Una nuova con danna al poeta Evtushenko

Una nuova con danna al poeta Evtushenko Dagli scrittori moscoviti na nuova con danna al poeta Evtushenko La lettera pro-Solzenicyn definita "un atto imprudente", dovuto a "immaturità ideologica" Ribaditi i canoni del "realismo socialista" d d Ethk di (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 marzo. Una tirata d'orecchi a Evtushenko per la sua lettera in difesa di Solzenicyn, un'ennesima «denuncia sdegnosa» dello scrittore espulso, un rinnovato giuramento di fedeltà ai canoni del «realismo socialista»: questi i temi principali di una riunione plenaria dell'Unione degli scrittori di Mosca, della quale oggi la Litera turnaja Gazeta pubblica ecce- zionalmente la cronaca (di solito, questi dibattiti rimangono segreti). Nella stessa riunione, gli scrittori moscoviti hanno anche espulso dalla loro corporazione Vladimir Voinovic, uno dei primi difensori di Solzenicyn. Ma la Literaturnaja Gazeta tace questa notizia. I protagonisti del dibattito sono stati Naravciatov, Jakovlev e Michalkov: scrittori sconosciuti (salvo Michalkov, autore di fortunati racconti per bambini), ma di sicura ortodossia, tipici esponenti di un organismo nel quale i meriti burocratici e politici contano più di quelli letterari. I Tutti e tre hanno rimprovera- ) un e» nà ali loa to ad Evtushenko di aver commesso «un atto imprudente» (la lettera pro-Solzenicyn, che mette in guardia contro la sopravvivenza dello stalinismo a vent'anni dalla morte del dittatore), che «è stato sfruttato dalla propaganda borghese a fini speculativi». L'imprudenza del poeta è dovuta alla sua «immaturità ideologica», all'incapacità di «valutare la complessità del- e- ì l'odierna lotta ideologica». di na olr nea o ori v, ti a di eni. a- e o ncfa bo o elaara« Non è ancora arrivato il momento per Evgenij Aleksandrovic, che ha già passato la quarantina, di fermare la culla nella quale si sta dondolando?», ha chiesto Naravciatov. «Mi spiace — ha aggiunto Jakovlev — che Evgenij Evtushenko, il quale nelle sue migliori opere esalta la patria, agisca talvolta così imprudentemente. Non sta bene per un poeta sovietico correre dietro una popolarità scandalosa». Gli scrittori del regime (che, secondo il giornale, hanno «respirato di sollievo» per l'espulsione di Solzenicyn) hanno volutamente giuocato al ribasso. Evtushenko, che intanto si è prudentemente spostato nella natia Siberia, è stato redarguito e forse pagherà anche una piccola ammenda con il divieto di viaggiare per qualche tempo. Ma neppure di lui si è voluto fare j un martire. Ma fino a che punto i fatti riflettono l'immagine? L'Unione degli scrittori di Mosca ha espulso, in meno di due anni, tutti gli eretici (Galic, Maksimov, Lidja Cukovskaja, Voinovic), ha minacciato di sanzioni severe Okudzhava, tratta da bambino immaturo Evtushenko quando dà prova di rara audacia. E, intanto, da Orel giunge notizia della condanna del «dissidente» Viktor Chaustov a quattro anni di «lager» e due di confino. La lista dei prigionieri politici j continua ad allungarsi: secondo Sacharov, sono più di un milione e settecentomila. P- Gi¬ GbGDbRletIoVPFzQlurRBMPcmDGvtMPglMRrcnvAsdacvGvPFnM6rFpdFdpsplpfvgssCrprnn

Luoghi citati: Mosca, Siberia