I complici dei neofascisti arrestati minacciano di morte un avvocato di Mario Bariona

I complici dei neofascisti arrestati minacciano di morte un avvocato Il finanziere milanese sequestrato a Lugano I complici dei neofascisti arrestati minacciano di morte un avvocato Coinvolte nella vicenda le Sani - Giro di miliardi, di armi e d'estremisti di destra sullo sfondo del contrabbando di valuta - I finanziamenti ai "bombardieri neri" dell'industriale Legler (Dal nostro inviato speciale) Lugano, 24 febbraio. «Voglio arrivare al processo vivo, con i testimoni vivi e le prove contro i "bombardieri neri", i loro correi e i loro istigatori». Chi parla è l'avvocato Carlo Magni, di Lugano, minacciato per tre volte di morte. «Se entro mezzogiorno — gli hanno detto — non possiamo parlare con i coniugi Cupertino (gli stessi sequestrati dal bombardiere delle Sam Angelo Angeli, ventun anno, detto «Golosone», martedì 5 febbraio, a Chiasso, n.d.r.), vi renderete conto che non siamo bambini di due anni. Cupertino, marito e moglie, i suoi collaboratori e i suoi legali pagheranno il conto. Preparatevi la bara». La telefonata, secondo l'avvocato, non era anonima: a parlare era Arnaldo Masella, altro neo-fascista, attualmente ricercato. Le telefonate sono arrivate alle 9, alle 10, alle 11 del mattino dì giovedì. Soltanto alcune ore prima, mercoledì notte, verso le 22,45, nei pressi dello studio dell'avvocato Magni, era stato arrestato Raffaele Cosimo, anche lui neofascista. Raffaele Cosimo voleva incontrarsi con Giorgio Cupertino, «per — sembra — chiedergli quarantacinque milioni e togliersi dall'affare». Un affare sul quale neppure l'avvocato Magni, sebbene sia al corrente di tutto o quasi, preferisce non pronunciarsi, lasciando intuire che se parlerà, lo farà soltanto quando arriverà il momento. E il momento è il processo. L'incontro sarebbe avvenuto nello studio del Magni e il colloquio sarebbe stato registrato. Quando Raffaele Cosimo è ridisceso in strada, fatti pochi passi, è stato arrestato dai gendarmi. Raffaele Cosimo avrebbe fatto il nome di Matteo Otto Legler junior, di 34 anni, quale finanziatore di un gruppo di trenta fascisti. Matteo Otto Legler, sposato, «brocher» di una agenzia di assicurazioni in Svizzera, la Lom, era stato arrestato a sua volta alcuni giorni fa in una clinica di Basilea, dove stava disintossicandosi. Portato a Lugano, è attualmente piantonato nella Clinica manicomio di Mendrisìo, accusato di una truffa di miliardi ai danni di decine di società. Il tiro giocato a Raffaele Cosimo non è piaciuto a qualcuno. Di qui le minacce di morte Una certa signorina Renata, della quale l'avvocato non ha voluto fare il nome, sindaco e revisore dei conti della Finalconsul (società con sede in piazza Cavour, a Milano, e della quale è titolare proprio Giorgio Cupertino) sarebbe stata oggetto nei giorni scorsi, a Milano, di un duplice tentativo di omicidio: una «Mercedes» targata Bergamo avrebbe cercato di schiacciarla contro un muro e di speronarla di proposito. La signorin, adesso, si è rifugiata a Lugano. Il caso che ha avuto questi imprevedibili sviluppi comincia ad allarmare l'opinione pubblica elvetica, se tre deputati hanno presentato un'interpellanza al governo per sapere se «corrispondono al vero le voci che nella zona di Mendrisio e di Lugano sarebbe accertata l'esistenza di centri per l'addestramento di fascisti italiani». Una serie di episodi allarmanti: il 20 settembre '72, Gianni Nardi, di 26 anni, e Bruno Luciano Stefano, di 30 anni, su una «Mercedes» nera vengono trovati con dodici candelotti di gelatina e dieci metri di miccia, due pistole e decine dì proiettili; qualche tempo più tardi due studenti romani vengono trovati con un mitra e caricatori nascosti nella toeletta di un treno. Angelo Angeli, che ha impiantato un poligono di tiro personale a Scudellato, in Valle Muggia, è stato allontanato dalla Svizzera fino al 1977. Vi rientra invece il 5 febbraio con un commando e tre persone sequestrate a Milano. Angelo Angeli è arrestato alle 17,45 di martedì 5 febbraio, al ristorante «Al Corso» di Chiasso. Ci sono due gruppi di persone che pranzano. Al primo tavolo, tre noti estremistri di destra: Angelo Angeli, Giovanni Orsi, di 20 anni, pregiudicato per atti osceni, e Antonio Attolini, pregiudicato per reati contro il patrimonio. Con loro siede Renato Padovani, di 39 anni, agente della Fundus (la società finanziaria ha tenuto a precisare che il Padovani ha agi- to a titolo strettamente personale). All'altro tavolo Giorgio Cupertino, la moglie, Annamaria Nava, l'impiegato Enrico Gorla e due banchieri svizzeri (Giorgio Cupertino ha un deposito in banche svizzere dì circa mezzo miliardo di lire) della Banca Nuova di Chiasso. Tutti, ad eccezione dei bancari, sono stati condotti in carcere. Padovani, un disinvolto uomo d'affari, sarebbe stato coinvolto nel giro della esportazione clandestina di capitali in Svizzera e con l'aiuto dell'Angeli e del suo «commando» con minacce avrebbe costretto Giorgio Cupertino, la moglie ed il suo impiegato a presentarsi alla Nuova Banca e versare 175 milioni sul suo conto corrente. Un gesto del Cupertino ed una improvvisa discussione derivata dal fatto che i tre estremisti dì destra, di fronte alla enormità della cifra incassata, pretendevano un extra di quindici milioni oltre la ricompensa già incassata, ha richiamato l'attenzione dei funzionari della banca. Essi, per evitare scandali, hanno lasciato uscire il gruppo, poi hanno messo i gendarmi alle loro calcagna e sequestrati e sequestratori sono stati sorpresi al ristorante. A Ponte Chiasso, il mercato clandestino di valuta, (due miliardi all'anno), è intenso, nonostante l'attività della Guardia di Finanza. In media ogni giorno transitano dal va lieo circa quarantacinquemila veicoli, le strade sono intasate dalle macchine italiane che posteggiano davanti alle numerose banche, 40 a Chiasso, 65 a Lugano. Mario Bariona I complici dei neofascisti arrestati minacciano di morte un avvocato Il finanziere milanese sequestrato a Lugano I complici dei neofascisti arrestati minacciano di morte un avvocato Coinvolte nella vicenda le Sani - Giro di miliardi, di armi e d'estremisti di destra sullo sfondo del contrabbando di valuta - I finanziamenti ai "bombardieri neri" dell'industriale Legler (Dal nostro inviato speciale) Lugano, 24 febbraio. «Voglio arrivare al processo vivo, con i testimoni vivi e le prove contro i "bombardieri neri", i loro correi e i loro istigatori». Chi parla è l'avvocato Carlo Magni, di Lugano, minacciato per tre volte di morte. «Se entro mezzogiorno — gli hanno detto — non possiamo parlare con i coniugi Cupertino (gli stessi sequestrati dal bombardiere delle Sam Angelo Angeli, ventun anno, detto «Golosone», martedì 5 febbraio, a Chiasso, n.d.r.), vi renderete conto che non siamo bambini di due anni. Cupertino, marito e moglie, i suoi collaboratori e i suoi legali pagheranno il conto. Preparatevi la bara». La telefonata, secondo l'avvocato, non era anonima: a parlare era Arnaldo Masella, altro neo-fascista, attualmente ricercato. Le telefonate sono arrivate alle 9, alle 10, alle 11 del mattino dì giovedì. Soltanto alcune ore prima, mercoledì notte, verso le 22,45, nei pressi dello studio dell'avvocato Magni, era stato arrestato Raffaele Cosimo, anche lui neofascista. Raffaele Cosimo voleva incontrarsi con Giorgio Cupertino, «per — sembra — chiedergli quarantacinque milioni e togliersi dall'affare». Un affare sul quale neppure l'avvocato Magni, sebbene sia al corrente di tutto o quasi, preferisce non pronunciarsi, lasciando intuire che se parlerà, lo farà soltanto quando arriverà il momento. E il momento è il processo. L'incontro sarebbe avvenuto nello studio del Magni e il colloquio sarebbe stato registrato. Quando Raffaele Cosimo è ridisceso in strada, fatti pochi passi, è stato arrestato dai gendarmi. Raffaele Cosimo avrebbe fatto il nome di Matteo Otto Legler junior, di 34 anni, quale finanziatore di un gruppo di trenta fascisti. Matteo Otto Legler, sposato, «brocher» di una agenzia di assicurazioni in Svizzera, la Lom, era stato arrestato a sua volta alcuni giorni fa in una clinica di Basilea, dove stava disintossicandosi. Portato a Lugano, è attualmente piantonato nella Clinica manicomio di Mendrisìo, accusato di una truffa di miliardi ai danni di decine di società. Il tiro giocato a Raffaele Cosimo non è piaciuto a qualcuno. Di qui le minacce di morte Una certa signorina Renata, della quale l'avvocato non ha voluto fare il nome, sindaco e revisore dei conti della Finalconsul (società con sede in piazza Cavour, a Milano, e della quale è titolare proprio Giorgio Cupertino) sarebbe stata oggetto nei giorni scorsi, a Milano, di un duplice tentativo di omicidio: una «Mercedes» targata Bergamo avrebbe cercato di schiacciarla contro un muro e di speronarla di proposito. La signorin, adesso, si è rifugiata a Lugano. Il caso che ha avuto questi imprevedibili sviluppi comincia ad allarmare l'opinione pubblica elvetica, se tre deputati hanno presentato un'interpellanza al governo per sapere se «corrispondono al vero le voci che nella zona di Mendrisio e di Lugano sarebbe accertata l'esistenza di centri per l'addestramento di fascisti italiani». Una serie di episodi allarmanti: il 20 settembre '72, Gianni Nardi, di 26 anni, e Bruno Luciano Stefano, di 30 anni, su una «Mercedes» nera vengono trovati con dodici candelotti di gelatina e dieci metri di miccia, due pistole e decine dì proiettili; qualche tempo più tardi due studenti romani vengono trovati con un mitra e caricatori nascosti nella toeletta di un treno. Angelo Angeli, che ha impiantato un poligono di tiro personale a Scudellato, in Valle Muggia, è stato allontanato dalla Svizzera fino al 1977. Vi rientra invece il 5 febbraio con un commando e tre persone sequestrate a Milano. Angelo Angeli è arrestato alle 17,45 di martedì 5 febbraio, al ristorante «Al Corso» di Chiasso. Ci sono due gruppi di persone che pranzano. Al primo tavolo, tre noti estremistri di destra: Angelo Angeli, Giovanni Orsi, di 20 anni, pregiudicato per atti osceni, e Antonio Attolini, pregiudicato per reati contro il patrimonio. Con loro siede Renato Padovani, di 39 anni, agente della Fundus (la società finanziaria ha tenuto a precisare che il Padovani ha agi- to a titolo strettamente personale). All'altro tavolo Giorgio Cupertino, la moglie, Annamaria Nava, l'impiegato Enrico Gorla e due banchieri svizzeri (Giorgio Cupertino ha un deposito in banche svizzere dì circa mezzo miliardo di lire) della Banca Nuova di Chiasso. Tutti, ad eccezione dei bancari, sono stati condotti in carcere. Padovani, un disinvolto uomo d'affari, sarebbe stato coinvolto nel giro della esportazione clandestina di capitali in Svizzera e con l'aiuto dell'Angeli e del suo «commando» con minacce avrebbe costretto Giorgio Cupertino, la moglie ed il suo impiegato a presentarsi alla Nuova Banca e versare 175 milioni sul suo conto corrente. Un gesto del Cupertino ed una improvvisa discussione derivata dal fatto che i tre estremisti dì destra, di fronte alla enormità della cifra incassata, pretendevano un extra di quindici milioni oltre la ricompensa già incassata, ha richiamato l'attenzione dei funzionari della banca. Essi, per evitare scandali, hanno lasciato uscire il gruppo, poi hanno messo i gendarmi alle loro calcagna e sequestrati e sequestratori sono stati sorpresi al ristorante. A Ponte Chiasso, il mercato clandestino di valuta, (due miliardi all'anno), è intenso, nonostante l'attività della Guardia di Finanza. In media ogni giorno transitano dal va lieo circa quarantacinquemila veicoli, le strade sono intasate dalle macchine italiane che posteggiano davanti alle numerose banche, 40 a Chiasso, 65 a Lugano. Mario Bariona