Petrolio: un nuovo documento su "donazioni" per tre miliardi di Liliana Madeo

Petrolio: un nuovo documento su "donazioni" per tre miliardi Le indagini sulla complicata vicenda Petrolio: un nuovo documento su "donazioni" per tre miliardi Il segretario del consiglio di amministrazione dell'Enel, che è in carcere a Roma, rifiuta di rispondere alle domande della magistratura (Nostro servizio particolare) Roma, 4 marzo. Anche gli atti relativi allo scandalo Enel sono stati inviati al Parlamento. Li ha trasmessi, questa mattina, la procura di Roma, accompagnati da un documento in cui si ribadisce che — fino al momento in cui la commissione parlamentare inquirente non deciderà di unificare per connessione tale inchiesta con l'altra già all'esame, quella sulla presunta corruzione dei ministri — la procura resta l'organo giurisdizionale competente. Non è un cavillo giuridico, o l'avvisaglia di un eventuale conflitto di competenze. Ci sono problemi immediati e «umani» da affrontare, come la concessione o il rifiuto della libertà provvisoria a Luigi Benedetti. Il segretario del Consiglio d'amministrazione dell'Enel si trova a «Regina Coeli» da venerdì scorso, accusato di corruzione. Ha rifiutato di rispondere alle contestazioni del magistrato sia per quanto riguarda le sue personali responsabilità sia per quanto riguarda alcuni punti ancora oscuri dell'intera vicenda. In particolare si voleva sapere da lui — che per conto del presidente dell'Ente, Di Cagno, aprì il credito di un miliardo all'Italcasse e che all'istituto bancario rilasciò ricevuta di 875 milioni — chi furono i destinatari ultimi di circa 150-200 milioni. I magistrati hanno trovato riscontro di quasi tutto l'itinerario compiuto da quel miliardo, sborsato dai petrolieri e finito per lo più nelle casse dei partiti del centro-sinistra nel '72. Hanno trovato assegni di decine di milioni che, dopo varie girate, sono stati incassati in altre città, come Bari e Benevento. E' saltato fuori altro: un conto corrente intestato a «Pupetta 3» (sigla che condurrebbe a un ufficio di direzione dell'Enel) su cui sarebbero state versate alcune centinaia di milioni provenienti da varie fonti. E' stato trovato anche un documento che proverebbe altre spese sostenute dai petrolieri per ripagare gli «amici», tre miliardi di lire, suddivise in proporzione ai profitti ricavati: dopo i contributi statali legati alla chiusura del Canale di Suez, 685 milioni alla de, 380 al psi, 128 al psdi, quote minori al pri; dopo i pagamenti differiti delle imposte '71-'72, 480 milioni alla de, 320 al psi, quote imprecisate a psdi e pri; dopo la diminuzione delle imposte '71-'72, 360 milioni alla de, 388 al psi, quote minori agli altri partiti. Del miliardo Enel a un certo punto si perdono le tracce relative a 150-200 milioni. O, meglio, si è scoperto che vanno a finire sul conto personale di alcuni alti dirigenti dell'Ente. Si tratta di sapere se tale destinazione è stata definitiva o no, se era concordata in precedenza o no, se c'è stata, insomma, corruzione diretta. Nel caso in cui si possa provare che alcuni funzionari hanno tratto beneficio dall'operazione Enel-petroli-partiti, cadrebbero definitivamente le tesi difensive (sempre più fragili, per la verità, alla luce delle prove documentali) già abbozzate, secondo cui l'Enel avrebbe solo fatto oliera di mediazione, i petrolieri avrebbero versato contributi all'Unione petrolifera ignorando la destinazione delle rispettive quote e i partiti avrebbero ricevuto finanziamenti senza condizionamento di sorta. Quei milioni finiti sul conto personale di quattro funzionari dell'Ente risulterebbero alla fine la buccia di banana su cui scivola e viene smascherato l'intero imbroglio. Ma neppure in carcere l'ex brpecio destro di Di Cagno ha voluto dire quanto sa. Il magistrato non ritornerà più da lui. E la procura, questa mattina, ha espresso parere negati"o alla richiesta di libertà provvisoria presentata dai difensori dell'imputato. Per competenza il caso è passato adesso al dirigente dell'ufficio istruzione del tribunale, dottor Gallucci, che si è riservato di prendere una decisione nei prossimi giorni. Mercoledì, si riunisce la commissione inquirente della Camera. Liliana Madeo

Persone citate: Di Cagno, Gallucci, Luigi Benedetti

Luoghi citati: Benevento, Roma, Suez