Forse sono un po'troppe le 44 Comunità montane

Forse sono un po'troppe le 44 Comunità montane A convegno tutti gli amministratori Forse sono un po'troppe le 44 Comunità montane ■Dopo lo Statuto, loro primo compito sarà la preparazione di un piano di sviluppo socio-economico da inserire in quello della Regione E' 11 momento delle Comunità montane. Istituite con legge nazionale e costituite con legge regionale, le 44 Comunità montane del Piemonte stanno elaborando 1 loro statuti e subito dopo che saranno approvati dal Consiglio regionale affronteranno il problema del Plano di sviluppo socio-economico. C'è un anno di tempo per farlo e Ieri, in apertura del convegno organizzato dal Centro di Informazioni politiche ed economiche, 1 responsabili sono stati invitati a non perdere nemmeno un giorno di tempo. Le 44 Comunità di cui diamo l'elenco nella tabella coprono una superficie totale di 1.230:370 ettari, racchiudono 484 Comuni, cioè un po' meno di un terzo di quelli piemontesi .e hanno 617.869 abitanti. Il massimo livello è quello dell'Ossola, con 55.421 abitanti su 65.056 ettari; il minimo (proporzionale) è torse quello dell'Alta Val Lemme-Alto Ovadese: 3286 persone su 16.296 ettari. L'estensione maggiore è quella della Valsesia: 76.321 ettari. Spopolamento delle montagne, crisi dell'agricoltura, turismo iridiscriminato e « colonizzatore » sono tutti argomenti detti e xi- petutl più, volte. Il plano di sviluppo deve appunto essere 11 mezzo per superare questa situazione, riportare la montagna a ' nuova dignità di vita. Come? « Non certamente — ha detto l'assessore Slmonelll (jisl) — ripetendo il pianto della montagna abbandonata; neppure facendo un semplice elenco di opere pubbliche da richiedere o di piani per alcuni settori e nemmeno elencando quello che la zona è: bisogna dire quello che la zona vuol diventare, con una migliore utilizzazione delle sue risorse». Naturalmente il plano di sviluppo deve rientrare nell'ambito di quello regionale (il quale a sua. volta non può essere contrappostola quello statale) quindi, ha detto Slmonelll, « se il Piano regionale non parte al più presto, anche lo sviluppo montano rischia di bloccarsi». 44 Comunità non-sono troppe? La domanda era affiorata più volte in Consiglio durante l'approvazione della legge ed è riapparsa ieri. Ora tutti concordano: sono troppe. « E soprattutto — ha detto il presidente deila giunta, Oberto, — devono considerare che la loro opera non deve essere campanilistica. Il Plano, perché sia un valido strumento, non patri non tener conto di quello della comunità vicina,, di tutto ti comprensorio, giungendo anche ad includere, quando necessario, Comuni al di fuori delle Comunità ». Insomma, la loro attività dovrà modificare gli errori della legge. Su questo argomento pieno accordo anche di Garabello (de) presidente della Commissione bilancio e programmazione della Regione: * Come potranno essere realizzati, se non in un ambito comprensorialè, ì plani di settore per i trasporti, la scuola, la sanità, Ut sistemazione idrogeologica, insediamenti industriali, agricoltura?-». Anche la politica urbanistica non può essere disgiunta dall'ambito1 comprensorialè. Essa, per l'arch. Rlvaìta (pel) «non deve ripetere le. impostazioni del passato e il ruolo che in essa ha avuto, la proprietà del suolo che si identifica con ti diritto di fabbricazione, deve essere connessa alle linee di politica economica e da esse - trarre le valutazioni della possibilità di sviluppo». In quest'ottica l'impegno del Consiglio regionale — come ha precisato 11 suo presidente,. VIgllone — « è di procedere celermente all'approvazione degli statuti in modo da consentire alle Comunità montane di iniziare la loro vita utilizzando tutti i poteri che la legge conferisce loro». In sostanza, da questo primo convegno sono emersi molti spunti nuovi per una nuova politica della montagna. Lo ha rilevato uno degli organizzatori, il prof. Maspoll (psi) concordando con la linea degli altri relatori sulla necessità che « il piano di comunità sia strettamente collegato con quello' comprensorialè e regionale e provvisto digit adeguati strumenti applicativi, primo fra tutti quello urbanistico ». Le 44 Comunità montane del Piemonte n. Comuni ab. Valli Curonc-Gruc-Ossola . . 11 5.095 Val Borera ........ 13 9.278 Alta V. Lemme-Alto Ovadese . 7 . 3.286 Alta V. Orba-V. EUero ... 4 4.042 Valli Fo-Bronda-lnfernotto 14 18.985 Val Varalta ........ 14 10.067 Val Malra' 13 11.540 Val Grana ,9 5.375 Valle Stura ■. . 12 10.345 Valli Gesso-Vermenagna-Peslo . 10 23.964 Valli Monregalesl ..... 13 11.764 Alta Val Tanaro-Valll Mongla- Cevetta 20 15.584 Alta Langa montana .... 38 . 20.077 Valle Antlgorlo-Formazza . . 4 4.283 Valle Vlgezzo ........ 7 6.171 Valle Antrona 4 1.988 Valle Anzasca 5 . 3.689 Valle Ossala . 18 55.421 Val Strona 4 2.657 Cuslo e Militarono 15 37.371 Val Grande t" 4.818 Alto Vcrbano 6 6.323 Val Cannoblna Val PelUce . . • • ■ Valli Clilsonc-Gcrmanasca . . Plnerolese pedemontano . . . Val Sangone • • 'Bassa Valle Susa • Valle Ceniscola Alta Val Susa . • V. Ceronda e Casternone . . Valli di Lonzo . • • ' Alto Canavese Valli Orco e Soana . . ■ . . Valle Sacra. Valchlusella Dora «altea Canavesana . . . Valsesi» Valle Sessera . . . • • Valle Mosso .. • • • ■ • • Prealpl Btellesl ...... Alta Valle del Cervo . . . . Bassa Valle del Cervo . .'. . Alta Valle delTElvo Bassa Valle déll'Elvo . . . . n. Comunl ab. 5 7.375 9 20.735 16 21.863 8 6.115 5 13.984 25 41.973 12 10.781 5 4.945 19 23.391 9 19.653 11 11.400 6 11.000 12 6.365 7 6.605 28 37.368 10 23.059 11 14.929 10 21.511 5 1.463 10 20.260 8 9.081 4 11.882

Persone citate: Fo, Garabello, Oberto

Luoghi citati: Alta Val Lemme-alto Ovadese, Alta Val Susa, Alta Val Tanaro, Formazza, Ossola, Piemonte, Valle Mosso