Regata velica attorno al mondo ultima tappa: verso le Azzorre di Doi Malingri
Regata velica attorno al mondo ultima tappa: verso le Azzorre Prime partenze da Rio, gli italiani pronti Regata velica attorno al mondo ultima tappa: verso le Azzorre (Dallo Cserb Koala), Rio de Janeiro, 7 marzo. Da Rio de Janeiro sono partiti oggi Peter Von Danzig, Copernicus e Otago, il primo dei quattro gruppi in cui è stata divisa la partenza dell'ultima tappa del giro del mondo a vela. E' la prima volta che assisto a una partenza in questa regata senza parteciparvi personalmente e devo dire che mi ha fatto un certo effetto. Rio è una città stupenda, ma vederla nel mezzo di una preparazione per la partenza di una regata non è proprio la cosa migliore. Tutti hanno quaggiù calma da vendere, tranne noi che abbiamo come sempre il tempo contato. Comunque lo Cserb dondola tranquillo, quasi pronto. Si caricano gli ultimi viveri e si riparano le vele. Anche Tauranga è quasi pronto e Guja con Luciano Landavaz, uno degli unici due che hanno fatto su questa barca l'intero giro, sostituirà Falck come skipper. Con la partenza si sono separati i due protagonisti della storia d'amore della regata: lo skipper del Copernicus e Ivona dell'Otago, non gireranno più, mano nella mano, ma si parleranno solo I per radio, i Con noi partono due bar- che che non hanno partecipato alle altre tappe. La prima è Penduick III, l'ex barca di Tabarly arrivata via Capo Horn da Tahiti, per partecipare all'ultima tappa, ora in possesso a Mark Linski che purtroppo ha perso anche lui un uomo in mare, portando a quattro le vittime della regata, con quelle del Tauranga, del 33 Export e del Great. E' una barca che ha notevoli possibilità di vittoria e che secondo me avrebbe vinto il giro del mondo se Tabarly l'avesse usata invece dello sfortunato e non ancora a punto Penduick VI. Per inciso quest'anno Capo Horn è stato passato da tre Penduick, il III, il VI di cui dicevamo e il IV, il trimarano vincitore della regata per solitari che nelle mani dello stesso Colas sta facendo il giro del mondo più o meno assieme a noi. L'altra barca che partecipa alla quarta tappa è il Nai Ut, la piccola barca tedesca che iscritta a tutto il giro, non era stata accettata dopo l'ispezione di sicurezza e che se n'è venuta dall'Inghilterra via Città del Capo in una lunga crociera. Ci sarà infine, riparato dai danni allo scafo, che lo hanno costretto al ritiro nella seconda tappa, anche Burton Cutter, che a ogni modo nel suo viaggio da Città del Capo a qui ha battuto il record della regata Città del Capo - Rio de Janeiro. Una regata, dunque, combattutissima. Se ne respirava l'aria stamattina al brefing, la riunione degli skippers pri ma della partenza per avere le ultime istruzioni. In quella prima della partenza della tappa, le richieste e le discussioni riguardavano più la sicurezza e i collegamenti di salvataggio che altro. In questa, invece, si discuteva se dare o no la posizione, per non facilitare la rotta degli altri, che possono basarsi sulle barche che li precedono per scegliere la via più corta. La rotta che ci porterà a Portsmouth passa più o meno dalle parti delle Azzorre, dopo aver attraversato gli alisei di sud-ovest e le calme equatoriali e gli alisei di nord-est. Poi via a nord, verso il famigerato golfo di Biscaglia e la Manica con le sue nebbie e le possibili tempeste. Doi Malingri
Persone citate: Burton Cutter, Falck, Horn, Inghilterra Via Città Del Capo, Luciano Landavaz, Mark Linski, Peter Von Danzig, Tabarly
Luoghi citati: Azzorre, Città Del Capo, Rio, Rio De Janeiro
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