Il governo Messmer ha scelto l'austerity di Alberto Cavallari

Il governo Messmer ha scelto l'austerity La Francia dopo il mini-rimpasto Il governo Messmer ha scelto l'austerity Aumentate del 15 per cento le tariffe dell'elettricità - Da mercoletti, nuovi prezzi per le ferrovie, voli, gas, energia elettrica (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 marzo, n terzo governo Messmer, appena costituito, si presenta come il governo dell'austerità. La prima decisione (ufficialmente annunciata) è l'aumento delle tariffe dell'elettricità. Per ora si tratta 'di un aumento medio del 15,5 per cento. Mercoledì, al Consiglio dei Ministri, verrà il resto: sedici per cento di aumento sui voli interni, ferrovie più care, gas, energia in genere. La tendenza è di allineare I prezzi delle materie prime sul petrolio. Con la crisi e la resurrezione del governo Messmer, la Francia gollista ammette di non possedere virtù taumaturgiche speciali per dominare la crisi economica. Lunedì è fissato un consiglio interministeriale per stabilire che cosa fare in materia d'energia, ed è prevedibile che si deciderà tardi ciò che gli altri hanno deciso prima. Per mesi si è diffusa l'immagine della Francia ricca perché gollista, gremita di automobili la domenica, di città illuminate di notte, di case riscaldate come ieri. Mentre tutta l'Europa aboliva il weekend motorizzato, e si rassegnava alla «televisione corta», la Francia finse di essere diversa e di concedersi, grazie a un regime di- verso, un altro way of life. Clandestinamente introdusse certe restrizioni. La velocità automobilistica1 venne ridotta, i monumenti parigini non furono più illuminati, i termosifoni divennero tiepidi. Ma ufficialmente non venne mai proclamata l'emergènza per salvare la grandeur di un Paese che non poteva (secondo la visione gollista) scendere al livello degli altri. La realtà, più forte del «regime», porta la Francia nei prossimi giorni a riconoscersi in crisi come ogni Paese europeo. La settimana che inizia vedrà il governo entrare in azione. E finalmente, mercoledì, annunciare il «piano» d'emergenza economico. Le grandi linee sono conosciute. Si accetterà l'inflazione (per favorire le esportazioni e la grande industria) tentando però di contenerla in certi limiti per non deludere la sinistra gollista. Teoricamente, la linea di Giscard D'Estaing è di frenare al di sotto del 10 per cento l'inflazione. Ma nei giorni scorsi la realtà si è dimostrata più forte della teoria, con una puntata.dei prezzi che colloca la Francia a livello quasi italianp. Non sarà facile resistere su posizioni astratte. Il tempo delle scelte si avvicina. Messmer, ieri e oggi, ha propagandato il suo cosiddetto nuovo governo alla radio e alla televisione definendolo «più efficace», «più omogeneo», «più dinamico». Praticamente ha quindi ammesso che, l'altro suo governo non fu efficace, non fu omogeneo, né fu dinamico. Lo scetticismo più grande comunque accoglie la sua promessa di azione (nemmeno il Parisìen Libere s'astiene dagli interrogativi) e resta solo certo il fatto che assicurerà alla Francia giorni più grigi. Qualcuno ha scritto che «dopo aver illuso la Francia d'essere il migliore dei mondi, Messmer ora cercherà dì persuaderla d'essere un mondo qualsiasi». Alberto Cavallari

Persone citate: Giscard D'estaing, Messmer

Luoghi citati: Europa, Francia, Parigi