MANAGERS

MANAGERS MANAGERS E.-J. Empain il barone dell'atomo « Come si può essere persiano? », si domandava Montesquieu con ironia. « Come si può essere belga? », sembrano chiedersi seriamente alcuni francesi del XX secolo. « Barone, giovane, dirigente di un impero industriale con diverse centinaia di migliaia di persone, capo della Schneider, considerata in Francia come la Krupp in Germania, numero uno dell'industria nucleare francese, fino a nuovo ordine... ». Recalcitrante alla tradizione; e nemmeno un tecnico... « // pericolo belga, voi ci credete?... », chiede l'interessato. Occhi sinceri, parlata franca, volto intelligente, Edouard-Jean Empain ha imparato il suo mestiere sul lavoro, come altri imparano a vivere lungo una strada. Tenne il suo primo consiglio d'amministrazione a vent'anni. Poi imparò... e prese la maggior parte delle sue decisioni a dispetto dell'opposizione del governo francese. Nel 1965, a trent'anni, si investì da solo dei poteri esercitati dallo zio e dal suocero nella società belga Electrorail, amministratrice dell'impero familiare, fondato da suo nonno sui trasporti e le attività coloniali. Il giovane barone divenne di nuovo vicepresidente della Schneider, di cui possedeva un'importante parte di capitale. A 32 anni fu dell'avviso che alla testa di quell'impresa un nuovo presidente avrebbe potuto agire meglio del vecchio, che era sostenuto dal ministro delle Finanze..., ma avrebbe perso del denaro. Suo malgrado Roger Gaspard dovette cedere il posto a Jean Forgeot, che qualche mese dopo lo trasmise al barone. L'operazione fu infine ratificata dalla giustizia francese che vi riscontrò l'esercizio di uno degli attributi del diritto di proprietà. Si sentì allora parlare di vendita della Schneider e di nuovi investimenti nel turismo e nel settore terziario. Errore. Una, soltanto una delle tre imprese francesi di elettromeccanica il barone intendeva vendere al gruppo americano Westinghouse: la società JeumontSchneider di cui era azionista. Il veto del governo francese non si fece attendere. E il barone si piegò, ma non cedette: rinunciò al suo progetto, ma intanto non concluse l'accordo che gli era stato consigliato con la Compagnia generale d'elettricità. Dopo 4 anni quella cessione avrebbe potuto Nel luglio 1971 l'ENEL. la EdF (Electriclté de France) e la tedesca RWE (Rhelnlsch-Westfàllsches Elektrizitàtswerk) firmarono un Impegno di collaborazione per realizzare in Europa delle grandi centrali nuolearl di caratteristiche Industriali con reattori autofertllizzanti a neutroni veloci. Questo tipo di reattore permette la utilizzazione pressoché totale dell'energia contenuta nell'uranio naturale e garantisce cosi una disponibilità di energia praticamente illimitata. In conformità con H precedente impegno, le tre imprese hanno firmato un'apposita Convenzione per realizzare in collaborazione due centrali nucleari a neutroni veloci e raffreddate al sodio, aventi una potenza superiore a 1 milione di kW. Le due centrali saranno realizzate per conto di due società, una di diritto francese e una di diritto tedesco, costituite dalle tre imprese. L'energia cosi prodotta sarà consegnata alle reti elettriche del tre produttori In proporzione alia loro partecipazione nelle due società. I PRECEDENTI DELL'INIZIATIVA Da oltre cinque anni il Presidente dell'ENEL, prof. Angelini, auspicava la costituzione di siffatta impresa multinazionale, convinto della enorme portata dei problemi che troveranno soluzione con II successo del reattori autofertilizzanti e, d'altronde, conscio dell'impossibilità di affrontare sul piano nazionale problemi di cosi vasto impegno e di dimensioni colossali. La partecipazione a questa impresa, di cui l'ENEL era stato promotore, ha richiesto una modifica alla legge istitutiva dell'Ente, che è stata approvata il 12 dicembre scorso. Una proposta concreta per una iniziativa europea, intesa a portare alla maturità industriale I reattori autofertilizzanti attraverso la collaborazione del produttori di energia elettrica, delle Industrie costruttrici e degli enti di ricerca dei Paesi della Comunità, era stata avanzata dal Direttore generale dell'ENEL, prima nel settembre 1968 nell'ambito del Comitato Scientifico e Tecnico dell'Euratom e successivamente, nel febbraio 1969, al Parlamento Europeo. Nel 1969 e nel 1970 l'inchiesta condotta dall'Unione internazionale dei produttori di energia elettrica (UNIPEDE) adottava la proposta dell'ENEL accertandone l'interesse dei costruttori europei per l'iniziativa. Nel giugno 1971 il CIPE autorizzava l'ENEL r firmare la Dichiarazione di intenzione. L'iniziativa ora conclusa con la firma della Convenzione assume valore essenziale agli effetti dei programmi nucleari nel medio e nel lungo termine e si integra con essi nei modi e nei termini che già formarono oggetto di approfondito esame da parte della Commissione per i reattor! autofertilizzanti costituita, tre anni or sono, dalla CEE sotto la presidenza del prof. Angelini e con la partecipazione degli esperti del Paesi della Comunità allargata. I REATTORI AUTOFERTILIZZANTI Ai reattori autofertilizzanti si attribuisce grande rilievo perché essi producono più combustibile Jacqueline G Grapin Le Monde essere conclusa in poco tempo sotto una nuova forma, ma frattanto la filiale della Schneider, Creusot-Loire, superò di gran lunga la francesissima Cge per la fornitura di quattro centrali atomiche ordinate dall'Elettricità di Francia. Il gruppo Schneider si è così affermato in questa nuova vocazione e risulta interlocutore legittimo nelle conversazioni che ha in questo campo con una Casa come la General Electric Company, britannica. E' la Westinghouse che ha fornito l'occasione: messo alla porta, il gruppo americano è rientrato dalla finestra associandosi con la Creusot-Loire, attraverso una filiale comune, per la costruzione delle centrali, è con la Schneider per formare con la Péchiney-Ugine-Kuhlmann una società di combustibile nucleare. Dietro il falso pericolo belga, l'amministrazione francese fiuta, irritandosi, la bandiera stellata degli Stati Uniti. Ed ecco che prendendo furbescamente in Borsa il controllo della Marine-Firminy il barone si assicura il dominio assoluto della Creusot-Loire. Questa filiale, creata dai gruppi Schneider e Marine-Firminy, è la prima impresa nucleare francese. Era stato stipulato, al momento della sua creazione, che i due azio¬

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Stati Uniti