Contrasti nella magistratura per il caso Enel-petrolieri? di Liliana Madeo

Contrasti nella magistratura per il caso Enel-petrolieri? Roma: perplessità in un momento delicato Contrasti nella magistratura per il caso Enel-petrolieri? Il segretario del consiglio amministrativo Enel scarcerato "per mancanza d'indizi" dal consigliere istruttore - La procura, che lo aveva arrestato con accuse circostanziate, ha presentato ricorso - Nuove "rivelazioni" nella vicenda (Nostro servizio particolare) Roma, 7 marzo. Luigi Benedetti, segretario del consiglio d'amministrazione dell'Enel, è stato scarcerato «per mancanza di indizi». La decisione è stata presa dal consigliere istruttore di Roma, Achille Gallucci, dopo che la procura della Repubblica aveva espresso parere negativo sulla richiesta di libertà provvisoria avanzata dai difensori dell'imputato. La scarcerazione per mancanza di indizi ha sollevato perplessità e inquietudine a palazzo di giustizia. Il contrasto fra magistratura inquirente e magistratura giudicante, in un momento delicato come l'attuale, è stato interpretato da parte di alcuni come una sconfessione dei pretori e della procura, come il sintomo di una cautela troppo accentuata. Il procuratore della Repubblica ha deciso subito di presentare ricorso contro l'ordinanza alla sezione istruzione della corte d'appello. Il fatto è clamoroso. L'ordine di cattura era stato firmato venerdì scorso dal sostituto procuratore, Mario Pianura. Nel documento, l'accusa di concorso nel reato di corruzione era circostanziata. Si citavano fatti precisi, per ri cordare il ruolo di mediazio ne svolto da Benedetti fra Enel e petrolieri nell'opera- zione del miliardo «destinato ai partiti politici e ad altri» per agevolare la costruzione di nuove centrali termoelettriche. Si indicavano le prove: la ricevuta di 875 milioni da lui rilasciata all'Italcasse, i titoli di credito venuti in suo possesso, la negoziazione di alcuni di tali titoli. L'arresto di Benedetti, deciso proprio il giorno in cui la commissione inquirente chiedeva la trasmissione degli atti relativi alla vicenda Enel, concludeva una fase del lavoro svolto dagli inquirenti: facendo proprie le conclusioni i cui erano giunti i pretori di ' Genova, la procura di Roma colpiva uno dei personaggichiave dell'intera vicenda. Una risposta indiretta a quanti tendono a «ridimensionare» l'inchiesta petrolifera, viene dal prossimo numero del settimanale Tempo che pubblica alcuni documenti inediti. Sono prove ulteriori dei rapporti tutt'altro che disinteressati fra partiti e petrolieri. C'è una lettera del 28 ottobre '72, indirizzata al presidente della «Esso», Aldo Sala. Scrive Carlo Cittadini (il braccio destro di Cazzaniga) già arrestato per corruzione e rilasciato: «Il motivo della mia convocazione da ravanello ilonga manus del ministro dell'Industria Mauro Ferri N.d.R.) era quello di chiedere un sostegno per la corrente di Ferri. Pavanello mi ha riferito che in questi giorni il ministro si sta interessando al provvedimento per la defiscalizzazione. Deplora che il nostro settore lo abbia trascurato, prendendo direttamente contatto con l'on. Micheli della de. Lui è a conoscenza della trattativa in corso con il suddetto, ma ha fatto presente che ben poca roba di questa grossa negoziazione andrà al suo partito. (...). Loro mi hanno fatto presente che non vogliono fare un'azione di boicottaggio nei nostri confronti, magari bloccando provvedimenti legislativi in nostro favore, ma si limitano a sottolineare quanto apprezzerebbero un nostro contributo anche se modesto». Come è noto, mille buoni di benzina «Esso» furono inviati al dottor Pavanello. Ci sono i testi di alcune registrazioni telefoniche disposte in dicembre, sulle linee di società petrolifere. Risulta che l'imboscamento del carburante era generale. Viene fuori che la doppia registrazione dei dati, quelli reali e quelli manipolati per il ministero, è una pratica da tempo collaudata: Giuseppe Bernava (revisore dei conti supplente dell'Unione petrolifera) annuncia al dottor Golin (direttore generale della «Garrone») che «Io sono già d'accordo con Napolitano (già indi¬ ziato di reato. E' il funzionario dell'Unione petrolifera distaccato presso il ministero dell'Industria; N.d.R.) che aspetta i dati della Shell e poi manipola anche i nostri»; Golin, soddisfatto, replica: «L'altra volta non avevamo fatto uno specchietto dettagliato. Così, per loro (quelli del ministero dell'Industria; N.d.R.) era più difficile fare i conti e capirci qualcosa». Liliana Madeo

Luoghi citati: Genova, Roma