LETTERA

LETTERA LETTERA DA GERUSALEMME Il costo della guerra Prima e dopo, quale cambiamento. Prima della guerra l'ultima cosa che si pensava a Gerusalemme era che si potessero aprire negoziati tra Israele e l'Egitto nel 1973. L'opinione generale era che ci sarebbero voluti anni, forse un decennio, prima di poter avviare qualsiasi approccio. La gente parlava degli arabi quasi come se appartenessero ad un altro pianeta, talmente lontana appariva la prospettiva d'un incontro. Ritornando in Israele poche settimane più tardi, si sentiva parlare soltanto di negoziati, di quanto fosse possibile approfondirli e fino a che punto fosse possibile accelerarli. Gli israeliani sono stupiti e nervosi, perché temono che una sistemazione pacifica possa essere raggiunta (o imposta ad essi) prima che siano preparati a questo evento. Circolano anche storielle su tutta la vicenda. Ad esempio: perché si è chiamato chilometro 101 il luogo d'incontro ad ovest del Canale di Suez? Risposta: perché il numero rappresenta un egiziano, un israeliano e nessun osservatore delI'Onu tra i due. Un collega giornalista mi ha detto che era lui il responsabile del nome dato al posto, ma che aveva commesso un piccolo errore, poi¬ David Spanier The Times ché la tenda dei negoziati si trovava in realtà soltanto a 100 chilometri dal Cairo. Benché le elezioni fossero la maggiore preoccupazione della televisione e della stampa, decisi di evitare tutti gli uomini politici. Ciò, in parte, perché i partiti politici in Israele confondono facilmente le idee — 22 partiti si affrontavano alle elezioni — e in parte perché, in periodo elettorale, i politici sembrano tutti validi e saggi. Ho parlato invece con scrittori, storici e scienziati, rabbini e studiosi, abitanti di kibbuz, studenti, segretarie e, naturalmente, con taxisti. Le caratteristiche nazionali degli israeliani vengono fuori dal modo in cui la gente guida, esattamente come succede a Parigi o a Roma. In Israele ci sono due tipi di veicoli sulle strade: i pesanti bus che ostruiscono le viuzze di Gerusalemme, tagliandosi la strada in mezzo a tutto il resto e avendo sempre la meglio; gli automobilisti privati, che guidano come se ognuno fosse alla testa di un commando, deciso a passare attraverso le linee nemiche. Le automobili in Israele sono gravate da una tassa del 300 per cento, per mantenere basse le importazioni; ciò significa che una Renault o una Fiat di medie dimensioni costa l'equivalente di 6 milioni di lire. E' un fatto, tuttavia, che non sembra spaven¬

Persone citate: David Spanier