto origine e sviluppo a Torino e sono autorizzate dal ministero dell'Industria e che sono sullo stesso piano delle società per azioni) non contribuiscono al «fondo di solidarietà nazionale», cioè al fondo per le vittime della strada. In caso di fallimento, non solo gli assicurati di queste società, ma anche le loro vittime si troverebbero nulla stessa situazione in cui anni or sono si trovarono decine di migliaia di persone per il «crack» della Mediterranea. Giuseppe Alberti

Persone citate: Mida